Un Concerto straordinario che finalmente riporta il pubblico nel Teatro Filarmonico di Verona ed a fare gli onori di casa, vista la dedica della ricorrenza, non poteva essere che l’immenso maestro Riccardo Muti che nella serata di ieri sera ha diretto, come sempre magistralmente, il concerto straordinario voluto nell’ambito delle celebrazioni dantesche.
Il maestro ha diretto una sua creatura, l’ orchestra Giovanile Luigi Cherubini, da Lui stesso fondata nel 2004 e divenuta ormai una realtà di spessore internazionale, affiancata ieri sera per il concerto straordinario dal Coro del Maggio Musicale Fiorentino.
Verona è la terza città legata al sommo poeta che chiude l’evento promosso nello specifico dalla regione Veneto e dalla’ Assessorato alla cultura del comune di Verona.
L’omaggio per Dante Alighieri è stato pensato in questo caso come ad un viaggio nelle tre città più care con le quali il poeta ha intrecciato in qualche modo la sua vita.
Dopo Ravenna e Firenze, anche Verona ha detto la sua con un concerto straordinario chiudendo la proposta offerta, dell’esperienza di un piccolo viaggio nel mondo dantesco, attraverso appunto queste tre città.
Un ritorno a brevissima distanza di tempo quello di Riccardo Muti che a Verona era stato chiamato ad inaugurare il 98 Opera Festival, edizione quella di quest’anno particolarmente sentita perché chiudeva e speriamo per sempre un periodo molto difficile per tutto il comparto della cultura.
Stessa emozione ieri sera per questo concerto straordinario che di fatto ha riaperto il Teatro Filarmonico al pubblico, con davanti a sé un calendario di gran spessore come solo un team come quello della Fondazione Arena ha dimostrato di saper mettere in campo.
L’atmosfera è stata quella delle grandi occasioni anche perché gli elementi anche questa volta, come per l’Arena, c’erano proprio tutti.
Concerto straordinario che di fatto ha celebrato l’eccellenza
I settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, il Teatro il Filarmonico di Verona per troppo tempo rimasto senza il suo prezioso pubblico e il maestro Riccardo Muti, osannato in tutto il mondo hanno contribuito ieri sera, non solo alla celebrazione dantesca ma a tutto tondo, ad una vero e proprio nuovo battesimo per ciò che da qui in avanti sarà, non solo il Teatro Filarmonico nello specifico ma in generale l’essenza dello spettacolo teatrale in sé d’ora in poi.
Moòte cose infatti sono cambiate durante questo stop forzato che ha visto negli ultimi due anni i velluti di tutti i sipari per troppo tempo al buio.
Sono tornati ad accendersi i riflettori dunque e il concerto straordinario di ieri sera al Teatro Filarmonico di Verona ha espresso se possibile la soddisfazione di tutto il comparto, portando in scena le Laudi alla Vergine Maria di Giuseppe Verdi, per coro femminile a 4 voci dai Quattro pezzi Sacri, la Dante-Symphonie di Liszt e per la prima volta in Italia il Purgatorio di Tigran Mansurian, con il prezioso contributo del baritono di origini armene Gurgen Baveyan e con la speciale partecipazione del violoncellista di casa nostra Giovanni Sollima.
E questo sembra essere solo l’inizio poiché il programma in cartellone proseguirà nei mesi a seguire fino a culminare con l’appuntamento alle ore 20:30 del 31 dicembre con l’attesissimo concerto di capodanno.
Per uno sguardo più completo alla programmazione ti rimandiamo come sempre alla consultazione della pagina ufficiale del Teatro Filarmonico di Verona.
L’accesso al teatro nella serata di ieri è avvenuto regolarmente secondo normativa vigente, situazione che permarrà per tutte le manifestazioni a seguire e che non ha creato la minima difficoltà nell’espletamento delle procedure, sia per il pubblico che per gli addetti ai lavori e questa va annoverata tra le ulteriori soddisfazioni di un team che ha saputo lavorare con impegno a tutto tondo, in ambiti anche non di stretta competenza come in questo caso, dimostrando di essere all’altezza della situazione.