Giornate FAI alle porte, come ogni primavera per l’edizione annuale certamente più attesa poichè arriva dopo i rigori dell’inverno e quest’anno in particolare al quale abbiamo e stiamo tutt’ora associando la gestione dell’emergenza sanitaria.
Il 15 e 16 maggio, in tutta Italia, tornano le giornate FAI, evento che il Fondo Ambiente Italiano ha ideato nel 1992 al fine di rendere, anche se solo per due giorni, visitabili, siti di interesse storico, sulturale e naturalistico che normalmente sono chiusi al pubblico.
A permettere lo svolgimento delle giornate FAI un vero e proprio esercito di volontari, quantificati dallo stesso sito ufficiale della fondazione, in circa 7000. Volontari della cultura che grazie al loro impegno e dedizione contribuiscono in misura fondamentale a far sì che un evento di simili portata e ormai riscontro di pubblico, possa ogni anno andare in scena.
Da molti anni ormai le giornate FAI registrano il tutto esaurito, segno che la voglia di scoprire i tesori nascosti ad un passo da casa alberga nel cuore di molti ed in fondo in fondo c’è sempre il rammarico del perché certi patrimoni culturali siano così inaccessibili per la restante parte dell’anno.
Le prossime giornate FAI sono dunque alle porte e saranno protagoniste proprio il prossimo fine settimana. Il meteo non promette grandi giornate di sole che saranno però ampiamente illuminate dal risveglio letargico di moltissime dimore e siti d’interesse culturale.
Ho provato a simulare più di qualche prenotazione, sia nella giornata di sabato 15 maggio che per il giorno successivo, in vari luoghi patrocinati dalle giornate FAI, da nord a sud , lungo tutta la dorsale dello stivale.
Ho trovato ancora disponibilità di posti, anche per eventi strutturati ad hoc per le giornate FAI; in particolare mi ha colpita l’offerta proposta al Castello di Avio che comprende tra le possibilità di scelta, trekking intorno al castello, a visita guidata standard o in compagnia del direttore della struttura.
Ti invito quindi a pensare ad una giornata da dedicare alla cultura facendo contestualmente del bene ai luoghi di cultura.
Giornate FAI è polemica sull’edizione primaverile di questo 2021
Ed ora il rovescio della medaglia. Focalizzando solo l’evento delle due giornate, in molti affermano che si perda di vista quello che è lo stato in cui versano la totalità degli ambienti culturali italiani.
In molti ritengono che lo sbrilluccichio che viene mostrato durante le giornate Fai di primavera che ricordiamo sono solamente due, non sia una corretta cartina tornasole per l’opinione pubblica circa lo stato di certi immobili storici.
E’ risaputo infatti che molte sono ad esempio le dimore storiche quali castelli, rocche o manieri che, in mano a famiglie private, ogni giorno che passa rischiano un degrado sempre maggiore perché coloro che ne hanno il possesso non vogliono impegnare il loro bene in un recupero.
Molti infatti in Italia i contenziosi aperti tra famiglie private, beni culturali e autorità locali dei territori sui quali insistono i vari beni culturali.
Ecco, da parte di una bella fetta d’opinione pubblica si vorrebbe che fosse messa più intenzione da parte del miBact al recupero di tanti preziosi gioielli sul territorio italiano, riportandoli alla fruibilità per tutti.
Benvengano le Giornate Fai ma che non restino semplicemente uno spiare dal buco della serratura ma chiavi della cultura per aprire sempre più porte e per più tempo.
Non ultimo, una parte delle polemiche riguardanti le giornate Fai, verte sull’utilizzo delle migliaia di volontari nei molteplici ruoli che un simile evento richiede. E proprio uno di questi ruoli ha destato la sollevazione di un’intera categoria, quello delle guide turistiche che in qualche modo si sentono come comparto, depredato della loro figura professionale.
Tra scuse fatte, forse accettate, ogni anno la polemica sembra sempre rifiorire come la più produttiva delle primavere.