Il Mitreo Barberini, dopo una lunga chiusura, torna finalmente a splendere in qualità di uno dei gioielli più pregiati di Roma, la città eterna.
La Soprintendenza Speciale di Roma lo riapre, in modo straordinario, due domeniche consecutive: il 12 e il 26 di Settembre.
Questo luogo prende il nome da Palazzo Barberini (che è oggi la sede della Galleria Nazionale di Arte Antica), luogo nel quale è stato ritrovato quasi 100 anni fa, nel 1936. È collocato nel seminterrato della Palazzina Savorgnan di Brazzà, che si trova vicino al su citato Palazzo.
Il Mitreo Barberini
Il Mitreo è, per definizione, un luogo di culto sotterraneo che, in epoca romana, era consacrato al dio Mitra, nel quale si riunivano i seguaci del culto del dio chiamato Mitraismo.
L’ambiente era costituito da una cavità, naturale oppure no, solitamente sotterranea. In alcuni casi i mitrei sorgevano in superficie, ma erano comunque luoghi oscuri e privi di finestre.
All’interno di questo ambiente vi erano grandi panchine poste lungo le mura, che servivano da sedie per i banchetti rituali che si tenevano per onorare il dio. In una nicchia in fondo era poi posto l’altare, luogo consacrato a Mitra. Sul soffitto era solitamente dipinto un cielo stellato. Vi era anche una statua rappresentante il dio mentre uccideva un toro.
Il Mitreo Barberini è un piccolo edificio collocato all’interno di strutture già esistenti nel II secolo d.c. Il luogo consiste in una sala ampia 12×6 metri, sormontata da una volta a botte e da banchine laterali. La decorazione è ad affresco ed è costituita, in alto, da una volta celeste costellata dalle rappresentazioni dei 12 segni zodiacali con intorno 10 pinakes, ovvero dei riquadri che raccontano la storia e le sacre imprese di Mitra, accompagnato dalle personificazioni del dio Sole e della dea Luna.
Al centro vi è la famosa scena della tauroctonia nella quale vediamo Mitra affiancato dai suoi due assistenti, Cautes e Cautopates, mentre sacrifica il toro. È proprio questo affresco a render così particolare il Mitreo Barberini, in quanto conosciamo solo altri pochi mitrei con tale raffigurazione, tra cui ricordiamo quello di Marino e quello di Capua.
Le visite guidate saranno condotte dalla Dottoressa Simona Morretta, archeologa responsabile del sito, e si svolgeranno dalle 9:30 alle 13:30, sviluppandosi su 4 turni. L’ingresso sarà gratuito e, ad ogni turno, ci potranno essere non più di 15 persone in modo da non creare assembramenti. Saranno obbligatori la prenotazione, la mascherina e il Green pass.
È davvero emozionante sapere di poter visitare di nuovo un luogo che è stato chiuso per tanto tempo, un posto così carico di fascino e di mistero collocato proprio al centro di Roma, città che, già di per sé, presenta un insieme di bellezze senza tempo tutte da scoprire e da ammirare.
La fortuna di avere luoghi come questo sta nel poter esplorare qualsiasi angolo di Roma avendo sempre l’impressione di vederla per la prima volta, in quanto ci si rende conto di non conoscerla mai abbastanza e di doverla continuare a scoprire volta per volta.
Visitare il Mitreo Barberini porterà indietro nel tempo chiunque lo faccia, visto che questo è un culto molto antico che, col tempo, è caduto in disuso, lasciando spazio a culti di divinità diverse.
È un piacere sapere che, nonostante i secoli passino, ci si possa beare di tali bellezze se solo si dedica il tempo necessario a restaurarle e a mantenerle in funzione rispettando la loro magnificenza e il loro valore storico-artistico.
Ci auguriamo che il Mitreo Barberini possa essere sempre bello come lo è oggi.
Per ulteriori informazioni consultare il seguente link: https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/barberini-mithraeum_3016/ .