“L’arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità”
Pablo Picasso.
Picasso non ha certo bisogno di presentazioni, è tra i protagonisti assoluti dell’arte moderna, amato e osannato dagli addetti ai lavori, conosciuto dal grande pubblico, anche solo per le cifre da capogiro che hanno raggiunto i suoi lavori battuti all’asta.
Nasce a Malaga, città portuale, crocevia tra Europa e Africa, tra cristianità e islam, tra il mare e la rossa terra andalusa, una città che in qualche modo, ha influenzato l’artista già da bambino.
Famosissimo come pittore e sculture lo è meno per la sua passione per la lavorazione della ceramica.
Ti sei mai imbattuto in un sua opera?
Avrà certamente scosso la tua sensibilità, poiché i sui quadri sono multidimensionali, i punti di vista si intersecano e si confondono, apparentemente, le sue opere più mature,sono complesse da capire, ma come lui stresso sosteneva, l’arte non va capita: Picasso tenta di mostrarti la realtà, come la percepisce la mente umana, ovvero, multi prospettica e mutevole.
In unico volto dipinto, trovi più espressioni, più stati d’animo, come se la tela avesse assorbito tutta l’anima di chi è stato rappresentato, ma ancora più incredibile, come se stesse rivelando anche la tua che lo stai osservando.
Interrogandoti sul come sia possibile, che un artista possa illuminare le tue paure, le tue emozioni senza nemmeno conoscerti, non potrai fare a meno di capire che è l’uso della tridimensionalità la chiave di accesso all’esplorazione della mente umana.
Essendo Picasso un fautore della tridimensionalità, un amante della forma, non a caso tra i massimi esponenti del cubismo, sembra quasi un processo naturale la sperimentare della modellazione della creta. Alla fine della guerra, l’artista, guidato dalla sua amante Francoise Gilot ( anche lei artista e modellatrice di creta) si recò in Francia a Madoura e rimase impressionato dalle crete di Suzanne e George Ramié a Vallauris. Iniziò così un periodo molto prolifico, in cui Picasso esplorò questo nuovo linguaggio espressivo, ne imparò le basi, per poi farlo suo e personalizzarlo, unendolo infine alla pittura.
Ed è proprio a questa cospicua produzione, che il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (città famosa per la lavorazione della ceramica), dedica una mostra.
Potrai godere di un eccezionale prestito di 50 pezzi unici provenienti dal Musée National Picasso-Paris, ma anche di una sezione speciale con documenti inediti, dello stretto rapporto che ha legato la città all’artista, facenti parte dell’archivio storico del museo.
La lavorazione della ceramica doveva essere, per Picasso, ad uso esclusivo, suo e della sua famiglia, non doveva essere inserita nel mercato dell’arte, come spiegò il curatore di un’altra mostra similare, William Lieberman, che si svolse negli anni ’90 a New York; forse per questo, non è conosciuta ai più come la produzione pittorica, ma che vale assolutamente la pena conoscere, poichè l’artista gli ha dedicato i temi più variegati: corride, fidanzati, clowns, ballerini, uccelli, pesci, nature morte e ritratti di persone a lui vicine.
Forse ti chiederai, come Fenza sia legata all’artista? L’artigianato della ceramica faentina, iniziando dai buccheri etruschi, per passare ai graffiti del ‘400, fino alla più popolare ceramica nostrana, è stato di ispirazione per Picasso, nello stile, nelle forme e nell’iconografia rappresentata, stimolando in lui anche un evidente divertimento nella sperimetazione, nonchè un richiamo alle origini, perchè i pesci, gli animali fantastiosi, i gufi, sono elementi rappresentati in tutta l’area mediterranea e quindi anche nella sua amata Andalusia.
Come se il pittore avesse lasciato la sua terra per scoprire nuove forme d’arte, ed il suo viaggio, che lo ha condotto prima in Francia e poi in Italia, lo avesse poi riportato a Malaga a conclusione di una ricerca, sembrerebbe non solo estetica, ma anche interiore.
Non si finisce mai di imparare.. e ho imparato qualcosa di nuovo su un grandissimo artista! Grazie ☺️
Anche questo articolo, molto conciso, merita un plauso, per chiarezza espressiva e descrittiva. Brava.
Molto bella la premessa che introduce e accompagna il lettore dritto al cuore del tema presentato, assolutamente interessante x me apprendere questo aspetto sconosciuto di Picasso che rende ancora più caratteristico il patrimonio lasciatoci da questo grande personaggio. Un articolo che informa, e invoglia!