Il 26 marzo 1827 è il giorno che pone fine alle composizioni musicali di Ludwig van Beethoven. Il compositore, pianista e direttore d’orchestra tedesco, fu l’ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese. Le sue sonate e le sue sinfonie sono ben presenti a tutti gli amanti, o meno, della musica classica.
In occasione dell’anniversario della morte, non si può perdere l’occasione di ricordare il genio di Beethoven. Ed è quello che farà domani, 26 marzo 2021, Alessandro Baricco in una lezione-spettacolo online, alla scoperta del genio della musica.
Ludwig Van Beethoven – 5 Cose da sapere sulla sua musica: Alessandro Baricco al teatro comunale di Ferrara
In occasione dell’anniversario della morte di Beethoven, domani 26 marzo debutterà su Nexo+ Ludwig Van Beethoven – 5 Cose da sapere sulla sua musica: Alessandro Baricco al teatro comunale di Ferrara.
La lezione-spettacolo di e con Alessandro Baricco è stata realizzata, per il Teatro Comunale di Ferrara per celebrare Ludwig van Beethoven, per sabato 26 dicembre 2020, in streaming, per celebrare i 250 anni dalla nascita del compositore tedesco. Lo spettacolo di 95 minuti è prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e realizzato grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione e in collaborazione con il Ministero della Cultura.
Da dove viene questa musica? Viene da un uomo che si chiamava LUDWIG VAN BEETHOVEN che oggi compirebbe 250 anni. Uno che ha cambiato la storia della nostra musica. In questo teatro abbiamo cercato di fermare 5 cose che sono importanti e che bisogna sapere sulla sua musica. Che ci aiutano a capire perché ancor oggi noi gli siamo così grati. Alessandro Baricco
Sul palco del teatro settecentesco, tra i teatri di tradizione d’Italia, chiusi per il lockdown, insieme a Baricco – scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, sceneggiatore e regista – la pianista Gloria Campaner, particolarmente apprezzata per la sua versatilità, e i trenta giovanissimi musicisti dell’Orchestra Canova, tutti under 25, diretti dal coetaneo Enrico Saverio Pagano.
“Adesso bisogna capire. È bello farlo oggi. Cinque cose da capire sulla sua musica”. Prende avvio così, in un teatro
completamente vuoto, il racconto appassionato di Alessandro Baricco su Beethoven. Un viaggio inedito, curioso, divertente, gioioso, per scoprire cinque cose della musica del celebre compositore che non si ritrovano nelle biografie musicali o nelle enciclopedie digitali.
Si entra in un teatro senza pubblico, nel pieno delle chiusure dei luoghi della cultura e dell’istruzione a distanza, e si riscopre la gioia della musica dal vivo, “il grimaldello per aprire le porte dell’anima” come dice Baricco in scena. Alessandro Baricco ‘smonta’ la musica di Beethoven, entrando dentro ai brani. Scava dentro, li racconta, li fa vivere, in un dialogo continuo con i giovani musicisti in scena, dell’Orchestra da camera Canova.
Lo spettacolo è prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e realizzato grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Regione Emilia Romagna e il Comune di Ferrara – Assessorato alla Cultura, con la partecipazione di Visit Ferrara. Il progetto è un’idea di Alessandra Pellegrini e Alessandro Baricco.
Per l’occasione, su Nexo+ sarà inoltre disponibile un’ampia selezione di contenuti dedicati al compositore, come i concerti diretti da Barenboim, Karajan e Bernstein, Dancing Beethoven di Arantxa Aguirre (la messa in scena in forma di balletto della Nona Sinfonia di Beethoven, coreografata da Maurice Béjart), il concerto di Martha Argerich e Renaud Capuçon a interpretare, tra gli altri brani, anche la Sonata a Kreutzer e la sinfonia n. 8 di Beethoven e il concerto Beethoven Trios – Daniel & Michael Barenboim – Soltani.
Ludwig Van Beethoven
Ludwig Van Beethoven non è stato un compositore qualunque, ma un vero e proprio innovatore della musica. Ha espresso il suo genio attraverso sonetti, sinfonie, concerti e quartetti, combinando vocalizzi strumentali in una maniera mai affrontata prima di allora.
Beethoven nacque il 16 Dicembre del 1770 nella città di Bonn, in Germania. Il padre Johann incoraggiava e spingeva il figlio Ludwig verso la musica, educandolo con estrema rigidità e rigore che spesso sfociavano nella violenza domestica. Questo brutale impatto genitoriale segnò inevitabilmente tutta la vita di Beethoven, a livello psicologico e morale.
A causa dei grandi problemi di alcolismo del padre, il giovanissimo compositore, nel 1784, fu costretto a trovare lavoro come assistente organista per riuscire a mantenere la famiglia. Grazie a questo lavoro riuscì ad ottenere la grande occasione della sua vita: poter andare a Vienna.
Solo dopo poche settimane fu però costretto a rientrare a Bonn a causa della malattia della madre e nel 1790. Alla morte dell’Imperatore Giuseppe II, al giovanissimo musicista tedesco è stato affidato il compito di scrivere il memoriale in suo onore, Cantata per la morte dell’Imperatore Giuseppe II.
Nel 1792, Beethoven decise di fare ritorno a Vienna, capitale incontrastata della musica occidentale e rappresentava il luogo ideale per un musicista desideroso di fare carriera. Al suo arrivo, a soli ventidue anni, aveva già composto un buon numero di opere minori, ma era ancora lontano dalla sua maturità artistica.
In questo periodo Beethoven iniziò a diventare celebre come pianista virtuoso particolarmente dotato nell’improvvisazione. Ma Beethoven è conosciuto anche per un difetto molto scomodo per un musicista, infatti, era sordo.
Nel 1976 iniziò a a prendere coscienza della sordità e malgrado tentasse, in gran segreto, di arginarne il peggioramento con delle cure, la stessa gradualmente divenne totale prima del 1820. La causa della sordità di Beethoven è rimasta sconosciuta, e le diverse ipotesi non sono mai state accertate concretamente.
O voi uomini che mi credete ostile, scontroso, misantropo o che mi fate passare per tale, come siete ingiusti con me! Non sapete la causa segreta di ciò che è soltanto un’apparenza […] pensate solo che da sei anni sono colpito da un male inguaribile, che medici incompetenti hanno peggiorato. Di anno in anno, deluso dalla speranza di un miglioramento […] ho dovuto isolarmi presto e vivere solitario, lontano dal mondo […] se leggete questo un giorno, allora pensate che non siete stati giusti con me, e che l’infelice si consola trovando qualcuno che gli somiglia e che, nonostante tutti gli ostacoli della natura, ha fatto di tutto per essere ammesso nel novero degli artisti e degli uomini di valore.
Nonostante il pessimismo, fu questo un periodo di fertile attività compositiva: dopo la Sonata per violino n. 5 (1800) (conosciuta col titolo La primavera) e la Sonata per pianoforte n. 14 (1801) (conosciuta come: Al chiaro di luna), durante un periodo di crisi spirituale e umana compose la gioiosa seconda sinfonia (1801-1802) e il più scuro concerto per pianoforte n. 3 (1800-1802).
Beethoven non ha mai smesso di comporre musica, anche in punto di morte. La causa diretta della morte del musicista, secondo le osservazioni del suo ultimo medico sembra essere la comparsa di una cirrosi epatica. Beethoven presentava un’epatomegalia, un’itterizia, un’ascite nei diversi ordini dei membri inferiori, e, costretto perennemente a letto, dovette sottoporsi a un’operazione per rimuovere l’acqua accumulata.