Mille bauli e altrettanti operatori del mondo dello spettacolo dietro ad ognuno di essi, con indosso una maschera nera a voler dire che, in questo caso non ha importanza chi si è ma cosa si fa.
Una protesta che ha voluto relegare nell’anonimato tutti i volti famosi che gravitano intorno a questo mondo, proprio per mettere in risalto l’essenza della manifestazione come protesta di tutti, dal primo all’ultimo.
Ecco perché sono stati scelti i bauli che in qualche modo richiamano gli albori di questo mestiere: l’operatore di spettacolo.
I bauli infatti fanno tornare alla memoria lo scrigno dal quale il mimo soleva pescare idee e artifici per dare vita al personaggio di turno, veri e propri punti fermi della scena.
Nel tempo sono cambiati i modi di fare spettacolo ma a farci caso, scopriamo che in fondo i bauli, sono rimasti sempre gli stessi, forse cambiando nei materiali ma neanche troppo.
Una sorta di punto di riferimento per ogni operatore dello spettacolo che in esso trova da sempre gli strumenti per poter, attraverso il suo lavoro, dare vita all’ennesima magia per il pubblico.
Anche in vista delle annunciate riaperture che comprenderanno gli spettacoli dal vivo la protesta dei bauli è voluta scendere in piazza comunque perché, nonostante le rassicurazioni, l’intero comparto ormai sente sulla propria pelle l’incertezza di una normativa in materia che non è più in grado di supportare un così delicato settore, al di là a questo punto dell’emergenza sanitaria che abbiamo dovuto e stiamo affrontando tutt’ora, colpevole forse di aver fatto emergere un malcontento latente da molto tempo.
Anche i ruoli nella protesta hanno assunto carattere rappresentativo; gli operatori infatti e non è un dettaglio, ieri a Piazza del Popolo, si sono schierati tutti dietro i bauli indossando una maschera nera, in segno di anonimato, poiché la protesta di un vip potesse avere la stessa forza e valenza del tecnico del suono che per quel vip, con il suo lavoro nei concerti dal vivo, contribuisce a creare la magia.
L’anima dei bauli aleggiava ieri in Piazza del Popolo
La protesta dei Bauli dunque incarna pienamente l’idea del tutti insieme e che uniti si può dare voce alla protesta, al fine di trarne il maggior beneficio senza distinzioni.
Ovviamente, pur nella ricerca dell’anonimato, dietro il dress code per tutti total black, non sono sfuggiti ai fan e curiosi in transito, i rossi capelli dai riccioli ribelli della Mannoia,
o la chiama bionda della verace Emma Marrone con Alessandra Amoroso
E ancora l’attrice Carlotta Natoli
Max Gazzè
e Renato Zero che a Roma proprio non poteva mancare.
Pochi i proclami e gli slogan, solo un lunghissimo striscione rosso a irrompere nella grande macchia nera che ieri era diventata Piazza del Popolo, sul quale si poteva leggere un invito al governo di accorgersi di loro.
E’ stata la protesta dei suoni, con il battere dei palmi aperti sui bauli dando vita al sound della protesta, ritmando il tutto con il più classico dei batti mano in due tempi.
Il momento più suggestivo devo ammetterlo, è stato quando per tutti e mille i bauli ne è stato sollevato e chiuso con vigore il coperchio, tanto da farne scaturire un forte rumore che all’unisono ha dato l’idea di un solo suono ripetuto più e più volte.
E’ stato un momento particolarissimo perché sembrava che fossero proprio loro i bauli a parlare, a lanciare il loro grido di aiuto e per una volta l’operatore dello spettacolo è diventato strumento del suo strumento di lavoro.