Le Gallerie degli Uffizi di Firenze annunciano che Carla Sanminiatelli, figlia del disegnatore toscano, dona al museo oltre 200 disegni del padre con un lascito testamentario.
I soggetti raffigurati comprendono raffigurazioni di animali, ritratti e schizzi di paesaggi.
I disegni donati alle Gallerie degli Uffizi di Firenze percorrono un arco di tempo che va dagli anni Dieci agli anni Cinquanta del 1900, mezzo secolo di opere eseguite da Bino Sanminiatelli durante la sua carriera, a testimonianza di tutte le fasi creative dell’artista
Gallerie degli Uffizi: le fasi artistiche di Bino Sanminiatelli
La corposa donazione alle Gallerie degli Uffizi di Firenze costituisce un grande contributo allo studio ed alla documentazione dell’ambiente artistico e letterario della città durante la prima metà del XX secolo, insieme ai Fondi Sanminiatelli del Gabinetto Vieusseux, della Fondazione Primo Conti e dell’Archivio Contemporaneo Alessandro Bonsanti.
Si tratta della terza donazione in favore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze avvenuta nel corso del 2020.
La prima è avvenuta nel mese di marzo, con la raccolta di disegni antichi e le acqueforti di Carlo Pineider che lanciò il famoso marchio fiorentino di articoli di lusso di pelletteria e cancelleria.
Nel mese di luglio la seconda donazione agli Uffizi composta da 455 opere appartenenti allo storico dell’arte Carlo de Bravo che comprende sculture, disegni e dipinti che vanno dal XVI al XXI secolo.
Bino Sanminiatelli (Firenze 1896, Greve in Chianti 1984), scrittore e disegnatore, trascorre la sua infanzia a Perignano, in provincia di Pisa, per poi trasferirsi a Roma per frequentare le scuole superiori, infine si stabilisce a Parigi.
È proprio nella città di Parigi che entra a far parte del movimento Futurista fondando, nel 1917, la rivista internazionale Noi assieme ad Enrico Prampolini. Successivamente si avvicina al movimento Dadaista di Zurigo e Tristan Tzara.
La carriera di disegnatore di Bino Sanminiatelli si sviluppa contemporaneamente a quella di scrittore, legandole indissolubilmente e stilisticamente per diversi anni, fino al 1938.
Il suo stile grafico degli anni Dieci è caratterizzato da semplificazioni formali in linea con le sue riflessioni avanguardistiche, durante gli anni Venti e Trenta i suoi disegni riflettono una attenta e profonda introspezione psicologica, tipica delle arti figurative di quegli anni.
Riprende poi a disegnare durante gli anni Cinquanta e, nel momento in cui decide di farlo, annota queste parole in uno dei suoi Diari: “Ho provato a prendere oggi una matita con ansia, con terrore e anche con stupore. Mi sono stupito con competenza”.
Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dopo aver dato la notizia del lascito di Bino Sanminiatelli, aggiunge:
“Il mecenatismo è nel Dna di questa città e lo dimostra anche questo importante lascito che chiude il 2020: una donazione di particolare significato non solo per gli Uffizi, ma per Firenze e la sua storia. Con i disegni di Sanminiatelli si suggella il rapporto tra letteratura e arte, in nome di una sublime toscanità che rimane, grazie al generoso gesto della figlia, un patrimonio a disposizione di tutti”.
Bino Sanminiatelli è stato protagonista, nella giornata di ieri, della diretta Facebook facente parte dell’iniziativa Uffizi on air, organizzata dal museo per questo periodo di chiusura forzata.
Accedendo si può partecipare gratuitamente ai tanti eventi in programma inoltre, sul sito ufficiale delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, si possono visionare le diverse collezioni accompagnate da dettagliate descrizioni ed una serie di videostorie che le raccontano.
Non esitare, visita online le Gallerie degli Uffizi di Firenze per conoscere, comodamente da casa tua, le splendide opere collezionate dal museo nel corso degli anni, patrimonio artistico e culturale di tutta la popolazione italiana e mondiale.