Gli artisti contemporanei che esporranno le loro opere al Pantheon di Parigi sono Pascal Dusapin e Anselm Kiefer, i primi dopo quasi un secolo.
È la prima volta che il famoso mausoleo parigino apre le porte all’arte contemporanea. Non succedeva dal 1924, anno in cui venne installato un monumento in ricordo dei caduti nella seconda guerra mondiale.
Il Pantheon di Parigi apre le porte all’arte contemporanea a 100 anni dalla sua nomina a Monumento Storico di Francia
Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica, ha commissionato le opere contemporanee in occasione dell’ingresso al mausoleo dello scrittore e soldato Maurice Genevoix, per creare una connessione tra l’arte contemporanea e la memoria della Grande Guerra.
L’ultima opera arrivata al Pantheon di Parigi era in memoria dei caduti di tutte le guerre, commissionata all’artista Louis-Henri-Bouchard nel 1913 ed installata nel 1924. Da allora, il monumento intitolato Aux héros morts inconnus, è stato l’ultimo ad entrare in modo permanente nel mausoleo, che ha avuto solamente esposizioni temporanee.
Per questo motivo si sono scelti “due artisti profondamente europei, profondamente segnati dalla letteratura, dalla filosofia e dalla storia della prima guerra mondiale” (cit. Macron) per il primo ingresso al Pantheon di Parigi dopo tanto tempo.
Presentiamo senza esitazioni gli artisti e le loro opere, presentate al Pantheon di Parigi l’11 novembre scorso:
- Pascal Dusapin espone con l’opera dal titolo In Nomine Lucis (composizione di Giacinto Scelsi del 1974), un omaggio in ricordo dei caduti nella Grande Guerra, composta assieme al coro Accentus alla Filarmonica di Parigi. Si tratta di un opera auditiva, un percorso sonoro che viene diffuso da 70 altoparlanti per la durata di alcuni minuti ogni giorno. Nella registrazione del coro sono stati aggiunti i nomi dei soldati caduti durante la prima guerra mondiale, dalle voci degli attori Xavier Gallais e Florence Darel. L’artista ha deciso di esprimersi con questa forma d’arte allo scopo di introdurre al Pantheon di Parigi i caduti, enfatizzandone la presenza.
- Anselm Kiefer espone con l’opera intitolata Des coquelicots et une nuée de plomb (Papaveri e una nuvola di piombo) ispirata al libro più famoso scritto da Genevoix intitolato Ceux de 14 (Quelli del ’14), raccolta di memorie della prima guerra mondiale. Si tratta di una installazione formata da 6 sculture monumentali eseguite con l’ assemblaggio di diversi materiali come fiori, semi di papavero, filo spinato, libri e piombo. Le sculture sono poste in altrettante vetrine, sulle quali si trovano citazioni tratte dal libro di Genevoix, sostenitore del fatto che la natura sia la controparte bella del male e Kiefer, ispirato da questa frase, ha creato le sue sculture mescolando materiali diversi coi quali la bellezza e il male, l’armonia e la guerra, la vita e la distruzione si mescolano tra loro.
Kiefer espone anche 2 dipinti monumentali sempre ispirati all’opera di Genevoix, che accompagnano l’installazione permanente ma sono esposti temporaneamente.
In occasione della presentazione delle opere al Pantheon di Parigi, il presidente della repubblica Emmanuel Macron ha dichiarato: “Abbiamo voluto accompagnare questa “panthéonisation” con una commissione pubblica di valore eccezionale, ponendoci l’obiettivo di far dialogare la memoria della Grande Guerra con l’immaginario degli artisti contemporanei”.
Il Pantheon di Parigi, progettato con l’intento di fondere la maestosità dell’architettura greca e la semplicità dello stile gotico, ricopre diverse funzioni nel corso della storia. Durante il XIX secolo viene utilizzato con fini patriottici o religiosi con l’alternarsi dei differenti regimi politici, per poi diventare mausoleo con la III Repubblica, in occasione dei funerali di Victor Hugo. Da allora la sua cripta ospita le salme di illustri personaggi come Voltaire, i coniugi Curie, Rousseau, Dumas, Monet, Braille.
Oltre alla cripta, l’interno del Pantheon di Parigi vanta uno straordinario apparato decorativo composto da statue, affreschi e quadri unici, quasi tutti a tema religioso.
Questa immensa ricchezza storica apre letteralmente le porte al nuovo millennio grazie alle 2 opere in esposizione permanente, ridestando la memoria verso uno dei più tristi momenti del secolo scorso senza alcun pregiudizio di forma e stile.