Una Natività forse sconosciuta che richiama la bellezza del paesaggio lunare, Gerard Van Honthorst detto delle Notti per i suoi dipinti, presenta questa natività notturna con la semplicità dei volti della Sacra Famiglia.
Anche questa Natività notturna di Gerard Van Honthorst possiamo inserirla tra le “atipiche” trattate negli scorsi giorni( vedi Natività del Maratta, Natività di Lorenzo Costa) e soprattutto nel grosso tema delle natività non convenzionali, che viaggiano tra il sacro e profano ( vedi Natività tra sacro e profano) come ad esempio le raffigurazioni dei biglietti di Natale di Dalì (vedi qui).
Natività notturna di Gerard Van Honthorst
Tra i dipinti raffiguranti le natività nella storia dell’arte da non sottovalutare è la Natività notturna di Gerard Van Honthorst, chiamato Gherardo delle Notti per la sua propensione all’utilizzo di contrasti chiaroscurali molto forti che rievocano scene notturne, influenze note caravaggesche.
Come questo notturno che rappresenta l’Adorazione del Bambino, una rappresentazione che riprende la pittura del naturalismo di Caravaggio, pittore che ha fortemente influenzato Gherardo delle Notti, il quale ha preferito sottolineare nei suoi dipinti la bellezza della semplicità nei volti.
Analizzando l’opera possiamo notare come il dipinto sia pieno di semplicità e serenità diffusa.
Ciò che risalta all’occhio nella Natività notturna è l’attenzione che l’artista ha dedicato alla Madonna. Dipinta in una semplicità strabiliante, Maria viene rappresentata come una tenera ragazza acqua e sapone.
Appare piena di umiltà. Il volto è sereno, esile e raffinato, e i suoi capelli sciolti coperti dalla trasparenza del sottilissimo velo, lo accarezzano delicatamente.
La sua attenzione è dedicata solo a suo Figlio. Gli occhi leggermente socchiusi volgono uno sguardo buono e dolce, esaltato dal tenero e morbido sorriso. Rappresentata non come la Madonna ma come la Madre, una madre amorevole verso suo figlio appena nato, e in adorazione, Maria delicatamente è rappresentata nell’atto di avvolgere il Bambino nel panno.
L’armonia che si avverte nel dipinto è nella maggior parte concentrato nel volto di Maria e del suo viso angelico.
Appena dietro Maria appare in penombra la figura di San Giuseppe. Anche lui in adorazione verso il Bambin Gesù, non viene illuminato dalla luce divina come Maria e gli angioletti alla sua sinistra, ma appare in disparte, non prende parte alla scena principale, timidamente si pone un passo indietro lasciando spazio al miracolo della vita, la procreazione materna e divina immacolata.
La luce divina però gli accarezza dolcemente il volto lasciando intravedere la sua dolce bellezza nell’espressione gioiosa del sorriso e commossa dello sguardo.
Ai piedi del Bambin Gesù e alla sinistra del dipinto, si accostano graziosamente due angioletti in adorazione, come testimoni della nascita avvenuta e della natura divina del Cristo.
Illuminati anche loro dalla luce che emana Gesù, sorridono gioiosi, quasi come se, guardandoli attentamente, riuscissimo a sentire le loro risate gioiose e allegre in festa. Rappresentati anche loro in abiti umili, come semplici bambini e non come angeli divini che dispiegano le loro ali, gli angioletti si godono la scena terrena piena di sentimento e amore.
Ed ecco la luce divina, il Bambin Gesù, nudo, appena nato, col capo rivolto verso lo spettatore, proprio perchè in questo dipinto l’artista voleva porre l’attenzione all’intimità della scena, come una fotografia rubata al momento delicato. Con la sua tenera mano rappresentata quasi in un atto benedicente, aspetta di essere avvolto delicatamente dal panno e dal calore delle braccia di Maria.
La luce divina è come la luna che emana la sua luce illuminando la scena notturna, ecco perchè questa Adorazione del Bambino di Gerard Van Honthorst viene identificata come la Natività notturna di Gherardo delle Notti.
Gerard Van Honthorst
Gerard Van Honthorst, pittore olandese, nel 1610 e precisamente quasi agli inizi della sua carriera, visitò Roma per completare la sua formazione artistica dove studiò i grandi maestri e l’arte antica, come usanza di molti pittori ed artisti stranieri che trovavano nel panorama artistico italiano completezza ed ispirazione. Qui venne influenzato ed affascinato dal periodo Barocco italiano, in particolare dal naturalismo di Caravaggio.
Alloggiò verso il palazzo Vincenzo Giustiniani, dove dipinse “Cristo dinanzi al sommo sacerdote”, conservato alla National Gallery. Qui venne colpito dalla collezione d’arte del suo patrono romano che esponeva opere del Carracci, di Caravaggio e seguaci, che abbellivano le pareti delle sale dell’alloggio.
Gerard venne fortemente influenzato dalla pittura del Caravaggio e dalla sua luce dipinta, tanto che divenne suo seguace e si specializzò nella pittura a “lume di notte” considerandosi un pittore caravaggista.
Nei suoi dipinti vediamo lo studio e l’applicazione della luce divina ed artificiale, effetti che rendono la luce protagonista della scena.
Gerard Van Honthorst realizzò moltissime opere, fu molto prolifico come artista. Ma le sue opere più note sono quelle che richiamano lo stile caravaggesco come l’Adorazione dei pastori, distrutta dal crollo avvenuto nella strage di via di Georgofili agli Uffizi,(vedi qui), il Dubbio di San Tommaso, a Madrid Museo del Prado dove si può notare l’influenza caravveggesca nell’uso chiaro-scurale del colore, L’Adorazione del Bambino detta Natività notturna, conservata a Firenze nelle Gallerie degli Uffizi, e ancora Il Figliol prodigo a Monaco e la sensale al Central Museum, e L’allegro suonatore ad Amsterdam al Rijksmuseum.
In particolare l’Adorazione del Bambino realizzata nel 1619-1620, che assume l’epiteto di Natività notturna, è una natività che può far alludere ad un elaborato del noto pittore.
La luce che permane nella Natività notturna mette in risalto la scena, e con giochi di luce ed ombra, lascia intravedere i soggetti in penombra. Da qui si nota l’estrema bravura dell’artista.
Osservando il suo elaborato, si nota come il Caravaggio sia entrato nella mente e nel cuore dell’artista non uscendone più, ma incorporandosi nei suoi dipinti.