La Casa delle scatole di latta, è si un museo, l’unico in Italia, sebbene ci siano altri punti di raccolta esposti al pubblico; ma non solo, è un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, non attraverso un complicato e fantasioso marchingegno ma semplicemente attraverso un’immersione totale in un mondo fatto di scatole di latta che prima di essere su quegli scaffali, erano nelle credenze o ripostigli di centinaia di famiglie qualunque.
Piene fino all’orlo o a metà o quasi finite, i preziosi involucri esposti in modalità permanente presso La casa delle scatole di latta, contenevano biscotti, caramelle, cacao in polvere e ogni altra sorta di golosità, il cui profumo persistente rimaneva per anni percettibile a chi si avvicinava nei pressi della credenza della nonna o delle zie.
Tutto questo dal 2000 rivive nel museo La casa delle scatole di latta che ha preso vita a Gerano, un piccolo paesino dell’Appennino laziale, grazie al sogno chissà per quanto tempo covato, di un’appassionata Marina Durand de la Penne, la quale racconta che a casa della nonna di un amico, voltò lo sguardo e intravide una scatola di latta, la prima che le destasse una curiosità spropositata.
Fu poi la sensibilità della nonnina che accorgendosi dell’entusiasmo che la giovane aveva evidentemente stampato in volto, a fare il resto.
Le regalò infatti quella piccola scatola che ebbe però il pregio di far nascere un grande un sogno, quello di riunire quante più scatole di latta possibili sotto lo stesso tetto, dando un valore alla loro storia e studiandone anche, per ognuna, l’origine legata indiscutibilmente al prodotto contenuto che a sua volta veniva rappresentato e presentato, quasi un promemoria da credenza, nella parte esterna della scatola stessa.
Il sogno ora è realtà e può essere visitato su appuntamento chiamando il numero 3487960033 e prenotando una visita.
Durante la visita verrai senz’altro catapultato nel mondo dei ricordi e via via che il tuo sguardo incontrerà ora questa ora quell’immagine raffigurata sulle scatole, ti verranno in mente aneddoti di domeniche passate a casa della nonna e ti sembrerà quasi di udire in lontananza le voci dell’allegria che si sprigionava durante quelle giornate in famiglia.
La storia delle famiglie italiane raccontate da tante scatole messe in fila strette strette per far posto a tutte; le più grandi dietro e le piccole davanti come accade da sempre anche nelle foto ricordo della scuola.
Però le preziose e bellissime scatole di latta hanno nel tempo involontariamente teso orribili tranelli
Quanti di voi non ricordano anche solo di sfuggita le bianche mani delle nonnine entrare allegramente in una di quelle scatole per uscirne dopo un leggero fruscio, con qualcosa di golosissimo e atteso.
Ma le scatole di latta, con il loro apparire sempre composto e rassicurante a volte hanno rivelato contenuti decisamente fuori norma.
Eh si perché le nonne italiane quanto ad inventi credo non siano seconde a nessuno ed ecco che del tutto inaspettatamente e non si capisce però come mai tutte insieme o quasi, hanno preso l’abitudine di relegare le varie scatole di latta sparse per casa in contenitori di contenuto orribilmente diverso da quanto promesso dalla foto ammiccante dell’esterno.
Da qui la delusione di migliaia di noi nel sentire il cuore battere dall’emozione mentre, a volte furtivamente, si riusciva a scovare una di quelle scatole di latta, per scoprirne irrimediabilmente un contenuto a dir poco deludente.
Rocchetti di filo colorati adagiati sul fondo con accanto le matasse del ricamo e la forbice a becco d’uccello con tanto di piumaggio delle ali a fare da copertura a tutto quel cotone.
Non negarlo perché sono sicura che ti è capitato almeno una volta
Ma la cosa buffa era che, quasi attribuendo poteri magici alla scatola di latta forzatamente deviata nel contenuto, la volta dopo, quasi immemori del precedente infausto, ognuno di noi riprovava ad aprirla con la stessa identica enfasi e aspettativa della prima volta, salvo mitigare tutto con un sorriso allo scorgere della forbice a becco d’uccello che sa tanto di nonna.
W le scatole di latta, io ne sono innamorata.