Diabolik, un criminale a fumetti, entrato nel cuore di migliaia di lettori, perde un po’ della sua magnetica essenza con la morte, avvenuta in questi giorni, del suo disegnatore Enzo Facciolo.
E’ complicato quando si parla di un fumetto, riuscire a dare i giusti accenti agli accadimenti che si sviluppano intorno a questo o quel personaggio, certo è che con Diabolik, si indica nell’insieme anche un’epoca, rimasta nel cuore di molti.
Nato nel 1931, Enzo Facciolo avrebbe compiuto 90 anni il prossimo due ottobre ma il suo destino ha fatto arrestare la sua corsa terrena appena qualche giorno fa, il 13 agosto scorso, nella città di Milano.
Ed ecco che alla notizia battuta sulle pagine della stampa nazionale, subito il pensiero è andato al personaggio che con Faccioli ha preso forma, il famosissimo e tenebroso Diabolik, nato dalla penna delle sorelle Giussani ma letteralmente plasmato a nostra immagine dalla matita del disegnatore scomparso.
Era il 1963 quando Enzo Facciolo fu arruolato alla corte delle Signore del crimine, collaborazione che perdurò fino al 1979, quando decise di intraprendere definitivamente ed in via esclusiva, la carriera pubblicitaria che lo vide prima trasferirsi a New York per poi tornare in Italia ed aprire una propria agenzia che nel tempo ha dato vita a molti spot di importantissimi marchi e con grande riscontro.
Tornerà poi nel 1998 alla corte dei disegnatori di Diabolik, forse perché anche nell’arte, il primo amore non si scorda mai e pur facendo altro, rimane un richiamo sopito a cui prima o poi bisogna dare di nuovo ascolto.
Un talento senza eguali quello di Enzo Faccioli che ha saputo agevolmente spaziare tra Diabolik e Calimero, suo anche questo personaggio, reso famoso da Carosello
Un talento naturale che negli anni di collaborazione con le sorelle Giussani ha saputo caratterizzare magnificamente personaggi come Diabolik naturalmente, tratteggiato su precisa indicazione delle creatrici, con le sembianze dell’attore Robert Taylor ma anche gli altri tra cui l’eterea Eva Kant, l’onnipresente Ginko e il personaggio di Altea.
Facciolo dimostrò così tanto talento nel rapportarsi al personaggio di Diabolik che quasi immediatamente ne fu nominato responsabile grafico, arrivando a produrre circa 200 storie, delle quali era autore sia delle realizzazioni a matita che delle stesure a china, realizzando anche, durante tutto l’ampio periodo di collaborazione, le patinate copertine.
Tra i messaggi e parole a ricordo espresse dai collaboratori di Facciolo, tra tutti riportiamo quelle molto toccanti e commosse di Mario Gomboli, direttore di Astorina:
Mi sembra inaccettabile che Enzo Facciolo non sia più qui, pronto a parlare di qualsiasi argomento (preferibilmente non di fumetti) come facevamo da più di cinquant’anni.
Con il Maestro se ne va una parte della mia vita
In uscita con data 16 dicembre, l‘atteso film su Diabolik momento in cui il personaggio re del crimine per la prima volta diventerà reale, le cui riprese, svolte quasi interamente nella città di Torino, sono state ultimate.
Ed è singolare constatare come Facciolo sia venuto a mancare esattamente nel momento in cui Diabolik acquisisce una nuova dimensione, se vogliamo antagonista a ciò che per lunghi anni è stato.
L’uscita a Natale nelle sale cinematografiche del Diabolik dei Manetti bros, in cui Luca Marinelli vestirà l’iconica calzamaglia nera del re del crimine, con Miriam Leone interprete della biondissima Eva Kant e l’atteso Valerio Mastandrea nei panni del commissario Ginko, sarà comunque un grande evento, atteso da moltissimi fan ma siamo certi che ci sarà una poltrona vuota di troppo, quella che di diritto avrebbe occupato il grande Enzo Facciolo nelle vesti di papà.