Il 5 giugno è stata la Giornata Mondiale dell’Ambiente e in seguito all’atto di crudeltà avvenuto nei confronti di un’elefantessa incinta, gli artisti di tutto il mondo si sono uniti e hanno mostrato il loro interesse per la tutela del Regno animale e la difesa degli animali.
La tragica storia di un’elefantessa incinta in cerca di cibo
In un villaggio nel distretto di Palakkad, nel Kerala, in India, un’elefantessa è morta dopo aver mangiato un ananas imbottito di petardi. L’animale ha vissuto una terribile agonia di almeno tre giorni ed è deceduto per asfissia il 27 maggio assieme all’elefantino che portava in grembo, e che sarebbe nato circa 20 mesi dopo.
Il pachiderma si fidava degli uomini, e non si aspettava un trattamento così brutale e crudele. Ma per ricordare il maestoso animale, artisti di tutto il mondo si sono uniti per ricordarla. Sono tantissime le immagini e le parole che girano sul web.
Le avevano offerto ananas riempiti di petardi che poi le sono esplosi squarciandole la mandibola e la pancia, dove in grembo portava il suo cucciolo.
Non aveva mai fatto del male a nessuno.
Non ha fatto del male a un singolo essere umano anche quando si è messa a correre in preda ad un dolore lancinante per le strade del villaggio.
Non ha distrutto una sola casa.
Sono state le parole del ranger che ha tentato invano di salvare la giovane elefantessa.
Ed è andata a morire insieme al cucciolo che portava in grembo, nel fiume dove si era rifugiata in cerca di riparo e sollievo per le gravissime ferite subite.
Una madre, che aveva solo fame, tradita così vilmente da una mano che dall’alto della superiorità dalla quale immeritatamente si erge, si dimostra carnefice, anziché custode.
Anche oggi, l’umanità ha dato il peggio di sé.
Gli artisti, affidandosi alle proprie tecniche e al proprio stile, hanno denunciato con piccole opere l’ennesimo orrore che ha commesso l’uomo. Hanno rappresentato l’indignazione e il disappunto usando matite, acquerelli, pastelli, acrilici, fotografie e tecniche grafiche di ogni tipo.
Tutte immagini hanno un unico comune denominatore: una mamma elefante e il suo cucciolo non ancora nato.
Anche se può sembrare un piccolo gesto, da qualcuno ritenuto inutile, queste opere rappresentano un vero e proprio manifesto per tutelare gli animali e dare voce alle loro sofferenze, affinché l’uomo sia più consapevole dei problemi che causa.
Sono opere e disegni creati non solo per mostrare la crudeltà umana, ma anche nate dall’esigenza di trasmettere la necessità di tutelare ogni essere vivente e di continuare a perseguire la difesa degli animali.
La difesa degli animali nelle opere artistiche
Sono molti gli artisti che da sempre sono sensibili e lottano per la difesa degli animali e la tutela dei loro diritti. Prima fra tutti Barbara Daniels, che nelle sue opere e nei sui disegni mostra un universo parallelo dove gli animali maltrattano gli umani, facendo rivivere sevizie e dolori sugli esseri umani.
Invertire i ruoli, per Barbara Daniels, non è solo il tentativo di sensibilizzare la società, ma ha l’obiettivo di far riflettere gli esseri umani che si vedono come signori indiscussi del Pianeta. Il suo interrogativo è: come sarebbe il mondo e l’uomo se dominati da un’altra specie?
I suoi più importanti lavori sono Happy Farm e Dominion over Man, che racchiudono immagini e disegni di piccioni che camminano freneticamente per le strade facendosi largo tra piccoli umani che lottano per delle briciole, donne attaccate a macchinari per mungerle, cuccioli di uomo uccisi da foche, esseri umani preparati per una mostra e cani che ne riscuotono i premi. C’è poco spazio per l’immaginazione e tanto per una profonda riflessione.
Ma nel tentativo di sensibilizzare la società, alcuni artisti hanno suscitato indignazione nelle opere esposte. E’ il caso dell’artista fiammingo Jan Fabre, che ha esposto animali impagliati e appesi, al Museo Hermitage di San Pietroburgo. Il messaggio che voleva trasmettere era quello di dare una nuova vita ai cani e gatti esposti e far riflettere. Ovviamente, chiunque abbia visto le esposizioni di Jan Fabre ha colto solo un messaggio macabro e di violenza contro gli animali.
Un altro artista importante che opera in nome della tutela e difesa degli animali è Richard Symonds, che dipinge e disegna in maniera realistica gli animali selvatici, che egli stesso adora. Ritrae queste creature, per raccogliere fondi per aiutare la loro sopravvivenza.
Quando non lavora ad un progetto specifico, Symonds ritrae le sue creature preferite nel loro habitat naturale. I suoi sforzi hanno portato alla creazione di un dipinto ad olio a grandezza naturale raffigurante un elefante africano di nome Tembo, venduto per 100.000 dollari, e una gran parte del ricavato è andato a The Born Free Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro per la difesa degli animali.
De Chirico e la difesa degli animali
Tra gli innumerevoli artisti che hanno arricchito i cuori e le menti degli spettatori, è d’obbligo ricordare Giorgio De Chirico. Oltre ad essere stato un precursore e innovatore dell’arte, De Chirico è stato anche un attento ambientalista e precursore dei movimenti animalisti. Sotto lo pseudonimo di Isabella Far, ha scritto un lungo discorso sulla difesa degli animali:
La protezione degli animali è, prima di tutto, una espressione di civiltà. Più un Paese è civile e più si manifesta in esso, spontaneamente e naturalmente, il senso del dovere che incombe all’uomo e, per l’appunto, all’uomo civile, di proteggere e difendere i deboli.
Nella categoria dei deboli stanno anzitutto gli animali, che sono esseri dipendenti esclusivamente dalla volontà dell’uomo. Questo non bisogna dimenticare. La protezione dei deboli non è soltanto una prova di bontà, ma ancora più una prova di educazione morale.
De Chirico ha mostrato un appassionato interesse per la tutela degli animali, soprattutto per i cani abbandonati. Infatti, ha fatto parte della Lega della difesa del cane, con cui ha progettato un Villaggio del Cane e ha sostenuto rifugi dove i cani venivano salvati per poi essere adottati. Alcune foto di Giorgio De Chirico ci mostrano che ha mantenuto una vera e propria colonia canina nella sua villa romana di via Misurina, dove ospitava e manteneva amorevolmente più di venti cani.
Iniziative: un murales a Fano per la difesa degli animali
A seguito dell’ennesimo scempio avvenuto per mano umana, il sindaco di Fano, in continuità con le linee di sensibilizzazione e l’attenzione profonda nei riguardi delle politiche ambientali, ha lanciato un appello per la realizzazione di un murales.
Il sindaco, Massimo Seri, e il consigliere Edoardo Carboni, lanciano un invito, agli artisti che vorranno realizzare il murales rappresentante l’elefantessa ed il suo piccolo, che sia di monito e diventi un simbolo della città contro ogni violenza e maltrattamento nei confronti degli animali.