La Videoteca Gam, in collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia, presenta la mostra dedicata a Giuseppe Chiari, artista, pittore e compositore italiano.
La mostra, curata da Elena Volpato, è il secondo appuntamento del ciclo di esposizioni organizzate dalla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, in occasione dei vent’anni dalla nascita della Collezione Video d’Artista.
La mostra nasce all’interno di un ciclo di sei esposizioni dedicate a Gino De Dominicis, Giuseppe Chiari, Alighiero Boetti, Claudio Parmiggiani, Vincenzo Agnetti e Jannis Kounellis. Le sei mostre sono state ideate per raccontare la storia del video d’artista italiano tra gli anni Sessanta e Settanta.
Giuseppe Chiari in VideotecaGAM
Dal 12 giugno al 27 settembre 2020 sarà possibile visitare la mostra dedicata a Giuseppe Chiari. Si potranno ammirare due opere video, Kunst ist einfach (L’arte è facile) e Spoleto Concert, l’installazione La musica è facile e i libri d’artista provenienti dal Fondo Giorgio Maffei, realizzato dalla Fondazione d’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
I due video sono realizzati da Chiari ad Art/Tapes 22. Il primo video, Kunst ist einfach (L’arte è facile), del 1973, è la prima opera girata negli studi di Firenze, riprende, a telecamera fissa, le parole che compongono la frase del titolo. Le parole sono tracciate da Chiari a inchiostro di china su grandi fogli bianchi. La frase è uno dei suoi più noti statements, che racchiude il senso del suo intero operare.
All’interno del video ricorrono brevi affermazioni, come “L’arte è facile”, “La musica è facile”, “L’arte è una piccola cosa”, che sottolineano l’importanza di ogni piccolo gesto, suono o rumore nel fare arte, perché sono aspetti della totalità di cui si compone la vita. Il compositore ci accompagna in un viaggio che rompe gli schemi classici della musica.
La teoria della musica nei secoli ha preso sembianze statiche, dove la musica strumentale doveva aspirare alla perfezione ed essere sempre più simile e vicina alla musica delle sfere celesti. Giuseppe Chiari, a partire dagli anni ’50, ci invita a considerare una visione alternativa a quella cosmica, una visione che ripensa la musica a partire dalla libertà del caos, inteso nel suo originario significato greco di spalancata voragine, risonante degli echi e delle vibrazioni del tutto, senza gerarchia, senza architettura né ordine.
Dagli strumenti tradizionali l’attenzione si sposta sulle innumerevoli possibilità di produrre suoni con oggetti comuni, con materiali e sostanze come il vetro, la carta, l’acqua. Giuseppe Chiari immagina di suonare e creare partiture per il traffico, suona stanze e città.
Nel secondo video, Spoleto Concert, si ammira l’artista suonare al pianoforte e, davanti agli occhi dello spettatore, la tecnica pianistica si apre ad ogni possibile gesto. I tasti bianchi e neri si riducono a semplice sfondo visivo, mentre le mani si muovono al di sopra e nell’aria. La tastiera per l’artista è una lunga striscia bianca sulla quale lasciare un’impronta come sulla sabbia.
“L’uomo non conosce l’esistenza dei tasti – sosteneva Chiari – la tastiera per lui è una lunga striscia bianca. Egli ha però capito che le sue mani, le sue braccia, possono lasciare un’impronta sulla tastiera come sulla sabbia.”
Oltre alle due opere video, è esposta La musica è facile, realizzata nel 1972 e presentata da Chiari presso la Galleria Martano di Torino nella mostra personale del ’76. L’opera è composta da quindici grandi fogli, su ciascuno l’artista ha scritto una delle quindici lettere che compongono la frase: La musica è facile.
I caratteri sono tracciati con un gesto continuo, quasi a ricordare la calligrafia effettuata con la china giapponese. Ogni lettera è tracciata con gesti morbidi e fluidi, affinché l’artista, nel momento dell’esecuzione, potesse sentirne il suono. Questi fogli, non sono solo un insieme di parole e lettere, ma racchiudono, in contemporanea, suono e disegno.
Informazioni utili
L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale. Sarà possibile visitare la mostra secondo i seguenti orari: venerdì e lunedì dalle 13 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 19.
All’ingresso sarà misurata la temperatura. Se risulterà 37,5°C o superiore, sarete invitati a lasciare il museo con i vostri accompagnatori. E’ obbligatorio l’uso delle mascherine ed è necessario attenersi alle indicazioni del personale preposto e alla segnaletica.
Per ulteriori informazioni, rimandiamo alla consultazione del Sito Web dalla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.