Caro iCrewer, tutti sappiamo che il Primo Maggio si celebra la Festa dei Lavoratori. Ma pochi conoscono le origini e il motivo di attribuire a questo giorno a tale ricorrenza. È una festa importantissima, perché non solo gli sforzi del lavoratore e della lavoratrice, ma esalta la dignità.
Festa dei Lavoratori: da Chicago 1866 a Parigi 1889
Andrea Camilleri sosteneva:
L’articolo Uno della nostra Costituzione ci dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro. In altre parole, si dichiara che il pilastro fondante del nostro Stato non è un’astrazione ideologica, ma la concretezza del lavorare e del produrre.
La Festa dei Lavoratori è una festa che profuma di sudore e di soddisfazioni, di sacrifici e di gioia. Ma quali sono le sue origini e le sue radici?
Le origini affondano negli Stati Uniti della seconda metà dell’Ottocento, in piena Seconda Rivoluzione industriale. L’America viveva un periodo di continue lotte e manifestazioni per i diritti degli operai che lavoravano nelle fabbriche. Le manifestazioni e la definizione di nuovi diritti erano guidate dall’Associazione dell’Ordine dei Cavalieri del Lavoro, Knights of Labor.
Per il rispetto dei propri diritti, i lavoratori americani organizzarono, per il Primo maggio, una manifestazione tenutosi a Chicago, in Illinois. In questo periodo, nel 1866, i lavoratori non godevano di nessun diritto, lavoravano in pessime condizioni, spesso morivano sul luogo di lavoro e lavoravano anche 16 ore al giorno.
Dopo un anno, il 1º maggio 1867, entrò in vigore, in Illinois, la legge che stabiliva il rispetto delle otto ore lavorative giornaliere. Ma perché proprio otto ore? La scelta si basa sulla rivendicazione coniata in Australia nel 1856 “otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”.
La notizia arrivò in Europa, dove era nata la Prima Internazionale, conosciuta anche come Associazione Internazionale dei Lavoratori. Il 28 settembre 1864 nella St. Martin’s Hall di Londra si svolse la seduta inaugurale del congresso costitutivo dell’A.I.O.
Ma non sempre le cose vanno come devono, e i diritti conquistati non vengono sempre rispettati. E così il primo maggio 1886, in occasione del 19º anniversario dell’entrata in vigore della legge dell’Illinois sulle otto ore lavorative, fu deciso dalla Federation of Organized Trades and Labour Unions come il giorno di scadenza limite per estendere tale legge in tutto il territorio americano.
Vennero organizzati scioperi e manifestazioni, perché la legge delle 8 ore giornaliere non veniva rispettata ed accolta da tutti. Scioperarono 400 mila persone in 12 mila fabbriche, 80 mila manifestarono in Illinois. Anche Chicago partecipò attivamente, ed in particolare la fabbrica di mietitrici McCormick.
La protesta il 3 maggio 1886 si concluse in tragedia; per disperdere i manifestanti, infatti, le forze dell’ordine spararono sulla folla provocando 2 morti e diversi feriti.
La protesta, trasformatasi in rivolta, durò 3 giorni. Il culmine ricade il 4 maggio con il massacro di Haymarket, nome di una piazza di Chicago. Alcuni manifestanti, per vendicare i lavoratori morti il 3 maggio per mano della polizia, lanciarono un ordigno che atterrò vicino alla prima linea della polizia e uccidendo un poliziotto, Mathias J. Degan.
A quel punto la polizia aprì il fuoco sulla folla, ferendo dozzine di persone e uccidendone undici, fra cui sette agenti colpiti dal fuoco amico; molti dei feriti ebbero paura di ricevere cure ospedaliere, temendo l’arresto.
Ma in questo periodo e in questo clima di forti tensioni, ancora non è stata definita la Festa dei Lavoratori, e il 1º Maggio richiama solo eventi tragici. Un primo tentativo viene fatto dal Presidente degli Stati Uniti d’America, Grover Cleveland, che nel 1887 vuole commemorare i morti di Chicago.
Il Presidente, però, ci ripensa. Decide così di rendere omaggio all’antica Organizzazione dei Cavalieri del Lavoro, per evitare la proliferazione delle nuove idee socialiste.
La Seconda Internazionale: istituzione del 1º Maggio
Il 14 luglio 1889, in Francia, precisamente a Parigi, presero il via i lavori della Seconda Internazionale, un’organizzazione internazionale fondata dai partiti socialisti e laburisti europei e scioltasi nel 1916, ma di fatto il 4 agosto 1914.
Nella Seconda Internazionale venne istituita la Festa dei Lavoratori, e la scelta del giorno ricadde proprio per il Primo Maggio. La data venne stabilita il 20 luglio 1889.
Inoltre, venne fatto un importante chiarimento: i sindacati dovevano essere indipendenti dai partiti e dovevano dedicarsi esclusivamente alla conquista di vantaggi economici immediati per i lavoratori senza partecipare attivamente al processo di trasformazione sociale.
La scelta di definire il Primo Maggio come data per tale Festa, come possiamo notare, non è stata casuale, ma fortemente legata agli avvenimenti del 1886. In Italia, l’istituzione della Festa dei Lavoratori fu ratificata solo due anni dopo, nel 1890. A Napoli si potevano leggere volantini che riportavano il seguente messaggio:
Lavoratori ricordatevi il primo maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora. Viva la rivoluzione sociale! Viva l’Internazionale! – 20 aprile 1890.
Questa è una Festa molto sentita ed importante ricordare. Anche la Chiesa se ne rese conto, e nel 1955, Papa Pio XII istituì il Primo Maggio come giorno dedicato a San Giuseppe lavoratore. In questo modo, in un clima di forti contrasti tra politica e religione, anche i lavoratori cattolici avrebbero potuto ricordare e celebrare una festa che ricordasse i propri diritti.
In Italia, la Festa dei Lavoratori non è stata celebrata il Primo Maggio solo durante il Ventennio Fascista. Dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, divenendo per la prima volta giorno festivo con la denominazione “Natale di Roma – Festa del lavoro”. Fu poi riportata al 1º maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, mantenendo lo status di giorno festivo.
Anche l’Italia ha un Primo Maggio macchiato di sangue. Il Primo Maggio del 1947, a Portella della Ginestra nel comune di Piana degli Albanesi (PA). La banda criminale di Salvatore Giuliano, detto Turiddu o il Re di Montelepre, sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone quattordici (di cui undici sul momento) e ferendone una cinquantina. Alcune fonti complottistiche sostengono che tale sparatoria sarebbe stata organizzata dai servizi segreti italiani, con lo scopo di accusare il bandito Giuliano e screditarlo agli occhi dei cittadini.
Il Concerto del Primo Maggio
Dal Primo Maggio 1990, per celebrare la Festa dei Lavoratori, i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di Roma, hanno istituito un grande concerto, rivolto soprattutto ai giovani.
La manifestazione si tiene a Roma, in piazza di San Giovanni in Laterano, dal pomeriggio alla notte, con la partecipazione di molti gruppi musicali e cantanti, ed è seguita da centinaia di migliaia di persone, oltre a essere trasmessa in diretta televisiva dalla Rai.
Solo per l’edizione del 2020, a causa della pandemia, per la prima volta il Concertone si è tenuto senza pubblico e trasmesso solo i televisione. Gli artisti, presentati da Ambra Angiolini, sotto la regia di Max Di Nicola, si sono esibiti presso il Teatro delle Vittorie di Roma.