Hai mai pensato di chattare con Michelangelo? Sì, hai capito bene! Il Buonarroti. Oggi puoi! Come? L’Opera di Santa Maria del Fiore (Firenze), grazie ai moderni sistemi di Intelligenza Artificiale riporta in vita il grande artista.
Michelangelo AI
L’Opera di Santa Maria del Fiore e l’azienda Querlo di New York hanno realizzato un Michelangelo virtuale utilizzando l’intelligenza artificiale. I contenuti sono stati curati da uno staff di storici dell’arte dell’Opera di Santa Maria del Fiore guidato da Timothy Verdon – direttore del Museo dell’Opera del Duomo a Firenze.
Lo stesso Verdon ha dichiarato che l’idea di Michelangelo AI è nata durante il primo lockdown. Le restrizioni hanno avuto un impatto devastante sulla società impedendoci, ad esempio, di poter visitare una città magica come Firenze.
Riportare in vita il grande maestro riduce questo divario, permettendo a visitatori virtuali di avvicinare uno dei grandi spiriti della nostra civiltà, di dialogare di arte e di vita con lui, di scoprire attraverso lui un equilibrio diverso, al contempo antico e, per i nostri contemporanei, nuovo – afferma Verdon.
L’obiettivo è quello di promuovere le meraviglie della città come la Cattedrale di Firenze, la Cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto, la Cripta di Santa Reparata e il Battistero, coinvolgendo il pubblico nelle future iniziative di restauro.
Il progetto mira a far conoscere l’arte, la vita e le opere di questo straordinario artista. Il Michelangelo virtuale è infatti disposto a rispondere alle domande del pubblico, e allo stesso tempo imparerà dalle conversazioni sviluppando costantemente il suo bagaglio di conoscenze.
Occorre ricordare che l’Opera di Santa Maria del Fiore commissionò a Michelangelo due opere di straordinario impatto: il David (1500) e il San Matteo (1506), e conserva nel suo Museo a Firenze la Pietà Bandini (1547).
Il Michelangelo creato dall’Opera di Santa Maria del Fiore e Querlo sottolinea quanto siano state importanti nella sua carriera le prime esperienze di arte e la sua formazione a Firenze. Si è cercato di fornire uno spaccato che sia di ampio respiro, analizzandone anche il lato umano, religioso e filosofico.
Per conoscerlo meglio e fargli delle domande (al momento solo in lingua inglese) è possibile andare sul sito web dell’Opera del Duomo o sul sito di Querlo e cominciare a chattare. Michelangelo inizierà la conversazione presentandosi e chiedendo il vostro nome. Sarà possibile chiedergli delle sue opere e vi risponderà inviandovi le immagini dei capolavori realizzati.
Sfruttando il potere dell’Intelligenza Artificiale personalizzata, siamo in grado di catturare lo spirito di Michelangelo, offrendo la possibilità a tutti di interagire personalmente con questo maestro. Questo è un sogno che si avvera – dichiara Francesco Rulli, amministratore delegato di Querlo LLC.
Michelangelo: un breve accenno
Nasce a Caprese nel 1475; inizia sin da bambino a manifestare interesse e una certa predisposizione per l’arte. Nel 1478 entrò nella bottega del Ghirlandaio per compiere il suo apprendistato. Trasferitosi a Roma ricevette l’incarico di scolpire la Pietà: fu questa l’occasione di visitare per la prima volta Carrara e scegliere i marmi migliori.
La sua carriera fu un crescendo costante: nel 1500 la Repubblica di Firenze gli commissionò il David e nel 1505 realizzò un altro celebre capolavoro: la Battaglia di Cascina nella Sala dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Nel 1508 Giulio II lo incaricò di eseguire gli affreschi della volta della Cappella Sistina.
Nel 1520 Michelangelo realizzò i famosi Prigioni per il monumento a Giulio II (opera rimasta incompiuta e attualmente conservata alla Galleria dell’Accademia di Firenze). Il 1536 fu l’anno in cui Michelangelo cominciò a lavorare al Giudizio universale. Nel 1547 l’artista venne nominato architetto di San Pietro.
Morì a Roma il 18 febbraio del 1564.