Il fumetto nasce negli Stati Uniti tra la fine il XIX e il XX secolo, configurandosi come un nuovo tipo di linguaggio, una nuova forma di comunicazione visiva per la cultura di massa, con l’intento di far riflettere la società del suo tempo, mostrando allo spettatore una sorta di una via di fuga dalla dura realtà.
Il fumetto in Italia: breve storia
Il fumetto ha debuttato in Italia con il primo numero del Corriere dei Piccoli del 27 dicembre 1908.
A quel tempo, però, la cultura letteraria italiana era ben lontana dal concepire libri per bambini al puro scopo di intrattenimento.
Il fine del fumetto doveva essere quello di contribuire all’educazione dei ragazzi, promuovendo modelli istruttivi e presentare una morale ben definita in ogni finale di racconto.
La produzione del fumetto, invece, nasce nel secondo dopo guerra. Dal momento che la guerra aveva messo in ginocchio l’intero Paese, gli editori non potevano più permettersi di comprare i diritti dei fumetti americani.
Da questa necessità nacque una produzione made in Italy che si ispirava agli Stati Uniti, come per il famosissimo Tex Willer di Giovanni Luigi Bonelli.
Andrea Pazienza. Fino all’estremo.
A tal proposito occorre ricordare che con la riapertura dei musei, sono tante le iniziative per gli appassionati del fumetto.
A cominciare da Andrea Pazienza. Fino all’estremo. che sarà in mostra fino al 26 settembre a Palazzo Albergati, Bologna.
Andrea Pazienza – carriera artistica
Andrea Pazienza è ritenuto uno dei fumettisti italiani più innovativi, tanto da essere annoverato come il Mozart del fumetto.
Il mio primo disegnino riconoscibile l’ho fatto a 18 mesi, era un orso, questo testimonia quanto era forte in me il bisogno di disegnare.
A 12 anni si trasferisce a Pescara per studiare. È qui che inizia la sua carriera, sia per la realizzazione dei primi fumetti che per le conoscenze artistiche che lo portano inizialmente ad esporre prima e poi a diventare co-titolare della galleria Convergenze.
Nel 1977 il panorama italiano si accorge del suo immenso talento e la rivista Alter Alter pubblica Le straordinarie avventure di Pentothal.
Il fumetto, ambientato nella Bologna di fine anni ’70, tratta il tema della contestazione giovanile. Andrea Pazienza diventa, così, il punto di riferimento del Movimento studentesco bolognese che si riconosce in lui e nelle sue tavole.
Agli inizi degli anni ’80 fa la sua prima apparizione su Frigidaire, Zanardi: detto Zanna, è un ragazzo di 20 anni, alto, magro, dal naso aquilino, estremamente cinico e privo di scrupoli. La caratteristica principale di Zanardi è il vuoto. L’assoluto vuoto che permea ogni azione.
Le opere esposte in mostra provengono dagli archivi familiari e dagli amici più vicini ad Andrea Pazienza. Una immagine che restituisce tutta intera la capacità di condensazione del disegno di Pazienza: il reale amalgamato al grottesco caricaturale, all’ironia e altro ancora.
Women in comics
Il fumetto americano visto dal punto di vista femminile: Women in comics in mostra dal 28 maggio al 15 luglio a Palazzo Merulana, Roma. Protagoniste per la prima volta in Italia 22 autrici coordinate da Trina Robbins – icona del fumetto underground e del movimento femminista, nonché prima donna a disegnare Wonder Woman per la DC Comics.
Women in comics è una rappresentazione dell’ampia gamma e diversità delle donne che operano nei fumetti e dei tanti generi in cui stanno lavorando, siano esse memorie personali, storie per bambini, di supereroi, di genere epico/fantasy, o ancora nel graphic journalism e nella grafica editoriale – sottolinea la curatrice Kim Munson.
L’inaugurazione di Women in comics sarà preceduta da quattro incontri in streaming in cui alcune delle autrici di Women in Comics dialogheranno su tematiche attuali come le attualità legate ai movimenti femministi e l’arte militante. Si parlerà di corpo femminile e della sua rappresentazione nel disegno. E ancora, violenza, rapporto tra generi e identità nel fumetto.
A completare il programma di Women in comics il docu-film She Makes Comics della regista Marisa Stotter: si tratta della storia mai raccontata delle donne nell’industria dei fumetti – che verrà proiettato per la prima volta in Italia a ciclo continuo nella sala espositiva di Palazzo Merulana e sarà collegato ad un progetto didattico che coinvolgerà le scuole italiane.
Manara Secret Gardens.
Fino al 15 agosto al PAFF! di Pordenone in scena le tavole originali, grafiche, disegni, studi e documenti d’epoca, per ricostruire l’orizzonte creativo di un maestro internazionale del fumetto di Milo Manara.
Saranno esposte in mostra 130 opere, a cui si aggiungono anche video e scenografie site specific. Di eccezionale interesse le veneri pop che lo hanno consacrato sulla scena.
E ancora, le tavole dedicate a Caravaggio, e due disegni di Federico Fellini donati personalmente dal regista a Milo Manara.
Milo Manara – carriera artistica
Milo Manara fu un disegnatore dal tratto raffinato che seppe creare un mondo onirico popolato di ragazze bellissime e impossibili, talmente affascinanti ed eteree da essere totalmente irreali.
L’incontro con Fellini nel 1983 grazie al giornalista televisivo Vincenzo Mollica, esperto di fumetti e grande critico cinematografico, portò alla nascita di una solida amicizia disinteressata (almeno all’inizio) a qualsiasi forma di collaborazione.
Nel corso della sua carriera vanta importanti collaborazioni anche di matrice internazionale: illustra un libro di racconti di Pedro Almodovar; partecipa alla fine degli anni ’80 alla realizzazione della Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi.
E, ancora, due lavori su testi di Hugo Pratt. Successivamente, Milo Manara crea il volto di Miele, molto probabilmente il suo personaggio femminile più noto che impersona una giornalista.
La mostra Manara. Secret Gardens ripercorre la sua carriera artistica attraverso una narrazione che arriva fino al cinema con la sezione dedicata alle Fantasie Felliniane.
È una mostra che guarda al futuro con rinnovato ottimismo, nella speranza che si possa finalmente tornare alla tanto attesa normalità.