Tempi duri per l’arte, ma non per i musei, i cinema e i teatri chiusi per l’emergenza. I veri problemi arrivano quando l’espressione di un artista viene violentata dalla massa e dal pubblico stesso. Oggi, accusata dai negazionisti no-Covid, troviamo l’opera di Cristina Donati Meyer, Babbo Natale ai tempi del Covid.
“Babbo Natale ai tempi del Covid” vandalizzato dai negazionisti no-Covid
Cristina Donati Meyer è un’artista molto attiva sulla scena milanese, e le sue opere fanno riferimento ai fatti di stretta attualità, soprattutto con l’arrivo dei vaccini in Italia. I negazionisti del Covid, sostenitori delle idee più assurde sulle origini del Covid-19 e sostenitori di diverse teorie complottiste, hanno vandalizzato una delle ultime opere di Donati Meyer, il Babbo Natale ai tempi del Covid, manifesto che l’artista aveva installato lo scorso 19 dicembre sui ponti del Naviglio Grande.
I no-Covid hanno coperto con delle bombolette la mascherina di Babbo Natale e le fialette di vaccino. Inoltre hanno rimarcato il significato che ha per loro il nuovo vaccino, richiamando il titolo della saga di Harry Potter: I doni della morte.
Ma cosa significa vandalizzare un’opera? Vandalizzare è l’atto di deturpare senza alcun motivo logico un oggetto di cui non si comprende la bellezza e l’utilità. Un atto immotivato, orientato solo alla rovina e alla distruzione.
Il termine deriva dal nome della popolazione germanica dei Vandali che, nel V secolo, invase l’Italia. Come altri popoli, era spinta alla distruzione per necessità di conquista ed espansione. L’immotivazione dell’atto compare quindi solo con la Rivoluzione Francese, quando cominciano a predominare il piacere e il gusto per la rovina. In particolare, chi distrugge si muove verso oggetti di cui riconosce la superiorità estetica, contro cui vuole riversare un senso di inferiorità disagiante.
Ma il motivo in questo caso è collegato alla sfiducia verso la medicina, la ricerca e qualunque forma scientifica volta a prendersi cura della salute altrui. Inoltre, questa sfiducia è accompagnata da teorie complottistiche, che vedono i poteri forti aumentare il proprio potere a discapito dell’uomo comune, a cui vengono nascoste la realtà e la verità.
Purtroppo i no-Covid non si sono fermati a deturpare il Babbo Natale ai tempi del Covid, ma sono andati oltre, minacciando Cristina Donati Meyer attraverso i social. Donati Meyer dice di aver ricevuto sui social minacce come ‘Ti veniamo a prendere’, a suo dire provenienti da negazionisti, e ora sta valutando di sporgere denuncia.
Anche di fronte alla potenziale ottima notizia di un vaccino, i negazionisti dell’intelligenza – dice – urlano sguaiatamente al complotto mondialista. Con questi personaggi, l’umanità è davvero al capolinea.
Ma l’artista non ha intenzione di fermarsi, al contrario, le minacce dei negazionisti la stanno spingendo verso un nuovo progetto: una serie di opere di street art sul Negazionismo.
L’opera di Donati Meyer: Babbo Natale ai tempi del Covid
L’opera ritrae un Babbo Natale che porta in regalo di vaccini anti-Covid: un auspicio affinché i vaccini vengano somministrati al più presto, ma anche un monito per ricordare come le case farmaceutiche abbiano ricevuto notevoli fondi pubblici per accelerare le sperimentazioni finalizzate alla produzione del vaccino, e quindi per chiedere che il vaccino non sia solo “proprietario” ma messo a disposizione delle categorie più fragili e dei popoli (inclusi quelli meno ricchi) gratuitamente.
Il Babbo Natale ai tempi del Covid è un augurio e una speranza. La speranza che il vaccino arrivi presto e sia possibile somministrarlo a tutti. Un Babbo Natale che dona la speranza che l’incubo della pandemia possa finire e smettere di portare via i nostri cari.
Le grandi compagnie farmaceutiche, aveva dichiarato Donati Meyer, hanno ricevuto immensi fondi pubblici per le loro ricerche, rendano, quindi, disponibili i vaccini alle persone, con il giusto guadagno ma senza speculazioni e profitti abnormi o illeciti.
Babbo Natale ai tempi del Covid è stata presa di mira dai no-Covid, che però non si sono limitati ad accanirsi sui manifesti di Donati Meyer: le hanno anche rivolto pesanti minacce via social (con frasi come “ti veniamo a prendere” e simili). L’artista adesso sta valutando se sporgere una denuncia.
Spiace dunque che l’odio dei no-Covid, già ampiamente riversato contro medici e operatori sanitari, adesso abbia colpito anche un’artista e sul suo lavoro da attivista.