Boom! Pubblicità e design tra gli anni Sessanta e Settanta è il titolo della mostra inaugurata ieri al Caos di Terni che sarà visitabile, nel pieno rispetto delle normative relative al distanziamento, fino al 31 gennaio 2021.
Una grande mostra che muove i suoi intenti volendo celebrare e ricordare lo stravolgimento che l’intuizione di potenziare la comunicazione visiva portò negli anni del boom economico, in particolare per l’Italia.
Un gradevole percorso che si snoda tra una armoniosa proposta espositiva che arriva a contare circa 140 pezzi esposti con serigrafie, disegni, manifesti pubblicitari ed elementi d’arredo.
Non mancano inoltre veri e propri pezzi di design, il tutto proveniente da collezioni private di appassionati del genere che prima di altri hanno avuto il piacere, nonché l’intuizione, di conservare oggetti che nel tempo avrebbero certamente raccontato qualcosa di più del loro stesso apparire.
Boom! Ti porterà indietro nel tempo, a quella che era in qualche modo l’infanzia felice per eccellenza, quella dipinta dalla pubblicità che allora, per la prima volta e con modi a volte apparentemente per l’epoca dissacranti, si presentava con modalità completamente diverse da quelle fino a quel momento usate e conosciute.
Ogni cambiamento è una forzata uscita dal cono d’ombra dell’abitudine che ha a volte un non so che di rassicurante ma lo stravolgimento stilistico, comunicativo e culturale che guidò il cambiamento di quegli anni, avvenne in maniera così rapida e avvolgente che in breve coinvolse e travolse tutto.
Questo promette Boom! E possiamo senz’altro dirti che lo mantiene
Così scrive, nel suo contributo al catalogo della mostra, Carlo Branzaglia docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, consulente scientifico della mostra, curata da Carlo Terrosi:
“Gli anni Sessanta, hanno segnato una ridefinizione dell’immaginario made in Italy. Dopo una prima costituzione che risale al Ventennio, epoca di correnti artistiche ed affascinanti eclettismi, la visione ‘unitaria’ dell’arte e della cultura popolare italiana viene ridefinita dal dopoguerra con l’avvento effettivo di una società dei consumi. È qui che la pubblicità diventa specchio e testimonianza cruciale di quanto avviene in Italia e sul piano artistico e su quello amabilmente parallelo dell’evoluzione demografica ed insieme culturale di un popolo che in quegli anni viveva, appunto, la sua ‘infanzia felice’ frutto del miracolo economico“.
Esempi di mostre permanenti in Italia che trattano tale tema non mancano di certo; una fra tutte si trova nel complesso polifunzionale Nuvola di Torino, dove ha la sede direzionale l’azienda Lavazza ma nello specifico si tratta sempre di cimeli che le aziende detentrici del marchio, hanno per affezione conservato negli anni.
Nel caso della mostra Boom! Pubblicità e design tra gli anni Sessanta e Settanta, il percorso espositivo offerto porta interamente, a conoscere per alcuni, ricordare per altri, tutta o quasi la produzione del periodo in cui il nuovo modo di comunicare nacque e si sviluppò nel tempo.
Erano gli anni del boom per l’Italia intera
Erano gli anni in cui tutta l’Italia sorrideva, proprio come Susanna tutta panna, ed erano anni di speranze per tutti, quelli della costruzione dell’autostrada del sole e di tante altre innovazioni impensabili fino a qualche decennio prima.
In questo clima Armando Testa creò la più grande agenzia di pubblicità, interamente a capitale italiano e al Caos di Terni la mostra Boom! Pubblicità e design tra gli anni Sessanta e Settanta, in qualche modo celebra anche Lui poiché sono sue le intuizioni che portarono la creazione di personaggi che entrarono così tanto nel cuore di tutti da essere piacevolmente ricordati e a volte riproposti a tutt’oggi.
Ti aspetta a Terni un viaggio nel passato e per alcuni un ritorno all’infanzia, sia pur solo per qualche ora.