Astro, questo lo pseudonimo con cui era conosciuto Terence Wilson, l’inconfondibile voce degli altrettanto inconfondibili UB40, la band musicale britannica che nel mondo ha venduto cento dico cento milioni di copie, piazzando in carriera ben 50 canzoni all’interno della classifica Official Singles Chart e già basterebbe questo a togliersi il cappello.
Un gruppo musicale quello dei UB40 nato nel 1977 e che si esprimeva entro le sonorità del reggae unito al rock e al pop.
Un nome il loro che fin dagli esordi sottolinea la voglia di essere un po’ così, uguali a nessuno e forse neanche a se stessi; decidono di chiamarsi infatti come il modulo che in Inghilterra in quegli anni, i disoccupati devono compilare in ogni parte per accedere ai sussidi:UB40 acronimo di Unemployment Benefit, Form 40.
Astro e gli altri dunque, grazie a questo che rimarrà un mistero su quanto realmente fosse un espediente o un reale impegno sociale in musica, anche grazie a questo singolare ed evocativo nome, riuscirono sia pur in parte, a cavalcare l’onda del dissenso giovanile che in Inghilterra, prima che in altre parti del globo, si stava organizzando per dare vita alle proteste di piazza.
Un nome che è tutto un programma per Astro e la sua band ma che riesce con la sua musica a far girare la testa a tutto il mondo, arrivando nel 1983 a insediarsi nei primo posto della hit parade britannica con la cover Red Red Wine.
Astro fondatore degli UB40 lascia per sempre la sua amata band
Un breve malattia a quanto se ne sa e poi un Tweet da parte della pagina ufficiale della nuova band con cui Astro ormai suonava da tempo che annuncia la triste notizia:
We are absolutely devastated and completely heartbroken to have to tell you that our beloved Astro has today passed away after a very short illness. The world will never be the same without him. We ask you to please respect his family’s privacy at this incredibly difficult time
Siamo assolutamente devastati e addolorati nel dover annunciare che il nostro amato Astro è morto dopo una breve malattia
E’ sempre singolare rapportarsi all’idea che ormai i social siano forieri di ogni notizia possibile ma ormai è una prassi consolidata e certamente ad onor del vero, più immediatamente fruibile in contemporanea da tutti gli utenti anche se forse toglie quel senso di solennità e rigore che solo un comunicato stampa sa dare.
Si sa però che a certe cose non ci si abitua mai anche se le avvisaglie possono far ad un certo punto pensare in una sola direzione e questo deve essere accaduto anche con Astro ma le prime reazioni a caldo ci dicono che il gruppo era davvero impreparato a ricevere questa ulteriore brutta notizia, non avendo avuto per altro il tempo di confrontarsi forse con l’idea di perdere la voce storica, sebbene a dire il vero, Astro ormai non si esibiva più con loro dal 2013 ma l’affetto di tanti anni passati insieme rimane per sempre.
Aveva 64 anni Astro e la caparbietà di fondare nel 2013 una nuova band musicale e chiamarla esattamente come la precedente dalla quale si era slegato per dissidi economici.
La verità sulla questione di fatto non si è riuscita ad approfondire realmente fino in fondo con tutti i protagonisti in vita, figuriamoci ora, quindi al di là della doverosa menzione, perché non si vive di sola musica, la mia idea è quella di lasciare in un angolo queste diatribe giudiziarie per far posto a quello che più interessa te che sei un nostro lettore e cioè il momento musicale legato ad Astro.
Un cartellone già andato in stampa da cambiare ma la musica continua anche e soprattutto per ricordare chi non ciecherei più.