Il Teatro greco di Siracusa sta vivendo un’estate veramente calda. La cavea continua infatti ad essere attraversata dalla poesia del teatro greco. Il 3 agosto ci sarà il debutto di Nuvole di Aristofane, per la regia di Antonio Calenda e resterà in scena fino al 21 agosto.
Il regista si può definire un veterano del Teatro greco di Siracusa, poichè le Nuvole è la prima commedia messa in scena dopo una serie di tragedie. Nel 1988 ha affrontato Aiace di Sofocle, nel 1994 Prometeo di Eschilo, nel 2001 Agamennone di Eschilo, nello stesso anno Le Coefore di Eschilo, nel 2003 i Persiani di Eschilo e le Eumenidi sempre dello stesso autore e infine nel 2012 Le Baccanti di Euripide.
Nel Cast Antonello Fassari nel ruolo di Socrate, Nando Paone nel ruolo di Strepsiade ed inoltre Stefano Santospago nel ruolo di Aristofane, Daniela Giovanetti e Galatea Ranzi le due corifee, nel ruolo di Filippide, Massimo Nicolini, Il Discorso migliore è interpretato da Stefano Galante, mentre il Discorso peggiore da Jacopo Cinque. Il Coro è formato dalle allieve dell’Accademia dell’Arte del Dramma antico.
Le Nuvole secondo Antonio Calenda
Calenda in questi anni si è occupato della tragedia che rappresenta l’Essere, mentre la commedia rappresenta l’Esistere. Il mondo delle Nuvole descritto da Aristofane è quello della Polis greca in decadenza, attraversata da una profonda crisi che si è aperta con la morte di Pericle e con una grande pestilenza e travagliata dalla guerra del Peloponneso.
In particolar modo il commediografo descrive la sua preoccupazione per l’interpretazione errata delle nuove correnti di pensiero. In quel periodo prevaleva infatti la Sofistica che poneva al centro la soggettività dell’uomo, il razionalismo e criticava i valori tradizionali.
Aristofane vedeva in questa corrente di pensiero una pericolosa deriva in grado di portare alla corruzione dei costumi e di minacciare la democrazia ateniese. Il contadino Strepsiade (interpretato da Nando Paone), si fa così scudo della nuova filosofia per non pagare i suoi debiti.
Ancora una volta i classici del mondo greco, dal passato alzano la loro voce sul presente rivelando la loro profonda contemporaneità. Non è forse questa un’epoca attraversata da una pestilenza e caratterizzata da un profondo contrasto tra la cultura tradizionale e i falsi maestri del sapere? Dove l’opinione di una parte viene presentata come libertà e come legge assoluta sulla base di idee pre-confezionate del concetto di libertà, pronte ad uso e consumo dei tuttologi del web?
Una commedia divertente nella quale potrai trovare numerosi spunti di riflessione, in una splendida cornice, dove Aristofane si intreccia con le prove delle Baccanti.
Voci antiche che vogliono scuotere la terra per disegnare un nuovo modello di presente che rinasce dalle ceneri di una pandemia.
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