JR (alias Jean René), classe 1983, fotografo e street artist francese, è stato indicato come il Banksy parigino.
JR si definisce photograffeur, fotografo e artista dei graffiti.
Si presenta al pubblico – e che pubblico (vanta 1,5 milioni di followers su Instagram) con grossi occhiali neri da sole. Il suo unico scopo: l’arte diventi lo strumento per cambiare il mondo.
Il collage fotografico è la tecnica che lo ha reso famoso. I cimeli dei suoi viaggi in Europa e nel mondo sono state le numerose foto che ha scattato dalle favelas di Rio de Janeiro fino alla striscia di Gaza, dove evidenzia uno spaccato di vita.
Nel 2008 realizza un tour internazionale per Women Are Heroes, un progetto in cui l’artista restituisce dignità delle donne che spesso sono il bersaglio più facilmente colpito durante i conflitti.
E ancora, la collaborazione con il New York City Ballet, che gli permette di esporre i suoi lavori nel teatro del Lincoln Center o la grande installazione al Pantheon di Parigi con 4.000 volti di gente comune.
Il 2011 è l’anno che lo consacra nello scenario artistico internazionale: ottiene, infatti, un riconoscimento di 100mila dollari del premio TED, con cui ha lanciato il progetto Inside Out.
Concept del progetto è dare a tutti l’opportunità di condividere col mondo il proprio ritratto. L’artista intende offrire un nuovo modo di comunicare un messaggio. Tutti possono partecipare usando i ritratti per condividere le loro storie.
Quello che affascina di JR è il processo artistico e il coinvolgimento delle persone. Ogni suo progetto è un’avventura collettiva che chiama il pubblico a partecipare, e le persone giocano un ruolo vitale non solo come spettatori, ma diventano anche i soggetti e gli attori che scelgono quanto impatto avrà l’installazione – scrive Forbes di lui.
JR: La Ferita a Palazzo Strozzi
Dal 19 marzo è possibile ammirare La Ferita: la nuova installazione di JR sulla facciata di Palazzo Strozzi, uno dei maggiori simboli del Rinascimento fiorentino.
JR sostiene che la storia dell’arte degli ultimi anni è la storia di ciò che è instagrammabile. L’arte che ha successo in questo scorcio di XXI secolo è un’arte a misura di Instagram.
L’artista ha saputo coniugare molto bene questi due aspetti, contaminando l’arte con il mondo dei social e viceversa. Questa mia installazione la si vede meglio quando la si fotografa. L’anamorfosi si vede bene solo da un punto di vista specifico, e l’ho studiato in modo che questa immagine possa essere condivisa il più possibile dai cellulari.
L’installazione si inserisce all’interno di Palazzo Strozzi Future Art, nuovo programma della Fondazione Palazzo Strozzi nato dalla collaborazione con Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati.
Lo scopo è creare una piattaforma per l’arte contemporanea con il coinvolgimento del pubblico e il sostegno alle nuove generazioni, in modo da poter finalmente attuare un rilancio del sistema culturale. Il tutto con l’ausilio di artisti contemporanei italiani e internazionali.
La Ferita – titolo molto suggestivo – è il nome dell’installazione monumentale (28 x 33 m). Un trompe l’œil che intende suggerire l’idea di uno squarcio sulla facciata del Palazzo Strozzi, aprendo a una visione di un interno reale e immaginario al stesso tempo.
È un collage in bianco e nero, che rispecchia pienamente lo stile di JR e dà vita a un gioco illusionistico. All’interno del La Ferita si aprono i diversi ambienti di Palazzo Strozzi come il colonnato del cortile, la sala espositiva e la biblioteca.
JR, dunque, propone una ferita simbolica ma attuale, che accomuna tutte le istituzioni culturali italiane e internazionali. Musei, biblioteche, cinema e teatri da più di un anno ormai sono costretti a limitare o vietare l’accesso al pubblico. La Ferita, infatti, vuole regalare un momento di riflessione sull’accessibilità ai luoghi della cultura.