La mostra-evento racconta lo scultore Antonio Canova mediante 170 opere che animano le sale del Museo di Roma in Palazzo Braschi. Suggestive illuminarie accompagnano il percorso rievocando l’atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, mostrava le opere ai suoi ospiti. Si ripercorrono così, gli itinerari compiuti dallo scultore alla scoperta di Roma sin dal suo primo soggiorno. Le sezioni della mostra sono 13:
- 1779: Canova a Roma
- La nascita del nuovo stile tragico
- Canova e la Repubblica romana
- Ercole e Lica
- I Pugilatori
- Il teorema perfetto: Antico e Moderno a confronto
- Canova e l’Accademia di San Luca
- Canova, Ispettore delle Belle Arti
- Canova e i busti del Pantheon
- Ultime opere per Roma
- Lo studio di Canova
- La Danzatrice
- Morte e glorificazione
La leggenda d’amore senza tempo: Amore e Psiche
Quella di Amore e Psiche è la favola d’amore più bella e affascinante di sempre, metafora dell’eterna lotta tra cuore e cervello. La leggenda racconta la storia del Dio Amore (Cupido) e della bellissima Psiche.
Psiche è una creatura dalla bellezza straordinaria, la cui avvenenza suscita la curiosità e, allo stesso tempo, la gelosia di Venere: i tanti uomini innamorati di Psiche, infatti, hanno preso paragonare la giovane alla dea della bellezza. Quest’ultima, per punirla, decide di inviare contro di lei suo figlio Amore; le frecce del dio hanno il potere di fare innamorare le persone, l’idea è quella di fare innamorare Psiche dell’uomo più brutto al mondo. Amore sbaglia però a scoccare la freccia e finisce con il colpirsi da solo: è dunque Lui a innamorarsi perdutamente di Psiche. Questo scatena l’ira di Venere che sottopone la giovane a diverse prove meschine e tortuose. Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente Psiche e Amore ricevono l’aiuto di Giove, il padre degli dèi che mosso a compassione fa in modo che i due amanti si riuniscano: Psiche diviene la dea protettrice delle fanciulle e dell’anima sposando Cupido. Dall’amore dei due nascerà Piacere. L’opera raffigura con un erotismo sottile e raffinato, Amore e Psiche nell’attimo che precede il bacio, preannunciato dall’atteggiamento dei corpi e degli sguardi che si contemplano l’un l’altro con una dolcezza di pari intensità: le loro labbra, pur essendo estremamente vicine, non sono ancora unite.
Biografia dello scultore
Antonio Canova (n. 01/11/1757 – m. 13/10/1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo espositore del Neoclassicismo. Svolse il suo apprendistato a Venezia. Nel 1779 si trasferì a Roma dove risiedette per il resto della sua vita. I primi lavori veneziani di Canova furono due Canestri di Frutta oggi esposti al Museo Correr di Venezia. Seguirono, nel 1773 Euridice e Orfeo portati a termine dopo due anni ed esposti nel 1776 alla Fiera annuale dell’Arte Veneziana, riscontrando grande successo e sancendo il suo “ingresso” nel mondo dell’Arte. Lo scultore viaggiò molto e collaborò con diversi artisti. Ricordiamo il suo soggiorno in Campania, nel febbraio 1780, ospitato da Contarina Barbarigo, nobildonna italiana e protagonista della mondanità veneziana di fine Settecento. Nella città di Napoli lo scultore visitò la Collezione Farnese (una collezione di opere d’arte nata nel periodo rinascimentale su volontà di Alessandro Farnese e ospitata nella straordinaria Reggia di Capodimonte) e la Cappella di San Severo dove rimase estasiato dall’affascinante scultura del Cristo Velato. In Campania, inoltre, Canova ebbe l’opportunità di scoprire l’immenso Patrimonio Archeologico rinvenuto nei siti archeologici di Pompei, Ercolano e Paestum. Nel giugno dello stesso anno lo scultore fa rientro a Roma, dove su commissione inizia a dedicarsi al lavoro di varie sculture. Tra le opere di rilevante importanza ricordiamo:
- Maddalena Penitente 1796
- Le Tre Grazie 1813 – 1816
- Venere italica 1819
- Ebe 1816
- Paolina Borghese 1805 – 1808
Sicuramente la più conosciuta e intrigante è senza dubbio la statua di Amore e Psiche.