Simone Leigh donna, scultrice, artista Americana nata a Chicago nel 1967 da genitori Giamaicani lavora a New York e descrive il suo lavoro come “Autoetnografico”.
Si interessa di ‘Arte Africana‘ oggetti vernacolari e femminismo, nel suo lavoro affronta l’emarginazione delle donne di colore e mira alla ” soggettività femminile nera”. Laureata in arte e filosofia è una scultrice che combina la ceramica Americana alla ceramica Africana.
Simone Leigh: prima donna nera a rappresentare gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia
Il suo ‘Focus’ sono le donne africane che rappresentano gli Stati Uniti nelle sue opere alla cinquantanovesima Biennale di Venezia che si terrà dal 23 aprile al 27 novembre 2022; la Leigh crea sculture che uniscono storia, razza e genere.
La mostra vanterà la presenza di una sua ‘scultura monumentale in bronzo’ nel cortile estero del padiglione, cinque sale accoglieranno opere in ceramica, bronzo e rafia; quello che Simone Leigh chiama “archivio incompleto del pensiero femminista nero”.
La Leigh vanta un’esposizione a livello internazionale tra cui Vienna, Marocco, Pittsburgh, Cape Town in Sudafrica.
Ha organizzato un evento con un gruppo di donne artiste che si sono esibite in “Black Women Artists for Black Lives Matter” parte della sua mostra personale ‘The Waiting Room’ al New Museum nel 2016, selezionato tra l’opera più importante e rilevante per la Biennale di Whitney del 2019.
Simone Leigh ha creato questo gruppo in risposta alla continua violenza contro le donne nere, una lotta contro limiti imposti dalla cultura tradizionale ancor oggi fortemente presenti, sarà la prima donna nera a portare la sua arte in rappresentanza degli Stati Uniti alla Biennale di Venezia.
Già in programma una grande rassegna della Leigh per il 2023 organizzato da Eva Raspini chief curator, che porta grande onore a questa donna e scultrice che continua a lottare contro il razzismo ed esalta l’importanza del popolo Africano rendendolo protagonista nelle sue opere scultoree.
Storie che raccontano di donne afro – americane, di rivolte nel carcere di Brooklyn; la Leigh non si sente diversa dagli altri artisti ma è molto orgogliosa di essere un’artista nera e di portare avanti il suo credo e i suoi valori senza alcuna distrazione.
Nel 2018 vince il premio “Hugo Boss” nelle sue opere si esprime principalmente con ceramica e bronzo, nelle sue sculture raffigura corpi di donne nere che si fondono formando un tutt’uno con la forma dell’architettura vernacolare africana.
Interessante e parte integrante della preparazione del padiglione alla Biennale è la collaborazione di un college femminile nero lo “Spelman di Atlanta”.
Queste ragazze rappresentano il futuro delle donne di colore facendosi spazio dove finora spazio per loro non c’era, parteciperanno a tutte le fasi della realizzazione del padiglione della mostra e impareranno a lavorare nel mondo dell’arte e dei musei luoghi ancor negati alle donne nere.
Forte la propaganda di Simone Leigh nell’innalzare l’importanza di queste donne, la Biennale sarà un’ulteriore sua importante conquista alla quale sicuramente ne seguiranno molte altre se continuerà a comunicare cosi fortemente nelle sue opere questo messaggio cosi importante di un popolo che artisticamente ha tanto da offrire.
Supportata dal Dipartimento di Stato degli Affari Culturali e su raccomandazione dei professionisti museali e degli artisti riuniti nel National Endowment for the Arts Simone Leigh sarà lieta di presentare il suo progetto in una città altrettanto importante come Venezia.
Progetto commissionato da l’ICA – Institute of Contemporary Art di Boston che ospiterà nel 2023 una grande personale dedicata a Simone Leigh che comprenderà lavori esposti nel Padiglione degli Stati Uniti della 59ma Biennale di Venezia.
Un’ evento di meritata importanza al quale non vorrai certo mancare, una fusione afro- americana caratterizzata dal tocco intenso e particolare di un’artista che sa quel che vuole e dove vuole arrivare.
Simone Leigh – Padiglione degli Stati Uniti – Biennale di Venezia 2022