Il 2 dicembre ricorre l’anniversario della nascita di uno dei più grandi soprani della storia, Maria Callas.
Di origine greca, Cecilia Sophia Anna Maria Kalogeropoulos, questo il vero nome della cantante, debuttò appena diciassettenne al Teatro Reale di Atene.
Nacque a New York, ma era di origini greche e si innamorò profondamente del nostro paese.
Quando fu scritturata per “La Gioconda “di Amilcare Ponchielli al Festival Lirico all’Arena di Verona, a soli ventitré anni, doveva essere una sostituta “a basso costo” dell’allora famosissima Herva Nelli, la quale aveva preteso un cachet altissimo e aveva costretto Giovanni Zenatello (allora direttore artistico della stagione estiva dell’Arena di Verona) a cercare un altro soprano.
Maria era giovanissima, partì dall’America verso l’Italia per la sua prima grande interpretazione e, la sera del 2 agosto del 1947, il pubblico dell’Arena di Verona presenziò alla nascita di una stella: la Divina Maria Callas.
Le doti canore erano indiscutibili, nonostante il timbro di voce insolito per un soprano, ma oltre la bravura indiscussa, Maria aveva quel qualcosa in più, quello che oggi definiremmo l’X factor, aveva una capacità di interpretazione impareggiabile, una capacità di emozionare oltre il tempo.
Hai mai ascoltato la sua magnifica Casta Diva? Casta Diva è il cantabile della cavatina della protagonista nella Norma di Vincenzo Bellini e fu per la Callas una delle sue interpretazioni più intense, ancora oggi capace di far commuovere al primo ascolto. Indubbiamente la cantante con le sue corde vocali sapeva toccare le corde dell’anima dei suoi ascoltatori.
Un altro meraviglioso cavallo di battaglia del soprano fu senza dubbio la Traviata di Puccini, nel quale la sua voce potente, malinconica e vibrante non può lasciare indifferenti.
Maria era un’artista vera, una diva, che emozionava chiunque l’ascoltasse e non fu un caso che fu capace di oltrepassare le barriere dell’elitario pubblico dell’opera lirica, ella infatti, aveva conquistato il vasto pubblico, tanto che le sue liaison furono seguite dal gossip mondiale, come quando perse la testa per l’armatore greco Aristotele Onassis, per il quale lasciò il marito Battista Meneghini. Un amore travagliatissimo, che l’allontanò dalle scene, nella speranza di divenire la moglie del magnate greco. Invece Onassis, come nelle opere tragiche da lei interpretate, dopo 10 anni di gelosie e tradimenti le preferì Jacqueline Kennedy, rimasta vedova del presidente John Fitzgerald Kennedy, sposandola forse per ragioni più politiche che amorose.
Si dice che i veri artisti abbiano tutti una vita turbolenta e burrascosa e la nostra Divina, suo malgrado, non fu certo da meno, ma se questo è servito alla sua arte, noi posteri, beneficiamo di registrazioni della sua voce unica, capace di raggiungere tonalità elevatissime e delle sue struggenti interpretazioni.
Essendo un vanto per l’America che le ha dato i natali, per l’Italia che l’ha lanciata nell’Olimpo dell’opera lirica e della Grecia (dove decise di prendere addirittura la cittadinanza rinunciando a quella americana) dove visse per molti anni, sono stati istituti molti premi a lei intitolati e con nostra grande gioia, lo scorso 25 novembre, in occasione della “giornata contro la violenza sulle donne” è stato conferito a Francesca Chialà, Consigliera di Amministrazione del Teatro dell’Opera di Roma e Regista, il Callas Tribute Prize New York, un importante premio istituito per la divulgazione del legame tra Maria Callas e la città dove è nata.
La Chialà è stata premiata, per la sua capacità di rilanciare il Teatro dell’Opera di Roma e per il suo impegno nel sociale, un estratto della sua dichiarazione:
“Sono felice che il Callas Tribute Prize New York non tenga conto solo della qualità artistica e professionale delle premiate, ma del loro grande impegno nel sociale perché la principale funzione dell’Arte deve essere promuovere la Bellezza e la Solidarietà”.
Oggi sarebbe stato il 90° compleanno della Callas, per questo le facciamo i nostri auguri, del resto, la sua è stata solamente una morte fisica, poiché la sua arte rimarrà viva per sempre.
Tanti auguri alla Divina! Articolo emozionante ? grazie