Il MAAM, acronimo del Museo dell’altro e dell’Altrove, chiamato anche Metropoliz è un museo situato a Roma, alquanto unico nel suo genere. Vi ricordate il film Una notte al museo, dove i personaggi si animavano? Bene, il concept è più o meno lo stesso. Infatti questo luogo è abitato da 200 persone.
Provengono da tutto il mondo e sono dei migranti che nel tempo hanno occupato lo stabilimento che una volta era la sede della Fiorucci. Nel 2009, molti artisti hanno preso parte alla causa del movimento romano contro l’occupazione e hanno creato opere e installazioni per proteggere chi c’era all’interno dallo sgombro coatto.
All’interno 400 opere tra cui la “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto
Piccoli cenni di storia del MAAM
L’ex salumificio Fiorucci, dopo l’abbandono nel tempo è stato occupato da abitanti che non avevano una casa.
La realtà delle occupazioni degli edifici è un fenomeno sociale molto diffuso ma in questo momento non è quello di cui parleremo. Il nostro interesse è raccontare come una storia così cruda si sia trasformata in arte, con il supporto e l’aiuto di tanti artisti che ne hanno valorizzato il contenuto.
Tutto inizia quando Giorgio De Finis, che di mestiere nella vita fa l’ antropologo, artista e regista, realizzò un documentario su Metropoliz e i suoi abitanti intitolato Space Metropoliz “per ridare voce al sogno”, affermando che nell’impossibilità di avere una casa e chieder la luna era meglio optare per la seconda.
In questa occasione, per le riprese vennero fatte da alcuni street artist delle opere sui muri che ora fanno parte del MAAM.
L’arte come salvezza
E’ stata l’arte e l’impegno e la dedizione di artisti di ogni genere, associazioni, università e altri enti che hanno salvato questa comunità dallo sgombero coatto.
Tutti si sono messi a disposizione per il MAAM, a titolo gratuito ed insieme hanno trasformato un luogo triste per storia ed estetica in qualcosa di insolito e bello. Se volete mangiare ed assaggiare cucine etniche e provenienti da parti diverse del mondo, troverete una caffetteria dove degusterete vari piatti. In più c’è una ludoteca messa a disposizione per i bambini, dove svolgono attività di gioco e studio aiutati da volontari.
Le opere all’interno del MAAM
Giorgio de Finis, il curatore del MAAM, vi farà da guida all’interno del museo, mostrandoti e spiegandoti la storia delle varie opere.
Alcune di queste, come “I guerrieri della luce” che si trova all’ingresso del museo o “Piedad” che fa parte di uno dei tre murales del muro di cinta, o “Costellazioni metropolitane”, una raccolta di due ritratti fatti interamente a penna di grandi dimensioni.
Giorno dopo giorno il Museo dell’altro e dell’altrove si arricchisce, aumentando il numero delle opere, richiamando molti artisti che vogliono dare il proprio supporto. Ovviamente, lo stile predominante è quello della street art.
Un luogo assolutamente da vedere
Il Museo dell’altro e dell’altrove è un museo di arte contemporanea. E’ aperto tutti i sabati e la visita è totalmente gratuita. Potete prenotare una visita con il curatore che vi farà da guida. Si trova in via Prenestina al civico 913.
E’ sicuramente un luogo che merita di essere visitato. In primis per la storia che racconta, quella sociale e umana e poi, per la bella dimostrazione che l’arte, nelle sue varie forme è in grado di cambiare un posto, come ad esempio questo posto dismesso e una realtà come quella che queste comunità, che vivono da anni in situazioni precarie.
Il contesto ha aiutato a rendere tutto un po’ più magico e poetico e addirittura, trasformarlo in un museo, il MAAM.