Non si può non parlare del Moulin Rouge e non pensare a Toulouse-Lautrec, il noto pittore bohémien di Montmartre, assiduo frequentatore del locale francese, che tra alcool, pittura, ballerine, can can e assenzio ha dato vita alla Belle Époque nelle sue rappresentazioni quasi da censura per il periodo.
Toulouse-Lautrec, di discendenza nobiliare, avrebbe potuto avere una vita meravigliosa e ricca, piena di vizi, se avesse voluto far parte dell’alta borghesia, ma così non fu e come Gauguin si rifugiò nella Polinesia Francese, come Van Gogh nella sua Parigi, come tanti altri artisti trovarono il loro posto “di vita” da poter dedicare all’arte, Toulouse-Lautrec rimase affascinato dalla Francia bohémien, precisamente dalla città di Montmarte, e dalle ballerine del can can del Moulin Rouge, donne di facili costumi, tanto da farle diventare protagoniste dei suoi dipinti scandalosi.
Ma perchè ad un certo punto della sua carriera, dalle ballerine del Can Can Toulouse-Lautrec iniziò a dipingere quadri raffiguranti trapezisti, animali, cavallerizze?
Toulouse-Lautrec e l’arte circense
«Ho comprato la libertà con i miei disegni!»- Toulouse-Lautrec
Toulouse-Lautrec è conosciuto anche per un’ altra particolarità che non sfuggì all’ occhio della gente: la sua bassa statura dovuta alla sua malattia, oggi conosciuta come Malattia di Toulouse-Lautrec, che colpisce le ossa e che provoca una non crescita degli arti inferiori, dotando, quindi, chi ne è affetto, di gambe da bambino e busto da uomo. Zoppicante, con il suo cappello e il suo immancabile bastone, che lo aiutava nella camminata, il pittore della Belle Époque, frequentando i luoghi della città di Montmartre e soprattutto il Moulin Rouge, aggravò una sua critica dipendenza adolescenziale: l’abuso di alcool.
Al suo nome viene infatti attribuito quello dell’assenzio. La sua bottiglietta d’assenzio era uno degli oggetti personali da tenere sempre con sè, ed era noto come l’artista avesse il piacere di festeggiare il successo delle notti rosse del Moulin Rouge nella sua camera con amici ed assenzio. Tra l’altro se da una parte questo distillato ha danneggiato la sua persona, dall’ altra ha dato ancor più vita e colore alle sue opere d’ arte.
Ma perchè dai suoi pittoreschi dipinti delle “femmes du Moulin Rouge”, Toulouse-Lautrec iniziò a dipingere trapezisti?
Purtoppo l’uso di alcool e droghe lo portarono ad un ricovero per disintossicazione, avvenuto nel 1899 nella clinica di Neuilly. A questo si aggiunsero critiche e false testimonianze di persone e media sulla pazzia e la malformazione dell’artista. Toulouse-Lautrec non accettò di passare quelli che sarebbero stati inconsapevolmente gli ultimi suoi anni di vita in una clinica per malati mentali e così iniziò a chiedere aiuto morale ed economico per poter uscire da lì, ad amici e parenti con scarsi risultati. Anche il ricco padre non lo degnò di una risposta, così Toulouse-Lautrec, che non si lasciava buttare giù dalle situazioni critiche circostanti, ebbe una grandiosa idea: “usare la sua dote per uscire dalla clinica“.
Si armò di tela e pennelli ed iniziò a dipingere i suoi ricordi e specialmente i ricordi dell’arte circense, spettacoli che l’artista aveva visto mesi prima nella sua città bohémien.
E così Toulouse-Lautrec iniziò a dipingere vedute di scene circensi. Ma perchè? Completate le opere, davanti alla sua capacità di ricreare con assoluta precisione ed in maniera realistica le scene degli spettacoli circensi, a Toulouse-Lautrec fu riconosciuta la sua sanità mentale e i medici dovettero dimetterlo. Da quel momento Toulouse-Lautrec amava ripetere, ridendo per la felicità e l’incredulità:
«Ho comprato la libertà con i miei disegni! Ah, ah, ah!»
