Date le disposizioni sulla chiusura forzata di musei e luoghi di cultura volute dal governo al fine di evitare il manifestarsi di contagi da coronavirus, molti musei si sono attivati per visite virtuali e conferenze in streaming.
L’idea è quella di non fermare la cultura che invece deve ancora e molto di più, in questo duro e difficile periodo della nostra storia, veicolare messaggi di bellezza, di fantasia, di creatività e sostanzialmente di speranza.
Visite virtuali ad Urbino
Per questo motivo, ad esempio, il direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Marco Pierini, ha pensato di aprire la possibilità di visitare Palazzo Ducale virtualmente, attraverso l’uso di un pc, di uno smartphone o di tablet, stando comodamente seduti sul divano di casa propria. E’ senz’altro una bella iniziativa perché abbatte gli ostacoli che si frappongono fra l’arte e i suoi fruitori, che, in questo frangente, non potrebbero certamente recarsi al museo.
Le disposizioni di chiusura vanno avanti fino al 3 aprile e questo significa che comporterà un danno enorme al turismo culturale. Pertanto, Pierini, data la positiva esperienza già sperimentata per la mostra dedicata a Taddeo di Bartolo, alla Galleria Nazionale di Urbino, vuole riproporre la medesima “via”.
Misure già adottate in Cina…
Naturalmente, si dovrà appurare che ci sia il personale in grado di gestire l’aspetto tecnologico di questi percorsi virtuali. Queste misure sono già state adottate in Cina e hanno permesso, infatti, visite, percorsi virtuali, conferenze in streaming.
La soluzione digitale è stata così adottata anche dalle istituzioni culturali italiane, a partire dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. È un esperimento che come museo ci stimola a superare le barriere fisiche”, ha commentato Lorenzo Balbi, direttore artistico del MAMbo,
“rendendo disponibile agli utenti quello che al momento non possono vivere da visitatori. Lo streaming è possibile grazie all’entusiasmo e alla disponibilità con cui Ragnar Kjartansson ha accolto la proposta, alla collaborazione di LAMINARIE e all’impegno dello staff dell’Istituzione Bologna Musei e del Comune di Bologna”.
La Biennale di Venezia ha aperto le porte a fine febbraio attraverso una conferenza stampa in streaming, presentando ciò su cui verteranno le prossime mostre. Anche il museo di Rivoli ha adottato la medesima strategia, dando il via ad una conferenza digitale della mostra “Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese”.
Sono misure che erano già state previste da moltissimi musei internazionali, prima ancora dell’abbattersi del coronavirus sull’Europa: dal Louvre di Parigi al British Museum, dal museo teatro di Dalì fino ai Musei Vaticani.
Considerazioni
Le nuove tecnologie, se utilizzate in tal modo, sono assolutamente importanti per poter continuare il rapporto fra turista ed arte, fra arte e fruitore. Per fortuna, l’uso di tablet, pc e smarphone diventa insostituibile quando si tratta di usufruire di servizi come questo, che sono comunque una soluzione al dilagare del panico o della depressione, dovuti a quarantene forzate.
Non sarà certo una consolazione percorrere virtualmente le stanze di un museo, osservare da uno schermo freddo e indifferente un dipinto, però, di questi tempi, meglio così che il nulla! Anzichè restare intontiti e impotenti davanti alle notizie che imperversano nei telegiornali o, peggio ancora, nei social, potremmo davvero entrare in un museo o nell’altro oppure seguire una conferenza interessante su di un artista che ci piace.
Certamente i cultori dell’arte, gli intellettuali, il turista interessato o chi studia arte non può accontentarsi di un giro virtuale, smanettando su pc o smartphone: questo è un dato di fatto su cui nessuno discute, tuttavia è d’interesse comune la possibilità, date le attuali circostanze, di ammirare le bellezze nostrane anche a distanza.
E’ un’ottima iniziativa che dimostra positività e volontà di uscire dal tunnel in cui siamo, nostro malgrado, capitati. E’ una sorta di via d’uscita illuminata dalle emozioni che solo l’arte può regalare, a piene mani.