La scorsa settimana è stata presentata on line, sulla pagina Facebook del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann), la mostra che si intitola “Gladiatori” che ha come tematica, per l’appunto, i grandi lottatori che, in epoca romana, combattevano gli uni contro gli altri per il divertimento degli imperatori e del pubblico, rimettendoci la vita.
La mostra consta di circa 160 pezzi che sono esposti nel Salone della Meridiana del Museo e che raccontano la vita privata che conducevano questi guerrieri, oltre quella che trascorrevano nelle arene. L’esposizione quindi vuole offrire un interessante spaccato di esistenza di alcune persone delle cui vicende personali si sapeva ben poco.
Il progetto dell’allestimento è a cura di Valeria Sampaolo, conservatrice del Mann e il coordinamento è di Laura Forte, responsabile dell’Ufficio Mostre e dell’archivio Fotografico dello stesso museo. Il lavoro è sotto la supervisione del direttore del Mann il Dottor Paolo Giulierini. Il catalogo della mostra è edito da Electa.
La realizzazione dell’esposizione è stata possibile anche grazie a partner importanti come il Parco Archeologico del Colosseo, il Parco Archeologico di Pompei ed Intesa Sanpaolo.
Mann: il percorso espositivo
L’allestimento è diviso nelle seguenti sei sezioni:
- Dal funerale degli eroi al duello per i defunti;
- Le armi dei Gladiatori;
- Dalla caccia mitica alle venationes;
- Vita da Gladiatori;
- Gli Anfiteatri della Campania;
- I Gladiatori “da per tutto”
Nella prima sezione è presente tutto ciò che avveniva nei secoli precedenti alla nascita delle lotte gladiatorie, ovvero i riti funerari e i combattimenti che si effettuavano in onore dei defunti.
Alla seconda sezione appartengono circa 50 armi, provenienti da alcuni scavi fatti a Pompei nel Settecento, che venivano utilizzate dai gladiatori durante i loro combattimenti. Queste fanno parte dell’allestimento permanente del Mann e sono la più famosa collezione di armi di epoca romana presente al mondo. Un vero vanto per il Museo di Napoli.
La terza sezione è dedicata alle venationes, ovvero la caccia e l’uccisione degli animali selvatici all’interno delle arene gladiatorie. Qui vi sono varie lastre, plutei, ecc. con incisioni di miti o scene di vita reale che raffigurano la caccia a questi animali.
Nella quarta sezione vi sono reperti sui quali sono rappresentate scene delle pratiche mediche più eseguite sui gladiatori, ma anche testimonianze che riguardano l’alimentazione, l’individuo e la morte. In questa parte della mostra vi sono due tra i resti più interessanti: 1) Tre scheletri appartenenti ad altrettanti gladiatori di età differenti (20, 18/25 e 36/45 anni) la cui analisi ha permesso anche di capire meglio di cosa si nutrissero queste persone; 2) Alcuni splendidi gioielli d’oro provenienti dalla Caserma dei Gladiatori di Pompei.
La quinta sezione presenta vari modelli degli anfiteatri esistenti negli anni dell’Impero romano. Grazie al lavoro di Altair 4 Multimedia è stato possibile, per la prima volta, ricostruire virtualmente tutti gli affreschi che erano presenti sulle pareti dell’Anfiteatro di Pompei.
Alla sesta sezione appartengono vari oggetti di uso quotidiano decorati in maniera artistica. Tra questi ricordiamo le tre lucerne con sopra rappresentazioni di scene gladiatorie del I secolo d.c. e le tre coppe con scene di venationes e duelli tra gladiatori, il tutto proveniente da Pompei e appartenente alla collezione permanente del Mann.
A tutte queste si unisce una settima sezione, questa volta interamente tecnologica, che si intitola “Gladiatorimania”, collocata nel Braccio Nuovo del Mann. Essa rappresenta sicuramente un ottimo strumento che permette anche ai giovanissimi di comprendere al meglio le tematiche della mostra. A quest’ultima sezione si accede attraverso un ingresso che ricorda volutamente un Anfiteatro romano. È posta su due livelli e sviluppa vari temi tra cui l’addestramento, le armature e la cura del corpo dei gladiatori.
Una mostra davvero originale che vale assolutamente la pena vedere.
Per ulteriori informazioni sulla mostra consultare il sito ufficiale del Mann al seguente link: https://www.museoarcheologiconapoli.it/it/ .