Le opere del circo Fernando di Toulouse-Lautrec
Il circo Fernando, successivamente Circo Medrano, aprì nel 1875 e da allora attirò molti artisti di Montmarte, molti impressionisti tra i quali Degas, che hanno immortalato scene di trapezisti e ballerine del Circo Fernando.
Uno di questi fu proprio Toulouse-Lautrec che con il suo segno rappresentativo allontanò la sua pittura dal metodo impressionista della rappresentazione naturalista della realtà facendole assumere caratteristiche espressioniste per l’ esaltazione dei sentimenti e del lato emotivo. D’altronde Toulouse-Lautrec prima di dipingere i soggetti esclusivamente “fatte di corpo ed anima e non paesaggi inanimati”, amava ascoltarne le storie, conoscere al meglio il soggetto ed il contesto. Cambiarono anche le leggi della prospettiva, dello spazio e del movimento, forse grazie anche allo studio dell’arte giapponese che apprese, così come Van Gogh.
Una delle sue opere più famose inerente a questo tema è Al circo Fernando.
Questa è forse uno dei dipinti più famosi di Toulouse-Lautrec che si basa sul tema circense. È un olio su tela realizzato, però, già nel 1888 molto prima dell’aneddoto del suo periodo di degenza clinica, perchè da sempre era un appassionato di tale mestiere. Rappresenta il domatore con la cavallerizza sul cavallo.
E’ molto particolare in quanto è realizzata in una prospettiva diversa, innovativa, vista da un angolazione precisa, dall’alto verso il basso.
Degna di attenzione è la cavallerizza che ritrae, sulla quale ci sono due diverse nozioni. Alcune fonti sostengono che tale donna sia stata una delle sue amanti che in un suo passato adolescenziale fece la cavallerizza, un sogno troncato poi da una caduta e che Toulouse-Lautrec volle omaggiare in ricordo dei suoi tempi adolescenziali da cavallerizza. Altre fonti sostengono che, invece, si tratta di una giovane donna benestante che si innamorò della sua insegnante di equitazione e così lasciò il marito e si dedicò alle sue passioni. Toulouse-Lautrec, conosciuta la sua storia, la volle rappresentare.
Tutto è in movimento e dipinto con accurato studio ma anche di fretta, proprio per dare il senso di corsa, di caos, di moto continuo, legato alle scene degli spettacoli circensi.
Un’ opera dal tema circense che fu, invece, rappresentata durante il suo periodo di degenza clinica è Al circo: il clown ammaestrato conservata a Copenaghen al SMK. In quest’opera sempre con la visuale dell’alto, che fa notare la posizione dell’artista che ricorda di aver visto questa scena mentre era sopra una delle gradinate circolari della platea del circo, si può notare una gioia effimera del circo, quasi come se l’artista avesse rappresentato l’ altra faccia della felicità mostrata.
Si nota in lontananza un elefante che sta esibendo il suo numero e, in primo piano, un clown che ammaestra un cane circense. Il titolo dell’opera è, però, “clown dresseur”, clown allenatore, non sappiamo se Toulouse-Lautrec avesse voluto intendere quello che io colgo quando guardo quest’ opera e cioè..chi è il clown ammaestrato? Il clow cane circense o il clown-persona?..
Le opere e i disegni di quel periodo di cura del 1888-1889 sono ben poche, d’altronde grazie al suo ingegno e alla sua forza di volontà Toulouse-Lautrec rimase solo per tre mesi ricoverato. Toulouse-Lautrec da lì a poco perse la vita, precisamente nel 1901 a soli 37 anni, ormai distrutto dall’ alcool, droghe e dalla sua malattia.