E’ stata riaperta al pubblico, il 17 luglio 2020, la Necropoli del Fusaro, a Bacoli (Napoli). Per l’occasione è stata installata anche la mostra dell’artista Antonio Fontanella.
Dopo anni di degrado, l’amministrazione comunale ha recuperato e riportato alla luce la Necropoli del Fusaro, che sarà fruibile facilmente ai visitatori trovandosi in una posizione strategica lungo il percorso turistico e culturale, che collega la Casina Vanvitelliana del Fusaro con le Terme di Baia.
il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, ha dichiarato:
E’ una gemma nascosta della nostra città, posta in un luogo strategico. A metà strada tra la parte borbonica e quella romana. Bacoli è ricca di tesori, ovunque. Vogliamo valorizzarli tutti, in un unico insieme.
Per l’occasione è stata inaugurata l’esposizione dell’artista Antonio Fontanella: Sguardi di vita: la necropoli del Fusaro ed il tempo nel mondo antico.
Il colombario del Fusaro: struttura appartenuta a famiglie facoltose
Tra i colombari più interessanti dei Campi Flegrei particolare importanza assume quello della Necropoli del Fusaro di Bacoli, che si trova in via Virgilio. E’ composto da una serie di stanze a livello della strada e da un ambiente “ipogeo” caratterizzato dalle classiche nicchiette nelle pareti utilizzate per allocarvi le olle (urne cinerarie) con le ceneri dei defunti, pratica in uso dagli antichi romani fino alla metà del II secolo d.C.
I colombari erano edifici funerari a pianta rettangolare caratterizzati da pareti laterali scavate a formare piccoli loculi. Nella parete centrale, spesso opposta a quella d’ingresso, si trova una nicchia più grande ornata da elementi architettonici come colonne sormontate da timpano, nella quale venivano riposte le ceneri del proprietario del mausoleo.
Il colombario del Fusaro, a differenza della tipologia consueta, è caratterizzata da una struttura a pianta circolare con copertura a cupola e realizzato in opera laterizia. Il pregio architettonico è evidenziato dalla presenza nella camera principale di quattro rientranze, poco profonde (circa 60 centimetri) e contrapposte, ognuna delle quali segnate da otto nicchie (il mausoleo ne ospita complessivamente cinquantasei).
Il colombario della Necropoli del Fusaro gode di un’ottima illuminazione, che è garantita da quattro aperture una delle quali posta al centro della cupola. L’edificio funerario, oltre alla camera principale, presenta un piccolo vano largo quanto la scala che consente l’accesso all’ipogeo dove trovano posto, ricavate nella muratura di due pareti altre nicchie mentre la terza è caratterizzata da un “arcosolio” cioè da un sarcofago ricavato in un’ampia nicchia coperta da un arco, realizzato presumibilmente verso la fine del II secolo d.C.
Durante gli scavi effettuati alla fine degli anni settanta, all’interno del recinto del complesso, sono state riportate alla luce sette epigrafi funerarie di “liberti” appartenuti a diverse ricche famiglie dell’area flegrea.
La Casina Vanvitelliana
Passeggiando lungo le strade di Bacoli, dopo aver ammirato le particolarità che rendono unica la Necropoli del Fusaro, il visitatore si ritrova a fare un volo nella storia. Dopo l’epoca romana, ci ritroviamo nell’epoca borbonica, apprezzando lo stile e la delicatezza della Casina Vanvitelliana.
La zona del Lago Fusaro, veniva sfruttata già dalle popolazioni greche e romane per l’allevamento di mitili ed ostriche. Nelle cronache del tempo, non si parlava ancora di lago, perché era ancora una rientranza, anzi appariva come un ampio golfo. Solo dopo il primo secolo d.C. una striscia sabbiosa formatasi a causa dello scarso riflusso delle maree lo trasformò in una laguna e quindi in un lago costiero.
Nel 1764, il re Ferdinando decise di introdurre la coltivazione delle ostriche proprio nel Lago Fusaro. Dopo quasi vent’anni, sua Maestà domandò all’architetto Carlo Vanvitelli di creare una casina da usare per la caccia e la pesca.
La Casina Vanvitelliana, così chiamata perché progettata da Carlo Vanvitelli, è un casino di caccia appartenuto ai Borbone. Questa struttura venne realizzata nel 1782 per volere di Ferdinando IV di Borbone nella seconda metà del 700, quando l’area del Fusaro divenne la riserva di caccia e pesca dei Borbone.
Questo edificio è stata la residenza di ospiti illustri, come Francesco II d’Asburgo-Lorena, che qui soggiornò nel maggio 1819. All’interno dell’edificio furono accolti pure Wolfgang Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini e, più recentemente, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Bacoli, un comune da visitare per ripercorrere la storia e riscoprire le popolazioni che hanno reso unico il paesaggio locale.