Il 1° aprile è conosciuto in molti paesi come il giorno degli scherzi, meglio noto come Pesce d’Aprile. Ma da dove nasce questa tradizione e perché si usa proprio l’immagine di un pesce?
L’origine esatta non è del tutto chiara, ma una delle teorie più accreditate risale alla Francia del XVI secolo. Nel 1564, re Carlo IX decise di adottare il calendario gregoriano, spostando l’inizio dell’anno dal 1° aprile al 1° gennaio. Tuttavia, molte persone continuarono a celebrare l’inizio dell’anno il 1° aprile, venendo prese in giro da chi invece aveva accettato il cambiamento. Da qui sarebbe nata l’usanza di fare scherzi ai più “ingenuamente tradizionalisti”.
Ma perché il pesce? Una spiegazione è che ad aprile la pesca era vietata in molti luoghi, e quindi i pescatori meno esperti venivano ingannati con pesci finti o storie di catture inesistenti. Da qui il simbolo del pesce d’aprile, che rappresenta chi cade nei tranelli.
Come si celebra il Pesce d’Aprile nel mondo?
Il Pesce d’Aprile non è solo una tradizione italiana: in molti altri paesi si festeggia con scherzi e burle, seppur con alcune varianti.
- Francia e Belgio – Qui si chiama Poisson d’Avril e i bambini attaccano di nascosto disegni di pesci di carta sulla schiena degli amici.
- Regno Unito e Stati Uniti – È noto come April Fools’ Day e gli scherzi sono solitamente orchestrati fino a mezzogiorno. Chi viene ingannato dopo quell’ora è considerato lui stesso lo “sciocco di aprile”.
- Scozia – La festa dura due giorni: il primo dedicato agli scherzi classici, il secondo detto Taily Day, in cui lo scherzo più comune è attaccare cartelli sulla schiena delle persone con scritte umoristiche.
- Germania – Chiamato Aprilscherz, è un giorno di scherzi simili a quelli anglosassoni, spesso diffusi anche dai media.
- India e Brasile – Anche qui si fanno scherzi, ma non è una tradizione profondamente radicata come in Europa.
Gli scherzi più famosi della storia
Il Pesce d’Aprile ha ispirato alcuni scherzi memorabili, anche a livello mediatico. Uno dei più famosi risale al 1957, quando la BBC mandò in onda un documentario su una presunta “raccolta di spaghetti” in Svizzera, mostrando contadini che coglievano la pasta dagli alberi. Molti spettatori credettero alla burla e chiesero informazioni su come coltivare gli spaghetti a casa!