Busto Marco Aurelio: l’opera in marmo risalente al II sec. d.C, dopo 27 anni può ritornare a Palazzo Rospigliosi a Zagarolo (RM). Un’operazione messa a punto dalla Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando Carabinieri tutela Patrimonio Culturale e coordinata dalla Procura di Roma ha individuato la scultura a Campione d’Italia in provincia di Como. L’opera era stata rubata nel marzo 1992 da un’impalcatura durante il restauro della facciata; un ricettatore romano l’aveva assegnata a una persona di sua fiducia per trasportarla all’Estero.
Il Busto di Marco Aurelio costituiva insieme ad altri elementi architettonici provenienti dal Teatro Marcello quell’insieme di elementi decorativi aggiunti Palazzo Rospigliosi a Zagarolo nel 1500 . Era originariamente collocata sulla sommità dell’Arco di Trionfo all’ingresso del Palazzo. Lo scopo di questa porta trionfale era quello di celebrare la vittoria della famiglia Colonna alla battaglia di Lepanto nel 1571.
Il 3 ottobre scorso, Sandro Vallerotonda, ex Presidente dell’Istituzione di Palazzo Rospigliosi ha firmato il verbale grazie al quale il Busto di Marco Aurelio è stato riconosciuto appartenente al Patrimonio artistico di Zagarolo. Poichè stanno ristrutturando Porta Rospigliosi, il Vicesindaco di Zagarolo Emanuela Panzironi afferma:
“proporremo alla Soprintendenza di collocare temporaneamente il busto nel Museo del Giocattolo”.
Il Dottor Luigi Ficcacci, Direttore dell’Istituto Centrale del Restauro si è fatto carico, insieme all’Archeologa Dottoressa Maria Laurenti di un intervento di pulizia della scultura, il cui valore ammonta circa a 300mila Euro, sotto la Direzione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio.
Palazzo Rospigliosi ospita il Busto Di Marco Aurelio
Il palazzo costituisce una dimora storica del Lazio e come molti edifici storici della provincia di Roma era destinata soprattutto alla villeggiatura delle famiglie nobili. Oggi ospita il Museo del Giocattolo.
La famiglia Colonna nell’anno 1000 edificò la struttura per scopi difensivi, ma fu distrutta e riedificata più volte. Una prima volta sotto Bonifacio VIII verso la fine del XIII secolo e poi sotto Eugenio IV nel Rinascimento.
Raggiunse il massimo splendore con Pompeo Colonna, vincitore nella battaglia di Lepanto, divenne un ducato e aggiunse due ali all’edificio dette Frescanti.
Nel 1622 Pierfrancesco Colonna vendette l’edificio e il ducato al Cardinale Ludovico Ludovisi. Nel 1667 i Rospigliosi acquistarono il Palazzo.
Ebbe inoltre grande attività culturale nel 1700 e ospitò anche Vittorio Alfieri. Dopo il Terremoto del 1915 fu istituito il Municipio. Durante la Seconda guerra Mondiale divenne Ospedale militare e rifugio per gli sfollati, pertanto subì una serie di danni.
L’ultima proprietaria fu la Principessa Elvina Pallavicini che cercò di restaurarlo e poi lo vendette al Comune di Zagarolo nel 1979. Se vuoi visitare il Comune e il Museo del Giocattolo puoi trovare informazioni qui: https://www.palazzorospigliosi.com/
Un’altra operazione importante di questo corpo dei Carabinieri che con efficacia e professionalità ricompone frammenti di bellezza andati perduti. Se hai perso la notizia della mostra ai Musei Capitolini e vuoi informarti sulle importanti operazioni di recupero che effettua quotidianamente questa importante sezione dell’Arma dei Carabinieri puoi trovare altre informazioni qui: https://arte.icrewplay.com/larte-ritrovata-musei-capitolini-7-giugno-26-gennaio/.