La matematica non è un’opinione, ma in Ultimo sembra essere un simbolo. Solo, l’album del giovane cantautore romano Niccolò Moriconi, in arte Ultimo è uscito il 22 ottobre (il 22 è un altro numero ricorrente). Il progetto discografico è uscito quindi dopo due anni e mezzo di distanza dall’album Colpa delle favole.
Due anni e mezzo rappresentano un mondo. Il Covid, il lockdown, il dover rimandare i concerti dal vivo. Solo è quindi un album fondamentalmente introspettivo che conferma la capacità dell’artista, non solo di mettersi a nudo con le proprie fragilità, ma di universalizzare le fragilità dell’uomo, tutto ciò che ognuno di noi spesso si ripete nel silenzio della propria stanza, o manifesta nei nostri numerosi brandelli di vita in cui buttiamo giù per un attimo le nostre maschere.
“Costa cara la fragilità, perchè un posto nel mondo non ha”, questo ci comunicava Ultimo nel brano Sabbia e la fragilità ritorna come una delle numerose chiavi di lettura della poetica del cantautore.
Negli ultimi anni Ultimo è apparso poco sui social e durante il lockdown, rispetto ad altri artisti, è rimasto più chiuso in sè. Il suo album diventa anche un’operazione opposta a quella che tendenzialmente si fa sui social. Nelle storie di Instagram o di Facebook mostriamo solo gli aspetti positivi, o addirittura alcuni ostentano ciò che non hanno. Solo invece vuole parlare di tutto ciò che noi nascondiamo, dei nostri lati in ombra e delle nostre paure.
Nel frattempo Ultimo ha avuto 45 dischi di platino, 17 dischi d’oro ed è stato finora il primo artista italiano più giovane ad esibirsi in uno stadio.
L’album è stato composto durante il lockdown nella casa di campagna del cantautore, che era in compagnia di alcuni amici. E’ il primo album che esce con l’etichetta Ultimo records, per cui i brani sono tutti scritti e prodotti dallo stesso Ultimo. Tra la fine del 2020 e il 2021 sono usciti ben 4 singoli che hanno anticipato l’album e i rispettivi videoclip: Tutto questo sei tu, (uscito con Honiro label) 22 settembre, 7+3, Buongiorno vita. Tranne per 7+3, esplicitamente dedicata alla madre e brano vincitore del disco d’oro, gli altri brani si sono avvalsi, per i videoclip, della collaborazione di alcuni degli attori più popolari e più bravi del cinema italiano: Marco Giallini in 22 settembre, Edoardo Leo e Vittoria Puccini in Tutto questo sei tu, Stefano Fresi in Buongiorno vita.
Ultimo, Solo, la tracklist
- Il bambino che contava le stelle
- Niente
- Sul finale
- Solo
- Spari sul petto
- Isolamento
- Quel filo che ci unisce
- Supereroi
- La finestra di Greta
- Buongiorno vita
- Quei ragazzi
- Non sapere mai dove si va
- 22 settembre
- 7+3
- Tutto questo sei tu
- Non amo
- 2:43 am
Il bambino che contava le stelle. Il brano di apertura. Ultimo, l’infanzia e i numeri
Questo brano, in origine doveva essere il titolo dell’album che sarebbe dovuto uscire dopo il tour Ultimo Stadi del 2020, ma come ben sappiamo, a causa del Covid, tutti gli eventi dal vivo vennero sospesi. Ultimo, in compagnia del suo pianoforte, parte integrante del suo essere e segno tangibile delle sue vibrazioni interiori, afferma di aver espresso in musica questo senso di vuoto universale che ha accompagnato lui in prima persona, ma tutti noi durante il lockdown. Pertanto è stato naturale, scegliere il titolo Solo.
Anche negli altri album come Pianeti, Peter pan e Colpa delle favole, Ultimo ha toccato il tema dell’infanzia, l’immagine forse più pura di noi, quella del fanciullo che sogna. E qui ritorna il fanciullo sognatore che guarda e conta le stelle. “Uno, due, tre, Uno due, 100” questo incipit ricorda proprio il bambino che impara a contare e che si perde nell’infinito e nell’immenso. Mi ricorda il Piccolo Principe di Antoine De Saint Exupery, che parla con l’uomo d’affari, che passa la vita contando e pretendendo di contare le stelle per calcolarne il valore economico.
