Questa sera nello scenario dell’anfiteatro scaligero è la volta della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi che torna esattamente dopo molti anni a calcare le scene dell’Arena di Verona, esattamente nel momento in cui si celebra la ricorrenza per i 120 anni dalla morte del Maestro di Busseto.
Unica data prevista per il Requiem è quella di questa sera, fortemente voluta dalla Fondazione Arena di Verona poiché programmata per la stagione scorsa e mai andata in scena.
C’è ancora disponibilità di biglietti per la Messa da Requiem in programma questa sera, in più settori della platea che possono essere acquistati in modalità last minut, direttamente dal sito istituzionale, con un congruo risparmio rispetto alla tariffa intera. I posti sulle gradinate sono invece sold out.
Anche il meteo secondo le previsioni dovrebbe essere buono e quindi se ancora eri incerto, non ti rimane che approfittare e pensare ad una domenica sera all’Arena di Verona e assistere alla rappresentazione del capolavoro sacro Messa da Requiem.
Troverai ad aspettarti l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona nello schieramento delle grandi occasioni quasi avvolti da scenografie digitali sulle quali scorreranno immagini dei Parchi Archeologici di Paestum e Velia e di Pompei, col patrocinio del Ministero della Cultura.
Continua così di fatto il viaggio all’insegna e alla ricerca della Bellezza, con i paesaggi sonori del Maestro Giuseppe Verdi che nell’esperienza Areniamo incontrano le scenografie digitali con le meravigliose immagini dei siti archeologici citati che il mondo intero ci invidia.
Connubio dimostratosi vincente nelle precedenti rappresentazioni liriche e pensato da Fondazione Arena di Verona con il video design di D-wok, riprodotte su 400 mq di ledwall che danno proprio la sensazione di un’immersione totale e continua con lo spettacolo in scena.
Requiem di Verdi questa sera diretto da una donna, la prima italiana in Arena
E ancora, l’emozione nell’aria sarà quella dei debutti perché la direzione d’orchestra calcherà il palcoscenico areniano per la prima volta e come prima donna Italiana.
A dirigere l’Orchestra la maestria di Speranza Scappucci, ricordiamolo al suo debutto personale nell’anfiteatro che in precedenza non aveva mai avuto una donna italiana in tale ruolo e riconosciuta a livello internazionale come il direttore più interessante della sua generazione.
Bellissima e dal sorriso coinvolgente, classe 1973, nasce nella capitale dove si diploma in pianoforte e direzione d’orchestra al conservatorio Santa Cecilia per poi da lì spiccare il volo e proseguire gli studi a New York presso la Juilliard School.
Attualmente dirige repertori sinfonici e operistici nei più grandi teatri di tutto il mondo tra cui Vienna, Liegi, Parigi, Roma, Budapest, Dresda, Barcellona, Zurigo, Tokyo, Los Angeles e New
York.
A Verona porterà questa sera la sua personale interpretazione della Messa da Requiem di Verdi immaginiamo in un trionfo di emozioni personali e non.
Debutto questa sera anche per le voci femminili del soprano russo Hibla Gerzmava che la critica annovera tra le primedonne più richieste al mondo nel repertorio lirico spinto e la giovane mezzosoprano francese Clémentine Margaine insieme alle due voci verdiane tre le più raffinate del panorama mondiale, al secolo il tenore Piero Pretti e il basso Michele Pertusi.
Il concerto di questa sera dunque assume certamente i connotati di un vero e proprio evento in cui arte e spettacolo si fondono mirabilmente per mostrarsi ma anche per dare un corposo input alla rinascita globale del comparto cultura, progetto che la Fondazione Arena persegue in modo esemplare.
E dalle parole di Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona possiamo certamente individuare il fulcro di tale sforzo:
Con il patrocinio del Ministero della Cultura in questo speciale Festival 2021 sapevamo che i collaboratori ideali per la Messa da Requiem sarebbero stati i luoghi dove più è evidente eppure lontano il passaggio del genio umano, che riconosciamo con ammirazione e immedesimazione, dove si è cristallizzato attraverso la tragedia e lo scorrere del tempo: è ciò che si può provare negli splendidi parchi archeologici di Paestum e Pompei, diversissimi e per questo da noi accostati nella scenografia digitale del Gala, in sintonia con la musica imponente e spettacolare ma soprattutto vera che ha scritto Verdi
Novanta minuti di spettacolo senza intervallo, sotto le stelle, avvolti e coinvolti impercettibilmente in un’atmosfera oltre lo spazio e il tempo nel ricordo della morte di Alessandro Manzoni.