Susanna Benigni, classe 85, un’esplosione di vita e colori nella vita e nell’arte.
L’ho conosciuta per le vie di di Trieste, fra i mercatini variopinti del Natale. C’era un quadro dietro la sua folta e riccia capigliatura: riproduceva una donna di spalle, con l’evidente riga dei collant infilati in una scarpa con il tacco, in una postura molto provocante, il tutto condito di colori vivacissimi. Mi ha colpito lo spinto cromatismo e la sensualità che si sprigionava dal quadro, di una delicatezza e di una finezza quasi disarmante.
Così in un meraviglioso accento toscano, questa ragazza dall’energia incredibile, si è presentata, raccontando in poche parole se stessa…
Un po’ su di lei..
Nasce come attrice e regista di teatro, poi incontra il piacere della scrittura e inizia a scrivere poesie, tanto da vincere numerosi concorsi, fra i quali il primo posto al Premio della città di Siena e ora fa parte della giuria. In seguito, scavando dentro se stessa, ha capito che la pittura avrebbe potuto essere una via per uscire da un’impasse emotiva. Studiosa di psicologia, di filosofia, nell’intento continuo e spasmodico di comprendere l’animo umano e soprattutto se stessa, conduce una ricerca nell’inconscio.
E’ appassonata di Alda Merini, di cui comprende le sofferenze, il dolore, lo straniamento dal mondo e ama tantissimo Freeda Kalho, a lei vicina, per la sua femminilità gridata e vissuta con grande orgoglio. Una donna che sperimenta la manipolazione di un uomo, che non cerca altro dialogo che quello della sottomissione, sa benissimo che cosa significhi perdere la dignità e l’autostima. Facilmente cerca se stessa in un percorso lungo e tortuoso, ma non impossibile.
L’incontro con la pittura
Susanna entra con forza nell’arte, con estrema sensibilità, frutto di mancanze, vuoti e rapporti opportunistici. Lo sfinimento di se stessa per dare continuamente a chi si nega, a chi è assente conduce Susanna verso l’arte della pittura. La pittura diventa una terapia al male e una ricerca di verità, di luce, di amore e di bene incondizionato. La grinta e il sorriso celano l’oscurità del dolore di Susanna. Lei si definisce una donna eclettica, tremendamente pragmatica, quanto idealista e sognatrice. Del resto, il gioco dei contrasti e le sfaccettature nella sua pittura sono unici.
“Vedo nei colori il mio stare al mondo in mezzo agli altri che si fondono in armonia. I miei stili sono variegati. Dipende da cosa voglio trasmettere in quel momento o un’emozione o un concetto”, afferma l’artista.
La scrittura si sposa con la pittura
Del resto, anche la scrittura è ciò che l’aiuta a superare i lati oscuri e i momenti blu della sua esistenza: “Antologia del sentimento” sarà presentato nei prossimi giorni.
La sua esigenza di accostare la pittura alla scrittura manifesta il suo spirito a metà fra la spiritualità quasi eterea di un quadro e la magia ordinata e sottile di un testo scritto.
“Il corpo della poesia che viene dal corpo, dal sangue che pulsa, dai polmoni che respirano, dai nervi che si tendono come frecce per scagliare sulla carta le loro lettere, le loro parole, le loro frasi…” è solo una parte della bellissima postfazione di Francesco Burroni.
Concludendo…
Da poco, Susanna è stata contattata da una galleria di New York dopo aver sponsorizzato il suo sito internet su Facebook. Sta vendendo molti quadri e spesso la invitano ad organizzare mostre. Nonostante abbia passato un periodo della sua vita a lavorare sodo e abbia dovuto così abbandonare l’arte, la sua passione è poi riemersa talmente forte che Susanna ha ripreso a tempo pieno tutte le sue molteplici attività di scrittrice, di autrice e di pittrice. Non si è mai data per vinta e questo mi piace. Sprigiona sorrisi e luce, fatti di energie che dona a chi viene in contatto con lei.
Invito i lettori a visitare la sua pagina Facebook e il suo profilo Instangram per osservare da vicino l’arte vivace, genuina ed eccentrica di questa pittrice emergente!