Caro iCrewer, abbiamo già parlato di musica tradizionale giapponese, ed oggi vorrei approfondire la conoscenza di uno strumento molto particolare: lo shamisen.
Lo shamisen è uno dei simboli del Giappone tradizionale e caratterizza il teatro Kabuki e Bunraku. È una sorta di chitarra a tre corde, derivato dallo strumento cinese sanxian, e si suona con un plettro chiamato bachi.
Caratteristiche dello shamisen
Non è semplice parlare di questo strumento a tre corde, perché ogni piccola variazione nella sua forma ne cambia il genere di destinazione. Per farvi un esempio, lo strumento utilizzato per accompagnare il kabuki ha un manico sottile, che facilita le esigenze agili e virtuosistiche di quel genere. Quello usato per accompagnare le commedie di burattini e le canzoni popolari ha invece un collo più lungo e spesso, per abbinarsi alla musica più robusta di quei generi.
La costruzione di questo strumento affascinate è simile a quello della chitarra o del banjo, con manico e corde tese su un corpo risonante. Il collo è più sottile di quello di una chitarra o di un banjo. Il corpo, chiamato dō (胴), assomiglia a un tamburo, con un corpo cavo ricoperto di pelle davanti e dietro. In antichità venivano utilizzate le pelli di cani o gatti. Fortunatamente, questo metodo è andato in disuso e si opta per pelli sintetiche.
Il sao (棹) o collo, è solitamente diviso in tre o quattro pezzi che si incastrano e si bloccano insieme. Il collo dello shamisen è una singolare asta che attraversa il corpo a tamburo dello strumento, parzialmente sporgente dall’altro lato del corpo.
I piroli utilizzati per avvolgere le corde sono lunghi, sottili e di forma esagonale. La tradizione vuole che i piroli siano di avorio, ma a causa delle leggi che limitano la vendita d’avorio, molti sono ora costruiti con altri materiali, come legno e plastica.
Le tre corde dello strumento musicale giapponese sono realizzate in seta o in nylon. Sono tese tra i pioli e ad una cordiera di stoffa ancorata all’estremità dell’asta che sporge dall’altra parte del corpo. Le corde sono sollevate dal corpo grazie all’ausilio di un ponte, o koma (駒) , che poggia direttamente sulla pelle tesa. La corda più bassa è volutamente posta più in basso al capotasto dello strumento per creare un ronzio, un timbro caratteristico noto come sawari.
Varianti e modifiche
Lo shamisen ha avuto una vasta diffusione in tutto il Giappone, a tal punto da farlo divenire uno degli strumenti più rappresentativi ed importanti di tutta la musica tradizionale giapponese. È stato utilizzato in molti generi musicali e teatrali tra cui si ricordano: lo jiuta, il jōruri ed il nagauta.
Col tempo allo strumento sono state applicate differenti modifiche a seconda del genere musicale per cui esso veniva impiegato. Fu così che si sviluppò:
- il futozao (cioè, a manico grosso) che viene usato nel gidayubushi e nel sekkyobushi;
- il chuzao (a manico medio), usato nello jiuta, nel tokiwazubushi, nel tomimotobushi, nel kiyomotobushi e nel shinnaibushi;
- lo hosozao (a manico sottile), usato nel nagauta, nel sokyoyu, nell’hauta, nel kouta e nel katobushi.
Successivamente si aggiunsero altre modifiche nel gruppo degli hosozao e dei chuzao.
Lo shamisen è uno strumento ad intonazione relativa, ovvero l’altezza delle note cambia a seconda delle preferenze ed esistono anche differenti modi di accordarlo. I tipi di accordatura più utilizzati sono:
- honchoshi in cui tra le prime due corde vi è un intervallo di quarta giusta e tra la seconda e la terza corda un intervallo di quinta giusta;
- niagari in cui vi è un quinta giusta tra le prime due corde ed una quarta tra la seconda e la terza;
- sansagari in cui vi è una quarta giusta tra tutte e tre le corde.
Questo strumento non è legato solo alla musica tradizionale, ma i giovani sperimentano nuovi generi utilizzando le particolari sonorità che produce lo shamisen. La diffusione continua anche grazie alla produzione dell’azienda Komatsuya, il cui motto è:
Portare la gioia dell’ascolto e l’eccitazione è il nostro piacere.
Se sei un appassionato di strumenti e di musica o un musicista, spero tu riesca ad imparare ad usare questo strumento incantevole.