Il 24 settembre 1970 si spegneva a Milano una delle figure più emblematiche dell’editoria e del cinema italiani: Angelo Rizzoli. A più di 50 anni dalla sua morte, la memoria di Rizzoli resta indissolubilmente legata a una storia di successi imprenditoriali e culturali che hanno segnato un’epoca. Attraverso la sua visione e determinazione, ha contribuito a trasformare il panorama editoriale e cinematografico italiano, lasciando un’impronta indelebile che ancora oggi influisce su questi settori.
Le umili origini di Angelo Rizzoli e la nascita di un sogno imprenditoriale
Angelo Rizzoli nacque a Milano il 31 ottobre 1889 (1886 secondo alcune fonti), in una famiglia povera. Suo padre, un operaio tessile, morì poco prima della sua nascita, lasciando la madre a crescere il piccolo Angelo in condizioni di estrema difficoltà economica. Nonostante queste circostanze avverse, la madre riuscì a farlo entrare in un orfanotrofio, dove ricevette una formazione di base e imparò il mestiere di tipografo.
Fin da giovane, Rizzoli dimostrò un grande spirito di iniziativa e una passione per il mondo della stampa, che lo portarono a lavorare come apprendista presso una tipografia. Nel 1909, a soli vent’anni, riuscì a fondare la “Tipografia Angelo Rizzoli“, un piccolo laboratorio tipografico che sarebbe diventato il punto di partenza della sua straordinaria carriera imprenditoriale.
La vera svolta nella carriera di Angelo Rizzoli arrivò negli anni ’20, quando trasformò la sua tipografia in una vera e propria casa editrice, la Rizzoli Editore. Una delle prime intuizioni di Rizzoli fu quella di investire in pubblicazioni popolari, che potessero raggiungere un pubblico vasto e variegato. Tra le sue prime pubblicazioni di successo ci furono riviste come Novella e Bertoldo, seguite da un importante ampliamento del catalogo editoriale.
Negli anni ’30, la Rizzoli divenne un punto di riferimento per la stampa popolare italiana, grazie a un’offerta variegata che spaziava dai settimanali di intrattenimento a giornali culturali. La rivista Oggi, lanciata nel 1939, è uno dei successi più celebri della casa editrice, destinata a diventare una delle testate più amate e longeve del panorama italiano.
In un’epoca in cui l’Italia stava vivendo cambiamenti sociali, politici ed economici profondi, Rizzoli capì l’importanza di fornire al pubblico strumenti di informazione accessibili e di qualità. Grazie alla sua intuizione, la casa editrice si distinse non solo per la capacità di intercettare i gusti del pubblico, ma anche per l’attenzione rivolta alle nuove tecnologie, che avrebbero rivoluzionato il mondo dell’informazione e della stampa.
Il ruolo pionieristico nella stampa e nel cinema
Negli anni ’50 e ’60, Angelo Rizzoli allargò i propri orizzonti imprenditoriali. Il suo genio non si limitò alla carta stampata; fu tra i primi a capire l’enorme potenziale dei media multimediali. Sotto la sua guida, la Rizzoli entrò nel mondo del cinema, producendo numerose pellicole che contribuirono a scrivere pagine importanti della storia cinematografica italiana. Fondò la Cineriz (abbreviazione di Cinema Rizzoli), una società di produzione cinematografica che produsse film di grande successo. Tra questi, spiccano capolavori come La Dolce Vita di Federico Fellini e Otto e Mezzo, due delle opere più iconiche della cinematografia italiana e mondiale, ma anche molti successi tuttora riproposti sullo schermo come Don Camillo, Fantozzi, Profondo Rosso e Amici Miei.
La collaborazione con alcuni dei più grandi registi e attori italiani dell’epoca sancì il ruolo di Rizzoli come figura centrale nel cinema italiano. Il suo intuito per il potenziale artistico e commerciale dei film si rivelò decisivo per il successo di molte produzioni che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura popolare.
Rizzoli ebbe anche un ruolo fondamentale nell’espansione dei media televisivi. Negli anni ’60, anticipando l’ascesa della televisione come medium di massa, acquisì importanti società editoriali e di distribuzione, consolidando il proprio impero multimediale. Questo ampliamento gli consentì di diversificare ulteriormente l’offerta culturale e di intrattenimento, posizionando la Rizzoli tra le realtà editoriali più innovative e dinamiche dell’epoca.
L’ospedale e la Fondazione Rizzoli
Oltre alle sue attività imprenditoriali, Angelo Rizzoli fu un uomo di grande sensibilità sociale. Consapevole dell’importanza di restituire parte del proprio successo alla comunità, Rizzoli si impegnò attivamente in opere filantropiche. Tra le sue iniziative più significative vi fu la creazione dell’Ospedale Anna Rizzoli ad Ischia, inaugurato nel 1962 e dedicato alla moglie Anna.
Inoltre, Rizzoli creò la Fondazione Rizzoli, un ente dedicato alla promozione della cultura e dell’educazione. Grazie a borse di studio, finanziamenti a progetti culturali e iniziative a sostegno della ricerca, la Fondazione Rizzoli continuò a sostenere la crescita intellettuale del paese anche dopo la sua morte, consolidando l’eredità culturale dell’editore.