Servo di scena di Ron Harwood rappresenta il trionfo del teatro contro la precarietà della vita. Va in scena al Teatro Quirino di Roma dall’8 al 20 febbraio con Geppy Gleijeses, regia di Guglielmo Ferro. E’ una produzione Gitiesse Artisti riuniti e Teatro Stabile di Catania. Lo spettacolo è anche un omaggio a Turi Ferro nel centenario della nascita.
La vicenda è ambientata nel 1940 in Inghilterra. In un clima di guerra, una compagnia teatrale sfida il pericolo degli allarmi aerei e continua a recitare Shakespeare per mantenere alto il morale degli Inglesi.
Protagonista di quest’opera è Geppy Gleijeses nel ruolo di Sir Ronald, il capocomico della compagnia teatrale che continua a portare in scena Re Lear, come la sua ultima ragione di vita. E’ ormai un uomo anziano, a volte dispotico e capriccioso, ma non si arrende di fronte al passare degli anni e ai frequenti bombardamenti. In passato il ruolo è stato interpretato da Turi Ferro.
Il capocomico ha un servo di scena, Norman, interpretato da Maurizio Micheli. Il paziente servo di scena, con gli anni è diventato un confidente, un amico, un suggeritore, un consigliere. In altre parole un tuttofare. Egli lo sprona ad andare in scena anche quando Sir minaccia di bloccare lo spettacolo e anche quando rischia di sbagliare i personaggi.
Servo di scena: la prima volta su quel palcoscenico di Manchester
Servo di scena è un dramma in due atti, scritto da Ronald Harwood nel 1979. Andò in scena per la prima volta a Manchester nel 1980: Ebbe un grande successo e venne portato nei principali teatri europei e a New York. Harwood nel 1983 sceneggiò anche una versione cinematografica per la regia di Peter Yates.
In Italia il testo è arrivato con la traduzione di Masolino D’Amico. Il primo a cimentarsi nel ruolo di Norman fu Umberto Orsini nel 1980/81, diretto da Gabriele Lavia.
12 anni dopo Turi Ferro, diretto da Guglielmo Ferro, interpretò Sir, nel 2004 Nando Gazzolo, nel 2012 Franco Branciaroli.
Un testo che affascina in ogni epoca, come affascina quel senso di eroismo, quell’incoscienza e quella caparbietà che appartengono a chi crede nel teatro.
In scena fino al 28 febbraio. Per prenotazioni e informazioni vai sul sito del Teatro Quirino.