Scozia, termine che richiama da subito sentori di cornamuse, antichi manieri, fantasmi, mostri nel lago ed anche una misteriosa nave vichinga rinvenuta sottoterra.
Che i reperti affiorino dal suolo è una prassi consolidata e non ci sorprende che anche i ritrovamenti delle navi avvengano ugualmente in quel modo ma ciò che avvolge letteralmente nel mistero la vicenda della nave vichinga ha davvero dell’incredibile.
Sono passati ben undici anni da quando una nave vichinga è stata strappata all’oblio del tempo per essere riportata alla luce dopo secoli.
Il mistero però riguarda una particolarità che risaltò fin da allora agli occhi di tutti.
La nave vichinga infatti, ritrovata in scozia nel 2011, non finì arenata e successivamente ricoperta di detriti dagli eventi atmosferici, proprio no, essa fu chiaramente sepolta insieme a tutto il suo contenuto.
Fu inspiegabilmente impiegata come tomba, apparentemente per un prode combattente di elevata caratura sociale.
La nave è stata ritrovata nel territorio della penisola di Ardnamurchan nella Scozia occidentale e lasciò davvero tutti a bocca aperta quando fu chiaro che al suo interno c’era un completo corredo funebre.
Era il primo episodio tratta di tal guisa che veniva rinvenuto in Gran Bretagna.
Va detto che le sepolture dei vichinghi all’interno di imbarcazioni sono decisamente rare. Attraverso uno studio approfondito sull’argomento, si è arrivati a determinare che tale rituale venne utilizzato a partire dalla fine del nono secolo, momento storico in cui la popolazione vichinga aveva esteso i suoi traffici commerciali e le sue esplorazioni proprio nei mari adiacenti le isole britanniche.
Successivi approfondimenti strumentali, la cui risultanza fu pubblicata sulla rivista Antiquity, hanno chiarito la gran parte degli aspetti peculiari che caratterizzavano i riti funerari vichinghi, principalmente usati proprio in Scozia, probabilmente differenti poichè frutto di una commistione di usanza.
I resti umani presenti all’interno della nave divenuta tomba, è stato accertato che sono sicuramente di un individuo adulto e dato che il materiale rimasto consta solamente di due denti, sono stati studiati approfonditamente tanto da risalire l’identità geografica dell’individuo, indicando la penisola scandiva come sua patria poichè i denti hanno indicato una nutrizione quasi esclusivamente costituita da pesce.
In Scozia, in una sperduta landa, due misteriosi denti ancora sono avvolti dal dubbio
Oliver Harris, direttore delle transizioni Progetto Ardnamurchan (ATP) presso l’Università di Scuola di Archeologia e Storia Antica di Leicester così riferisce nei suoi report:
Ma poiché abbiamo solo due denti è impossibile stabilire il sesso in modo definitivo.
Per questo è probabile che questa sia la sepoltura di una donna
Quindi il mistero è proprio su questo e al momento non c’è una voce autorevole che abbia saputo dipanare tali ombre intorno ai due denti ritrovati dentro la nave vichinga rinvenuta in Scozia.
Dal corredo funerario riportato alla luce sono emersi molti manufatti e tra questi spiccano una spada, un’ascia, un vaso da utilizzare probabilmente come bicchiere, un mestolo finemente cesellato, una falce e qualche anello.
Oltre a questo materiale, affine a molte casistiche archeologiche, sono state rinvenute all’interno della nave delle pietre probabilmente prelevate da un precedente sito di sepoltura neolitica.
Mistero o no, forse non sapremo mai se quei due denti appartenessero ad un uomo o a una donna, resta però il fatto che una tale scoperta ha fortemente contribuito ad acclarare come le relazioni tra Scozia e mondo vichingo fossero ben consolidate.
Inoltre nella nave vichinga rinvenuta in Scozia sono stati trovati era una roccia di certa provenienza Norvegese e un anello bronzeo di origine irlandese.
Sono tanti alla fine i misteri che gravitano intorno al natante vichingo, che forse, almeno in parte, è giusto che rimangano tali.