I Bronzi dorati di Pergola sono stati protagonisti di uno dei più affascinanti ritrovamenti archeologici del secolo scorso.
I fatti del ritrovamento sono stati ampiamente accertati anche se qualche particolare ancora sfugge alla completezza della narrazione circa il singolare e misterioso ritrovamento dei Bronzi dorati di Pergola.
Più precisamente i reperti sono stati individuati a Santa Lucia di Calamello, in località Cartoceto, una frazione nel territorio del comune di Pergola.
Ad individuarli dei contadini che, scavando in un loro podere, avvertirono un suono metallico provenire dal sottosuolo dopo che qualcuno dei presenti aveva colpito con forza quella che verosimilmente appariva come una normale zolla del terreno.
Subito i contadini intuirono che poteva trattarsi di un ritrovamento di natura archeologica ma non ebbero nell’immediatezza di certo contezza circa l’importanza storica ed artistica che poi fu attribuita a quei resti. Come del resto come è accaduto per la maggior parte dei ritrovamenti archeologici dello stesso tipo.
Dalle testimonianze tramandate, si è appreso che il primissimo reperto estratto fu proprio lo zoccolo di un cavallo a cui seguirono moltissimi altri, fino ad arrivare ad un peso complessivo di materiale riportato alla luce che si aggira sui nove quintali, tutti provenienti da una stessa ampia fossa quasi che, non si sa quando fossero stati messi tutti insieme di proposito e quest’aspetto del loro ritrovamento rappresenta tutt’oggi un mistero insoluto.
Tornava così alla luce un gruppo scultoreo in rame con tracce di piombo, finemente forgiato con la tecnica della cera persa indiretta, completata da una doratura a foglia.
La ricostruzione meticolosa dei frammenti rinvenuti portò alla formazione di sei figure, due cavalieri , due dame e due cavalli, tutte incomplete e montate su appositi sostegni.
Il mistero del ritrovamento dei Bronzi Dorati e la successiva collocazione
E’ un mistero il perché le statue dei Bronzi Dorati siano finite in quel podere isolato; l’agglomerato urbano di Pergola ancora non aveva posto le sue fondamenta però da un’attenta disamina topografica è facile notare come quei luoghi isolati fossero in effetti in prossimità dell’intersezione tra le consolari via Flaminia e via Salaria Gallica.
Da questo se ne deduce che i Bronzi Dorati probabilmente venivano da uno dei centri romani situato lungo queste strade come Sassoferrato, Fossombrone, Castelleone di Suasa; oppure provenire da una città romana della vicina costa, forse Pesaro, Fano o Senigallia ma questo rimane un mistero insoluto.
Certo è che, un reperto assimilabile quasi totalmente ai Bronzi Dorati di Pergola, una testa di cavallo in bronzo, è venuta alla luce, intorno alla fine del 1800, proprio nel vicino territorio di Fossombrone, testimonianza di una presenza in zona di manodopera, finemente addestrata alla realizzazione di tali creazioni.
Attualmente si trova esposta nelle sale del Walter Art Museum di Baltimora.
Quello dei Bronzi Dorati è al momento l’unico gruppo scultoreo con datazione di epoca romana, con verosimile datazione tra il 50 e il 30 a.C, giunto quasi perfettamente intatto fino a noi e all’unisono è stato definito un vero tesoro di inestimabile peso storico e archeologico annoveratile tra i più importanti al mondo.
Una singolarità questa che purtroppo non ha unito gli interessi sotto la cappa comune del superiore interesse storico e artistico ma ha fatto sì che dal giorno del ritrovamento, esclusi i lunghi anni in cui il gruppo scultoreo è stato a Firenze per importanti e necessari interventi di assembramento e contestuale restauro, il reperto dei Bronzi Dorati si sia trovato nel bel mezzo di una contesa amministrativa volta a determinare il luogo dove essi dovessero essere esposti.
Contesa quella per i Bronzi dorati che si protrae ormai da molti anni e che vede in opposizione la città di Pergola e il Museo Archeologico Nazionale delle Marche.
La diatriba per vedere l’assegnazione è stata portata avanti a suon di carte bollate ma sebbene ci sia stata la pronuncia del Ministero per i Beni e le attività Culturali abbia il 9 maggio 2012 assegnato il gruppo scultoreo dei Bronzi dorati al museo Archeologico di Ancona, di fatto le statue sono ancora a Pergola poiché la città ha presentato opposizione alla decisione del ministero ed ancora non ci sono state ulteriori determinazioni.
Nel caso tu progettassi una visita volta ad ammirare da vicino i Bronzi Dorati, ti consiglio di prendere informazioni nell’imminenza del viaggio, al fine di non incorrere nella delusione magari di un recente trasloco del gruppo scultoreo.