Michelangelo Buonarroti, genio indiscusso del rinascimento italiano, mise sempre tutto sé stesso in ogni sua opera, così che di Lui ormai sappiamo veramente tutto, attraverso la puntuale indagine di critici e studiosi che da centinaia di anni hanno scandagliato ogni aspetto di ogni suo manufatto.
Dovevano aver ben presente questo aspetto della produzione artistica di Michelangelo anche nel 1975 quando però accade un fatto che portò ad una scoperta strabiliante quanto inattesa.
Esattamente sotto le Cappelle medicee a Firenze, adiacente la Sagrestia Nuova della Basilica di San Lorenzo, nel tentativo di trovare un’area in cui collocare la via d’uscita del complesso mediceo, tra l’incredulità generale, gli addetti ai lavori rinvennero una stanza che fin da subito rivelò di essere qualcosa di unico nel suo genere.
Angusta, piccolissima e non troppo alta dal pavimento al soffitto, la stanza rivelò fin da subito la presenza sulle pareti di disegni compiutamente realizzati, mancanti per alcuni di essi della completezza della scena ma i cui particolari erano decisamente strutturati in modo ampiamente definito.
Si trattava, specialmente per quanto riguarda un’intera parete, di arti inferiori terminanti nel loro prolungamento del corpo.
Poco importa però per che la loro magnificenza superava di gran lunga l’idea di incompleto che potevano suscitare ed in effetti è proprio questa la sorpresa della stanza segrete e cioè che tali rappresentazioni non sembrano incomplete pur focalizzando solo un aspetto dell’interezza che ci si immagina.
Immaginiamo insieme l’ultimo colpo di piccone che deve aver aperto un varco d’accesso alla stanza segreta di Michelangelo; in quel preciso istante, il tempo di un preziosissimo attimo, colui o colei che era lì davanti, come in una capsula del tempo si è trovato a respirare l’aria della Firenze del 1500.
Forse un po’ troppo romanzata ma effettivamente le cose non possono che essere andate così, sono disposta a cedere sulla picconata ma per il resto le cose andarono probabilmente proprio come ti ho detto.
La magnifica scoperta della stanza segreta di Michelangelo attirò, come era intuibile, una grande quantità di esperti e le teorie che si formularono furono molteplici tanto che ancora oggi c’è disarmonia sulla motivazione più credibile che spinse Michelangelo ad avere una stanza segreta.
Innanzi tutto e questo va detto, gli esperti che hanno potuto da subito visionare la stanza ed i suoi disegni, riferiscono la sensazione di una forte emozione proprio per l’unicità della sua conformazione e la scoperta avvenuta in tempi molto recenti.
A detta di alcuni, sembra entrando di violare i pensieri di Michelangelo tanto l’atmosfera raccolta suscita all’atto dell’ingresso.
Una sorta di luogo sospeso tra cielo e terra in cui i pensieri fluttuano e vengono relegati a disegni sulle pareti per poi rimanere lì per secoli e secoli.
Michelangelo soggiornò realmente nella stanza segreta?
La stanza misteriosa di Michelangelo ha però anche acceso numerosi dibattiti tra chi la ritiene un nascondiglio nel quale nel 1535, il maestro fu costretto a nascondersi per via di un imminente pericolo dovuto al suo ruolo nell’impegno pubblico messo in campo per la fortificazione della città di Firenze in vista dell’invasione spagnola.
Diversamente un’altra parte della critica ritiene improbabile che un personaggio come Michelangelo, pur in difficoltà, fors’anche in imminente pericolo, avrebbe avuto ben altri luoghi sicuri da adibire a suo nascondiglio.
Rimane per quest’ultimi l’idea che tali disegni siano in parte opera del maestro ed in parte di suoi allievi, i quali in momenti di pausa dai lavori delle sovrastanti Cappelle Medicee, così impiegavano il tempo di riposo.
Quale sia la verità ancora non lo sappiamo ma certamente rimane un mistero di grande fascino che va oltre il tempo.
Si potrebbe sempre chiedere al diretto interessato di svelare solo a noi di iCrewPlay-Arte il segreto della stanza misteriosa visto che, grazie ad una intelligenza artificiale si può da poco chattare direttamente con il maestro.
Io ci provo e tu?