Immaginate di volare in aereo, su per la città di Pesaro e ad un tratto guardando dal finestrino e, abbassando lo sguardo di vedere una gigantesca opera di Raffaello Sanzio, la Madonna della Seggiola… allucinazioni? No, è cio che è successo a Pesaro il 12 agosto, l’artista pesarese Rossella De Stefani, in onore del 500esimo anniversario della scomparsa dell’artista, ha realizzato in Piazza della Libertà, davanti alla Palla di Pomodoro, una gigantografia della Madonna della Seggiola di Raffaello Sanzio.
Di diametro di 21 metri la gigantografia raffaellesca è un’opera street-art di gesso su cemento.
In occasione del 500esimo anniversario della scomparsa dell’artista, per omaggiare la sua arte, ci saranno molte iniziative in serbo che si andranno a propagare per tutte le città d’Italia, ma che per l’emergenza sanitaria sono state interrotte.
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Ma perché proprio la Madonna della Seggiola?
Rossella De Stefani, in arte Ross Deste, artista pesarese a 360 gradi, non è un’artista sconosciuta, le sue opere , rappresentazioni street-art hanno fatto già parlare di sè tanto da soprannominarla la “madonnara”, per le immagini sacre rappresentate soprattutto madonne. Esegue i suoi disegni con materiali definiti poveri nel mercato dell’arte come gesso, gessetti ecc, e direttamente su cemento, strade, marciapiedi, disegni che via via vanno scomparendo da soli, “fugaci come la vita” aggiunge l’artista in un’ intervista tv.
La scelta della Madonna della Seggiola di Raffello Sanzio l’ha ispirata nella creazione di un’opera tondo su tondo. La forma tonda tipica dell’opera di Raffaello, riprende di certo la rotondità della Palla di Pomodoro, con quella della piazza della Libertà, tanto da creare un disegno armonioso della piazza, dei tondi che si compensano l’un l’altro.
E certamente, anche perchè, la Madonna della Seggiola è una delle opere più famose di Raffaello scelta per la sua intimità, per la sua delicatezza , per la rappresentazione umana della sacralità della posa.
“Ho messo l’anima in questo lavoro – sottolinea la ritrattista Rossella De Stefani –. Amo la mia città e riuscire a realizzare una cosa così imponente, in una location suggestiva e su un terreno che si presta molto, mi ha reso orgogliosa”. Un lavoro di 21 metri di diametro, “il più grosso che abbia mai realizzato. Per farlo ho dovuto fare una preparazione tecnica, dividendo lo spazio in raggi con fune e gesso. Ma anche una preparazione fisica, perché comporre per oltre 4 ore al giorno con queste temperature, non è semplice”.
Guardando il sito facebook di Rossella la “madonnara pesarese”, si può notare la passione che mette nella sua arte ma soprattutto la delicatezza, nonostante siano opere street-art, parola che in gergo comune viene identificata come “una brutta copia dell’arte”, forse perché spesso accumunata alla rappresentazione di scritte, di offese su muri che imbrattano le città o monumenti ed architetture del patrimonio artistico, (con sanzione amministrativa e penale per il Codice dei Beni culturali e paesaggistici), ma che in realtà la street-art, la vera arte di strada è fatta da artisti che avvalorano un posto, un luogo, un paesaggio, arricchendolo ancora di più di arte.
“Questa è la piazza della musica, del ballo, del turismo
spiega il sindaco Matteo Ricci
ma quest’anno assume un significato diverso. Purtroppo non si sono potute organizzare tante iniziative a causa dell’emergenza legata al Covid-19, ma era un peccato non farla vivere. Quest’idea è davvero eccezionale, perché ci consente di rendere questo luogo ancora più bello. Grazie a Rossella, per il suo lavoro, per lo sforzo fisico e per l’immensa capacità artistica. Importante perché questo è l’anno di Raffaello, per tutto il territorio molte iniziative sono state annullate, ma questo richiamo al pittore ci consente di farlo ricordare in tutta la Regione”.
Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza, aggiunge:
“Questa pavimentazione è stata pensata per far ballare, ma in questo caso è stata perfetta anche per disegnarci sopra. L’opera che ha scelto di riprodurre Rossella è stata in queste due settimane di lavoro, e sarà, un’attrazione anche per i turisti e curiosi. È un’opera da vivere, sicuramente una delle più grandi al mondo realizzata con questa tecnica. Sarebbe bello che questo piazzale diventasse periodicamente una cartolina e un luogo di produzione di opere circolari”.
Raffaello Sanzio e la Madonna della Seggiola
Raffaello Sanzio (6 aprile 1483-6 aprile 1520) è uno degli artisti più celebri della pittura rinascimentale accompagnato da altri nomi famosi come quello di Leonardo e Michelangelo. Nelle sue opere spesso appare, infatti, la loro influenza artistica, quella di Leonardo e Michelangelo, pare che Raffaello nel momento in cui sia andato a Firenze a studiarne la loro arte, abbia avuto delle influenze artistiche, e nella Madonna della Seggiola si possono notare le influenze plastiche michelangiolesche.
Nonostante la semi-plasticità delle vesti, la Madonna della Seggiola, chiamata così proprio perché rappresentata nell’atto della posa seduta su una sedia camerale, appare delicata nella sua rappresentazione giovanile e da semplice umile umana, non sacra imponente, ma pura e delicata che lascia trasparire le emozioni e i sentimenti tenendo suo figlio Gesù in braccio e stringendolo delicatamente tra le sue braccia, mentre guarda con consapevolezza l’osservatore. A fianco alle due figure di spicco, appare un San Giovannino che chiude la sacralità del momento.
La Madonna della Seggiola di Raffaello è conservata a Palazzo Pitti ed è un olio su tavola e in quei 71 cm di diametro è racchiusa tutta la tenerezza, i sentimenti di una mamma, messi in risalto ancora di più dalla rappresentazione delle vesti, del panno sulla testa, del velo, dalla sguardo e dalla seggiola. Sembra infatti che Raffaello, mentre passeggiava nei pressi di Velletri, abbia ritratto nei panni della Madonna della Seggiola, una giovane contadina che cullava suo figlio. Ecco perchè l’opera è carica di delicatezza e naturalezza di una scena intima.
Bravissima!!!!!