Cadeva l’anno 1994, quando un attacco di cuore lo colse nel sonno e mise fine alla carriera del compianto Massimo Troisi. Poche ore prima, aveva finito di girare il Postino, film capolavoro che gli valse 5 importanti nomination agli oscar: miglior film, migliore attore protagonista (lo stesso Troisi), miglior sceneggiatura non originale (sempre Troisi), miglior regia al quale Troisi aveva collaborato, miglior colonna sonora drammatica. Viene quasi spontaneo pensare che l’attore avesse dato davvero tutto se stesso nella realizzazione del film.
Massimo
Chi ama Massimo Troisi, il suo garbo, la sua vena comica malinconica e tagliente, sa, che Troisi non era solo cinema, ma anche teatro (dove si è formato), poesia e cabaret. Il suo considerevole lascito sono autentiche gemme di comicità, che stimolano sempre una riflessione nello spettatore, attraverso un riso amaro, potremmo dire di stampo pirandelliano. Come non ricordare “Ricomincio da tre”? Film del 1981 che fu la sua prima regia e che è un concentrato di comicità e verità, o “Non ci resta che piangere” con Roberto Benigni.
Troisi racconta i problemi dei giovani dei suoi anni, che a ben vedere, non sono molto dissimili da quelli di oggi. La difficoltà a trovare un impiego, a mettere su famiglia, a trovare un posto nel mondo e a fare i conti con una donna sempre più consapevole di se stessa; di cui i suoi personaggi si innamoranone e che svelano la sua debolezza per le donne, del resto, come lui amava loro, loro amavano lui.
Racconta il sud e racconta la sua Napoli, che gli ha dato i natali, non rinunciando al suo dialetto. Sono molti gli studiosi di espressione e linguaggio che riconoscono al dialetto una potenza comunicativa che purtroppo, non ha la lingua italiana, e di questo, certamente, Troisi ne era pienamente consapevole.
In questo viaggio a ritroso, non poteva certo mancare l’amico di sempre Lello Arena, sua principale spalla in film e gag e con il quale, assieme a Enzo Decaro, con il trio “La Smorfia” fecero il grande salto e approdarono in televisione, lanciando tutti e tre nel mondo dello spettacolo.
L’esposizione a Milano
L’Anteo Palazzo del Cinema di Milano, fino al 9 febbraio prossimo, ospiterà un’esposizione di foto private e di immagini d’archivio che sottolineano quei lati dell’umanità di Troisi che lo hanno reso tanto amato e celebre, ovvero il suo elogio dell’antieroe, che vive e racconta le paure, i dubbi e le preoccupazioni dei giovani.
La mostra ha voluto espressamente riprendere quella svoltasi a Roma in occasione dei 25 anni della morte dell’attore e intitolata Troisi Poeta Massimo.
Rimembranze
Si è parlato di Troisi come artista poliedrico, che ha vissuto la recitazione da diverse angolazioni, ossia da attore, da comico, da regista e da autore. Avendo fatto cinema, teatro e televisione avremmo l’imbarazzo della scelta nel riproporre una sua interpretazione e sebbene ce ne siano di più famose e importanti, ti vogliamo fare un piccolo dono: Troisi in “Monologo con Dio“.
Grazie Angela Giordano mostra assolutamente da non perdere ….chissà se andrà anche nella sua città .. ….Ma Milano ora è sicuramente la città della cultura …
Dritto al cuore! Grazie! Lui era ed e’ unico!
Bellissimo articolo su un artista che più passa il tempo più viene varolizzato.