La Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma in collaborazione con la Delegazione Fai di Roma, dedica un nuovo ciclo di mostre a Le donne di oggi, e alle donne che continuano a essere dei punti di riferimento anche nel nostro tempo.
Galleria Nazionale Arte Moderna – Delegazione Fai, Le donne di oggi
L’iniziativa si apre mercoledì 26 maggio con il primo appuntamento alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna dedicata alla figura di Palma Bucarelli.
Durante la visita si attraverserà tutto il XX secolo, vivendo l’arte non solo nei suoi momenti più floridi, ma indagandone anche gli aspetti drammatici, avendo modo di comprendere quelle che sono state le angosce e le speranze dell’uomo del Novecento.
Galleria Nazionale Arte Moderna, la figura di Palma Bucarelli
Grazie ad alcune opere esposte – fortemente volute da Palma Bucarelli – si avrà la possibilità di fare un viaggio nel panorama artistico italiano dal secondo dopoguerra, mostrando l’opera di una donna forte e volitiva.
Al termine del percorso le parole del nipote Angelo Bucarelli omaggeranno i visitatori in ricordo della sua opera.
Palma Bucarelli, biografia e carriera artistica
Palma Bucarelli nasce a Roma nel 1910 e viene educata come una signorina della buona società.
Dopo la licenza classica al Visconti di Roma e la laurea in lettere all’Università La Sapienza, dove ebbe come compagno di studi Giulio Carlo Argan, nel 1933 vinse il concorso per ispettore alle Antichità e Belle Arti.
A soli 23 anni entrò nell’amministrazione dello Stato e fu assegnata alla Galleria Borghese. Nel luglio del 1941 e fino al 1975 ne assunse la direzione.
Il nome di Palma Bucarelli, critica e storica dell’arte, è dunque indissolubilmente legato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La Galleria sono io, amava infatti ripetere.
In un contesto composto prevalentemente da uomini, Palma Bucarelli seppe – grazie ad una grande lungimiranza e apertura culturale – favorire l’ingresso dell’arte contemporanea nelle sale del museo e facilitarne la comprensione ad un pubblico scettico attraverso mostre e cicli di conferenze.
Credo che il mio aspetto fisico non mi abbia avvantaggiata. La mentalità corrente colloca una donna dalle fattezze gradevoli nel ruolo di signora mondana. Disturba vederla in un posto di responsabilità. L’arte è sempre stata un privilegio maschile, e questo mi fa profondamente infuriare – le parole di Palma Bucarelli.
Fu promotrice dell’astrattismo e dell’informale e in questa direzione, costantemente, si impegnò a dirigere la Galleria Nazionale Arte Moderna.
Precedentemente, infatti, si era scelto di gestire la Galleria seguendo criteri più adatti all’arte antica e fu solo con l’ingresso di Palma Bucarelli che si trasformò nell’istituzione pubblica di maggior spicco nel panorama dell’arte contemporanea.
La Galleria Nazionale Arte Moderna si distinse per molto tempo come l’unico complesso a godere di una stretta collaborazione con musei di tutto il mondo.
Grazie all’aiuto di personalità di spicco, quali Lionello Venturi e Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli sperimentò un nuovo modello di museo contemporaneo: lo sguardo si diresse verso la didattica – attraverso conferenze e proiezioni – oltre che alla riflessione critica.
La Galleria Nazionale Arte Moderna perse così il suo aspetto di contenitore di opere d’arte, diventando un punto di incontro e di informazione utile non solo agli addetti alla critica d’arte, ma anche agli artisti e al pubblico.
Sotto quest’aspetto Palma rivendicò sempre il diritto-dovere di schierarsi, di esercitare una funzione critica e militante, caratterizzata dalla capacità di giudizio e dalla consapevolezza di una piena assunzione di responsabilità.
Gli anni Cinquanta sono gli anni che l’hanno consacrata nel mondo dell’arte, grazie ad una serie di mostre dal carattere anticonformista: Picasso nel 1953, e ancora Scipione, Mondrian, Pollock nel 1958.
Quest’ultima mostra, insieme al Sacco grande di Burri le fecero piombare addosso una pioggia di critiche sia sul piano culturale che su quello gestionale.
Fu osteggiata in particolare da uomini, che non sopportavano il suo posto all’interno del panorama artistico e non si arrendevano di alla tenacia di una donna che – da sola – era stata in grado di rovesciare tanti stereotipi. Nel 1975 fu, però, costretta ad andare in pensione dalla sua amata Galleria Nazionale Arte Moderna.
Palma Bucarelli si spegne a Roma nel 1998: donò alla Gnam i suoi dipinti, mentre il suo elegante guardaroba fu devoluto al Museo delle Arti Decorative Boncompagni Ludovisi di Roma.
Il Comune le ha intitolato una strada in prossimità della Galleria, e nel 2009 le è stata dedicata un’importante mostra.
All’ombra delle palme che lei stessa volle piantare è stata affissa una targa in suo onore.