Per il bambino invece contare le stelle significa perdersi ed immergersi nella grandezza ed imprevedibilità dei propri sogni e brillare di luce propria:
Se negli occhi ho luce è perchè ho luce sulla pelle
quella luce che vedevo su, quando contavo le mie stelle
Niente, Solo, Spari sul petto
Niente è il singolo che qualche giorno fa ha anticipato l’uscita dell’album e del quale è uscito un videoclip, mentre Solo è il pezzo che dà il titolo all’album. Entrambi i brani rappresentano la solitudine esistenziale degli individui. Il primo si può collegare a un amore finito, ma in realtà c’è molto di più, poichè in un’intervista, Ultimo ha affermato che nel brano ha fatto confluire diverse sensazioni, ma è partito da una frase: “Io sono le mie canzoni”. Il sentimento che prevale è quello della rabbia.
Nel videoclip, Ultimo si presta ad una prova attoriale, ma in realtà non recita, in quanto dà corpo e sostanza ai suoi versi e rivive i sentimenti di quel periodo.
In Solo vediamo che il cantautore si lascia andare verso la sperimentazione vocale, attraverso l’uso del falsetto. Per quanto riguarda l’ispirazione che ha fatto nascere il brano, Ultimo afferma:
“Ricordo esattamente il momento in cui l’ho scritta: una sensazione di completa solitudine. Ho vissuto quei mesi chiuso in casa, uscendo solo la mattina per camminare. Ogni giorno sembrava lo stesso giorno. Una mattina, prima di uscire, ho scritto Solo e ho subito avuto la sensazione di aver fotografato perfettamente quello che avevo dentro.”
Spari sul petto, continua sul tema della solitudine e fotografa un cuore che si mette in gioco con tutte le sue sfaccettature, le sue ferite e le delusioni della vita:
“Ti regalo il mio cuore spezzato in dieci parti, ognuna ha un peso e tu dovrai parlarci”
Quel filo che ci unisce, Super-eroi
Questi due brani ci mostrano la grande empatia del cantautore, che quando scrive cerca di comprendere i sentimenti di chi lo ascolta e diventa parte di un sogno o di un dolore. Sprofonda con noi e anche se il tempo modifica le situazioni o cambia i punti di vista, rimarrà sempre quel filo di emozioni che unisce chi sente e chi cerca di dare un nome o una forma ai sentimenti attraverso l’arte e la poesia.
Quel filo che ci unisce è una canzone d’amore, elemento fondamentale nella poetica di Ultimo. Si impara ad amare l’altro,soprattutto quando si impara ad accettare se stessi, anche negli aspetti che rimangono più in ombra.
In Super-eroi, Ultimo ha compiuto un processo inverso rispetto alle altre canzoni. Il regista Paolo Genovese gli ha chiesto di scrivere la canzone per un suo film, e quindi il Cantautore per avviare il suo processo creativo ha visitato il set e letto il soggetto e la sceneggiatura.
Le altre canzoni contengono la vita vissuta, le sensazioni del cantautore, che riesce a creare una speciale magia quando entra in contatto con il suo pianoforte: le sue storie diventano le storie di tutti noi!
Tutto questo sei tu, 22 settembre, Buongiorno vita: arte che genera arte e storie che si intersecano
Quando le canzoni di Ultimo incontrano la bravura dei nostri attori, nascono diverse storie e si moltiplica il potere della poesia. Tutto questo sei tu è uscito il 13 dicembre 2019 ancora con la Honiro label.
«È un brano da cui ricomincia per me un nuovo percorso musicale. In questo periodo in cui tutto sembra essere “usa e getta”, la mia speranza è quella di lavorare a qualcosa che rimanga nel tempo. Ma è tutto nelle vostre mani e direi che vedendo gli straordinari risultati, sono in mani estremamente accoglienti»
Per Ultimo rappresenta un nuovo inizio, ma è una canzone d’amore in cui il protagonista pensa alla quotidianità che la lega alla persona amata e allo stesso tempo alla paura di perdersi, poichè la routine può generare distanze.
Il 18 dicembre viene pubblicato su Youtube il videoclip della canzone interpretato da Edoardo Leo e Vittoria Puccini.
22 settembre esce invece con l’etichetta Ultimo Records, esattamente il 22 settembre 2020. Quello stesso giorno il videoclip è stato pubblicato su You tube con una splendida interpretazione di Marco Giallini, che con la sua aria stropicciata, vissuta e stanca sembra rappresentare in pieno, la fila di personaggi poetici che popolano le canzoni di Ultimo: “dalla parte degli ultimi per sentirmi primo”, che qui diventa “ho visto gente esclusa ridere a squarciagola”.
Sia in questo videoclip che in quello di Buongiorno vita, troviamo un oggetto ricorrente: una catenina con un ciondolo a stella che viene regalato, a una figlia e alla donna amata. La stella è l’elemento fondamentale per i poeti, in quanto il creare poesia e bellezza nasce dall’esigenza interiore di esplorare l’universo e perdersi in esso. Un voler ritornare alle origini per esplorarsi, brillare e raggiungere i sogni.
