La Festa della Musica si festeggia il 21 giugno dal 1994, è giunta alla 26° edizione e nonostante il covid19 la tradizione non verrà interrotta.
Non sappiamo ancora, ad oggi, come procederà la nostra vita, ma una cosa è certa, la musica ci ha accompagnato anche nel lungo periodo della quarantena e continuerà a sostenerci e ad emozionarci anche dopo.
Proprio per l’importanza della musica nella vita degli esseri umani, essa merita di essere festeggiata e festeggiata nel modo più vero: facendo tanta, tanta musica.
La Festa della Musica come nasce?
Il 21 giugno del 1982 il Ministro della Cultura Francese Jack Lang, avvia l’iniziativa di portare la musica nelle strade, nei parchi, nei musei. Musica suonata da tutti i musicisti, professionisti e amatori, tutti accomunati da una grande passione: fare musica. L’evento coinvolse la popolazione in modo autentico e sorprendente, per le strade risuonavano i vari generi musicali e come sempre, quando c’è la musica, la festa è garantita.
Il 1985 è l’anno Europeo della Musica e l’evento si propaga a macchia d’olio in tutto il mondo. Dal 1995, Barcellona, Berlino, Bruxelles, Budapest, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia sono le città fondatrici dell’Associazione Europea Festa della Musica.
La Festa della Musica si ispira alla Carta dei Principi di Budapest ( 1 novembre 1997), secondo la quale il giorno designato alla musica debba essere il 21 giugno, perché è il solstizio d’estate, il giorno della stagione della vitalità: l’estate appunto. Il giorno designato, sembra quasi una scelta rituale, un voler ricollegarsi a modelli rituali antichi, nei quali la musica doveva unirsi necessariamente alla storia della vita e dei suoi profondi misteri.
Nella Carta sono espressi, inoltre, i valori profondi di questa giornata: la musica deve essere gratuita per tutti, chiunque può esprimersi in un luogo all’aperto, come strade cortili, parchi e piazze, ma anche in aree “speciali” come i musei.
Qualche idea per godersi a pieno la Festa della Musica
Al Ravenna Festival per la Festa della Musica, Riccardo Muti dirigerà L’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Il concerto avrà luogo nella suggestiva location Rocca Brancaleone.
Una cornice da fiaba, per un concerto che lascia presagire grande emozione, poiché segnerà la degna ripartenza del nostro paese dopo questa nera pagina di storia, che stiamo ancora attraversando. All’evento presenzierà il ministro Dario Franceschini.
Il programma romano è fitto di impegni. Musica per ogni orecchio, dal jazz all’elettronica: La Galleria Comunale d’Arte Moderna, presenta lo spettacolo Didone, per esempio inserito nel programma della mostra Donne…. In Piazza del Popolo il Coro Centonote presenta Happy Together, un arrangiamento a 4 voci di brani vocal pop, gospel e brasil. Questi sono due esempi, ma università, ospedali, vie e piazze risuoneranno delle note degli strumenti musicali.
Sperando che il covid19 abbia smesso di mietere vittime, un’altra città che celebra degnamente il 21 giugno è Barcellona, dove si tiene ogni anno il Sonar Music Festival. Quest’anno per il sabato 19 la città simbolo della movida spagnola, ha previsto un maxi concerto dei Chemical Brothers, lo storico duo Tom Rowlands e Ed Simons, presenteranno un nuovissimo concerto con proiezioni spettacolari di audiovisivi, che promettono: lasceranno il segno. Conoscendoli, non sarà difficile credergli.
Il programma di questa festa è di portata mondiale, ma se ami suonare, non lasciarti scoraggiare, prendi il tuo strumento ed esci per la strada. Il 21 giugno è permesso fare quello che per 50 giorni abbiamo dovuto fare solo sui nostri balconi, alle nostre finestre o dai nostri giardini: fare musica, per la gioia, la ripartenza e la rinascita di questo nostro paese, dell’Europa e dell’intero mondo. Un disastro epocale come questo del coronavirus, che ha lacerato il tessuto sociale ed economico di molti paesi, merita di essere allontanato per un giorno, grazie ad una bellissima festa, che quest’anno assumerà un valore diverso per tutti.