I Pink Floyd, al fine di manifestare la solidarietà all’Ucraina hanno tolto le loro canzoni dalle piattaforme musicali russe e bielorusse.
Lo ha annunciato il gruppo sui suoi canali social. La produzione coinvolta è quella dal 1987 in poi e i dischi solisti di David Gilmour.
Pink Floyd, una scelta allineata alle sanzioni
Non sarà più possibile ascoltare A momentary lapse of reason, Division Bell, Endless river.
Sono stati tolti anche Rattle that rock e On a island, due album solisti di David Gilmour che dichiara:
“Soldati russi, smettetela di uccidere i vostri fratelli. Non ci saranno vincitori in questa guerra. Mia nuora è ucraina e le mie nipoti vogliono visitare e conoscere il loro bellissimo paese. Smettila prima che sia tutto distrutto. Putin deve andare”.
Anche Roger Waters che nel 1985 ha lasciato il gruppo, ha rilasciato una dichiarazione:
“Sono disgustato dall’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, secondo me è un errore criminale, l’atto di un gangster, ci deve essere un cessate il fuoco immediato”.
Una scelta opinabile a allineata alle sanzioni a cui è sottoposto il popolo russo.
Caro Icrewer, considerando che la musica non ha e non deve avere barriere, è giusto secondo te privare i fan russi della storica band del piacere di ascoltare la loro musica preferita in un momento così critico?