Le stelle sono preziose anche nelle loro imperfezioni, ricordiamo anche Piccola stella, presente in Colpa delle favole e La stella più fragile dell’Universo in Peter Pan. Ed ecco che questo elemento ritorna in Il bambino che contava le stelle, quasi per illuminare la nostra strada e mostrarci la direzione dei nostri sogni in un viaggio attraverso i nostri punti d’ombra.
Cantare in pieno inverno per dar la primavera
E’ un altro verso stupendo che indica una vera e propria dichiarazione di poetica. Nella tristezza, nelle fragilità e nel dolore, la missione di Ultimo poeta e cantautore è quella di ritrovare la felicità ed entrare nel dolore di ognuno di noi per formare insieme una stupenda primavera di colori e dire insieme “Buongiorno vita”!
E a proposito di questo singolo, uscito il 22 aprile 2021, Ultimo ha dichiarato:
«È una di quelle canzoni che si scrivono per ‘necessità’. Ti svegli e senti il bisogno di urlare che pure se il caldo non lo senti è perché è già dentro di te. Sono partito da questo concetto e poi ho ripensato al periodo assurdo che il mondo sta vivendo. Così mi è venuto spontaneo chiedere alla vita ‘Buongiorno, io sono pronto… passi per di qua?’»
Il 22 aprile Ultimo ha fatto una splendida diretta live dal Parco Archeologico del Colosseo generando questa intensa voglia di rinascita.
Greta, Giusy e Wendy. Le figure femminili nelle canzoni di Ultimo
Ultimo utilizza l’espediente poetico delle figure femminili che diventano portatrici dei suoi sogni e della sua voce più vera. A proposito di Giusy, brano dell’album Pianeti, il cantautore ha dichiarato:
“Mi piace interpretarla come la parte di malinconia e tristezza che tutti noi abbiamo. Si tratta di un sentimento che dobbiamo vivere, tanto quanto la felicità o la gioia, perchè esiste, non ha senso far finta che non esista. Giusy è una parte di noi che forse abbiamo perso, è comunque un ideale, è una metafora“.
E’ un pezzo che ha scritto all’età di 16 anni e dal quale trae forza:
E ricorda è dal dolore che si può ricominciare
Giusy ritorna poi nella bellissima Stazione dei ricordi nell’album Colpa delle favole
Siamo tutti Giusy, cambia soltanto dentro a quale pelle
Nell’album Pianeti emerge un’altra figura femminile, Wendy, ispirata alla Wendy di Peter Pan, che rappresenta una donna ideale:
“E’ davvero possibile fantasticare su una persona che neanche si conosce fino ad averla con se tutti i giorni? Si. Senza veli confesso di farlo da sempre. Wendy è la donna che sogno mentre torno dallo studio a casa, è lo spazio di luce tra la siepe, è la bellezza rassicurante che mi culla ogni notte, è il sogno che non si deve mai avverare. Il blu nei suoi occhi mi conosce come nessuno. Io non mi ritengo un ragazzo romantico, ma mi ritengo abbastanza fragile da poter capire che solo immaginando l’amore lo si può vivere in modo perfetto.”
E infine La finestra di Greta, che è una fusione tra Giusy e Wendy. Come Giusy scopre il dolore e ne ha paura, ma come Wendy sa volare!
Il mistero del numero 22
Ultimo ama spesso sorprendere i suoi fan con dei numeri. Tutti noi, critici e fan andiamo ad indagare i presunti simboli numerici. 22 settembre, 7+3, Il bambino che contava le stelle, 2:43 am.
Ma Ultimo, con il candore che lo contraddistingue afferma di aver sognato il numero 22 e di aver scritto 22 settembre. Poi per pura scaramanzia ha fatto uscire il suo album il 22 di ottobre e ha fatto uscire il singolo di Buongiorno vita il 22 aprile.
2:43 a.m è la canzone che chiude il cerchio. Il bambino nel contare le stelle ha imparato a guardare dentro se stesso, è diventato un uomo e conta le stelle in compagnia. L’amore trionfa perchè è il momento in cui due anime imperfette si incontrano per creare una nuova armonia. In fondo quel 2.43 sembra sincronizzare due anime che si cercano con gli occhi rivolti al cielo per inseguire lo stesso sogno.
Se sei una fan di Ultimo, oppure se vuoi imparare a conoscere questo giovane cantautore puoi trovare l’album Solo su Amazon.
stai bene potresi sivere solo si o no
Il tuo commento non è chiaro. Vorrei che tu esplicitassi in maniera adeguata il tuo pensiero.
non capisco perché vuoi sentirti ultimo