Caro Icrewer, sei pronto per un viaggio alla riscoperta del paesaggio italiano? Allora non dovrai assolutamente perdere quest’occasione, utile a riscoprire l’identità e la bellezza dei paesaggi nostrani.
Oggi, verrà inaugurata la mostra ‘All’aria aperta. Sguardi d’autore‘, ospitata al Fortino di Leopoldo I di Forte dei Marmi (Lucca) dal 2 agosto fino al 4 ottobre: una cinquantina le opere esposte, tra cui dipinti di Giovanni Fattori, Moses Levy, Giuseppe de Nittis.
La mostra All’aria aperta è voluta e promossa dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Società di Belle Arti e patrocinata dalla Regione Toscana e la Provincia di Lucca.
Si spiega in una nota dell’Assessorato alla Cultura di Forte dei Marmi:
All’origine del disegno espositivo incentrato su un quotidiano vivo e palpitante, che scorre a diretto contatto con la natura, in momenti di felice armonia c’è l’idea di esaltarne l’unicità attraverso un realistico spaccato della società che lo abitava, una società non ancora travolta dalla frenetica corsa al primato.
In equilibrio tra la romantica visione goethiana e il moderno reportage di Guido Piovene sull’Italia degli anni Cinquanta, dove ogni luogo è specchio di una situazione sociale e viceversa, le emozioni degli artisti si traducono in vibranti istantanee di fronte alle quali si ha la sensazione d’immergersi in un mondo carico di nostalgia. I valori della convivialità e l’incanto di spazi accarezzati dal sole e dal vento in cui l’uomo ritrova sé stesso emergono nella varietà di scene ora cariche di vitalità ed energia, ora dense di lirico silenzio, nelle quali a prevalere è il senso di una libertà senza tempo.
La mostra: paesaggio italiano valorizzato da illustri autori
Il percorso, articolato in sei sezioni composte da circa cinquanta opere, è un viaggio alla riscoperta del paesaggio italiano nella sua identità e bellezza. Come annuncia il vice sindaco e assessore alla Cultura, Graziella Polacci:
A Forte dei Marmi arriva una mostra prestigiosa prodotta dalla Società di Belle Arti, tra le più accreditate nell’ambito del grande collezionismo italiano tra Otto e Novecento, con la quale siamo felici di aver stretto questa collaborazione. Una esposizione importante avvalorata anche dal patrocinio della Regione e della Provincia che porterà al Fortino alcune opere dei maggiori protagonisti del XIX e XX secolo.
L’esposizione è incentrata sulla quotidianità, su piccoli momenti vivi e palpitanti, in continuo e diretto contatto con la natura. Una mostra che ci aiuta a riflettere, perché coglie dei momenti di felice armonia. L’unicità delle opere è sottolineata dal paesaggio italiano, che ha un ruolo importante e non solo il compito di sfondo. Le opere in mostra, esaltano la particolarità del paesaggio italiano, in particolare quello toscano, mostrando una società non ancora travolta dalla frenetica corsa al primato.
A Forte dei Marmi, lo spettatore ha l’occasione si fare un salto nel passato, tra il secolo XIX e il XX. Un tuffo per ritrovare la pace e la calma, che oggi l’uomo tanto ricerca. Un modo per abbandonare la frenesia del presente ed immergersi nella nostalgica flemma di De Nittis, Fattori e tanti altri illustri autori.
Il senso di una libertà senza tempo è il messaggio forte che arriva allo spettatore. Un chiasmo tra opere cariche di vitalità ed energia, e opere adornate da un lirico silenzio e da una pace invasiva.
Sotto questo aspetto la mostra è quanto mai attuale, conciliando le aspettative del momento con il recupero di un mondo appena alle spalle, che si apre a visioni all’aria aperta a tratti di un’eleganza cosmopolita, a tratti di sapore agreste.
All’aria aperta. Sguardi d’Autore è espressione di gusti e costumi diversi, che in mostra dialogano idealmente tra loro. Da un lato la Toscana campestre e cittadina di Fattori, Signorini, Ghiglia, Nomellini, dei Gioli e dei Tommasi, protagonisti e interpreti di ridenti frammenti di vita evocati con il sentimento e la genuinità della narrativa fuciniana.
Dall’altro l’emancipata società internazionale colta in sereni momenti en plein air da De Nittis e Zandomeneghi, con una novità di linguaggio che apre la via all’arte moderna. E’ il caso di Léontine De Nittis sorridente in un prato di primavera, della giovane parigina assorta nella lettura, della signora con l’ombrellino e di Fernanda Ojetti nel roseto.
Fanno da corollario le limpide marine di Giovanni Boldini e Moses Levy, testimonianze di oltre mezzo secolo di creatività in armonia con il mondo. Emblematico di una serenità, foriera del ritrovato entusiasmo, è Il ciliegio fiorito di Carlo Fornara, un inno alla vita nel segno della continuità e della speranza.
Caro Icrewer, dunque, ti ho convinto ad intraprendere questo viaggio nella storia dell’arte e a riscoprire la bellezza del paesaggio italiano?