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“Dodicesima notte”: il tempo per ridere e il tempo per sognare

Elisa Pellegrini 4 anni fa Commenta! 4
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“Benvenuti al teatro, dove tutto è finto e niente è falso”, questo affermava il Maestro Gigi Proietti. La Dodicesima notte è una splendida manifestazione della sua eredità che reclama a gran voce un’altra grande verità del teatro: “Benvenuti a teatro, dove tutto è ritmo”.

Senza il ritmo non può esserci infatti quella magia che sera per sera anima la scena, senza il ritmo, Shakespeare, che affida il motore e i messaggi più importanti ai suoi comici e ai suoi fools, non sarebbe il grande drammaturgo che ha dominato le scene mondiali, senza il ritmo gli attori non riuscirebbero a strappare al pubblico quella risata che diventa il vero collante tra palco e platea.

Caro Icrewer, se vuoi capire il senso del tempo ne La Dodicesima notte, regia di Loredana Scaramella e produzione Politeama s.r.l puoi leggere la mia segnalazione dello spettacolo a questo link.

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La Dodicesima notte: la danza del tempo tra musica, esilaranti equivoci ed ambiguità

Lo spazio scenico del Globe è dunque abitato da semplici sedie e dalla fantasia. Le sedie poste in cerchio diventano ora il quadrante di un orologio, ora il supporto e il punto di riflessione dei personaggi, che in maniera dinamica entrano ed escono di scena.

Sulla balconata in alto i musici scandiscono i tempi della tragedia, della riflessione, dei sentimenti, ai quali gli attori reagiscono con grande vitalità, dinamismo e una perfetta sincronia scenica.

La dodicesima notte

L’immediatezza e l’impetuosità di una tempesta sconvolge le vite e ricorda all’uomo che la “Signora Morte” è sempre in agguato negli angoli più reconditi della terra e nei disegni imperscrutabili del destino.

Ed ecco che i personaggi in questo arco temporale di 12 giorni cercano l’essenza della loro vita, l’amore, la scalata sociale, gli affetti perduti o anche il puro e semplice divertimento come reazione al clima di morte e di austerità che la contessa Olivia e il suo lugubre maggiordomo Malvolio impongono ai loro servi e congiunti.

Il nodo del dramma è costituito dai due gemelli Sebastiano e Viola che diventano naufraghi nella tempesta e perdono le rispettive tracce. Viola ricorre al classico travestimento in abiti maschili per entrare a servizio del Duca Orsino del quale si innamora. L’espediente dei gemelli e dello scambio di persona è un topos che si ripete da Plauto, passando per la commedia rinascimentale per arrivare poi a Shakespeare, ma gli attori riescono a riempirlo di comicità fresca, viva, attuale con quel pizzico di malizia e ambiguità che caratterizza i nostri tempi, senza perdere di vista la bellezza e la poesia.

Dodici notti in cui Orsino e Olivia (interpretata da una bravissima Carlotta Proietti) mettono in discussione le proprie austere convinzioni, Malvolio viene messo alla berlina dai 4 comici e dal Fool Feste e i due fratelli si ricongiungono e trovano l’amore.

Veramente degni di menzione Carlo Ragone nel ruolo del Fool Feste ed Elisabetta Mandalari nel ruolo di Viola/Cesaria. Quasi due ore in cui il riso, stupore ed energia si alternano senza sosta. Un cast eccelso e veramente affiatato. In scena fino all’8 agosto.

Per ulteriori informazioni consultare il sito del teatro Globe https://www.globetheatreroma.com/

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