Arca di vetro. Questo il titolo della mostra in corso a Venezia, regolarmente aperta il 26 aprile che si prefigge il compito di riportarci nel secolo scorso, attraverso la produzione vetraria di Murano fin da quando si occupò della realizzazione di piccole famigliole di animaletti.
Dapprima relegati a fragili souvenir da mettere in valigia ben accoccolati tra i maglioni morbidi che ne garantivano la sicurezza dagli urti accidentali ora hanno gli onori di una mostra tutta per loro che li vedrà protagonisti in laguna fino al 1 agosto.
Ebbero da subito un grande successo su larga scala tanto che è quasi impossibile trovare qualche casa che non abbia visto transitare in salotto almeno una delle allegre famigliole di vetro made in Murano.
Un fenomeno globale dunque che è arrivato ad affascinare anche uno storico dell’arte e saggista come il francese Pierre Rosenberg che ha ricoperto il ruolo di direttore del Museo del Louvre.
Un personaggio di spicco e di fama internazionale che negli anni ha coltivato il personalissimo vezzo di collezionare le piccole famigliole di vetro di Murano fino arrivare ad averne una quantità davvero notevole.
Ora sono in mostra a Venezia, sull’isola di San Giorgio Maggiore, tornati idealmente a casa tutti insieme.
L’idea è nata dopo che su iniziativa congiunta della Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung, sull’isola di San Giorgio Maggiore, è stato creato un nuovo interessante spazio espositivo, con la progettualità di ospitarvi annualmente, mostre sia monografiche che collettive di artisti internazionali che abbiano usato il vetro nell’esprimere la loro vena artistica.
Tutto questo per valorizzare l‘arte vetraria e la sua storia che è legata a doppio filo con la città lagunare.
Curata da Giordana Naccari e Cristina Beltrami, l’Arca di vetro espone a Venezia circa 750 opere di vetro raffiguranti famigliole di animali, appartenente alla collezione privata di Pierre Rosenberg.
Oggetti in vetro acquistati, sia in vetrerie famosissime che più anonime, durante i suoi molteplici viaggi a Venezia, città da lui molto amata e frequentata.
L’Arca di vetro ti aspetta in laguna per farti tornare ai tempi delle gite scolastiche
Dal sito ufficiale della mostra le informazioni sono molto dettagliate e si legge che è stato istituito anche un numero di telefono sul quale tutti possono interagire via whatsapp, al fine di rendere più agevole e immediato l’approccio degli utenti.
Riporto qui di seguito uno stralcio delle indicazioni che ritengo più pertinenti e che potranno servirti nell’immediatezza qualora tu decida di fare un tuffo nel passato e andare a visitare l’Arca di vetro.
Per visitare il nostro spazio espositivo durante il weekend la prenotazione è obbligatoria. A causa della capacità limitata degli spazi e per evitare code e assembramenti, ti suggeriamo di prenotare il giorno e l’orario della tua visita anche negli altri giorni di apertura scrivendo una mail a info@lestanzedelvetro.org o un messaggio via Whatsapp al numero +39 3516802697. Ti manderemo conferma dell’orario e della data il prima possibile.
Un’organizzazione, almeno sulla carta da dieci e lode che farà impazzire tutti gli aspiranti visitatori già dal salotto di casa durante i preparativi della visita all’Arca di vetro.
Intanto però se vorrai dare una sbirciatina all’allestimento della mostra, è stato previsto anche un tour virtuale in 3D, che nell’attesa di salire realmente sull’Arca di vetro, ti darà un’idea di ciò che ti aspetta.
Un’esperienza davvero gradevole salire idealmente su un’Arca di vetro e viaggiare con la fantasia in compagnia di migliaia di animaletti di tutte le specie con il musetto tenerissimo e ripercorrere così la storia del vetro di Murano.