Un’anziana parigina è la protagonista della rubrica del mistero di quest’oggi e di per sé un incipit del genere dovrebbe allontanare i sentori, più o meno velati, di intrighi misteriosi ma la letteratura corre in mio aiuto ed il pensiero vola tout court ad Agatha Christie, la quale ha saputo nei suoi racconti e romanzi, animare di mistero anche la più innocente delle creature.
Un tranquillo pomeriggio all’ombra della Tour Eiffel, si è trasformato in una sorprendente caccia al ladro, non sui tetti ma ovunque potesse essersi cacciata una preziosissima giacca blu.
Lo scenario dove ha inizio l’azione è il sontuoso Palazzo Salè, sede stabile del Museo Picasso, di fatto una galleria d’arte che a sua volta è solita ospitare molti eventi incentrati principalmente sull’arte contemporanea.
Ed è qui che gli addetti alla sicurezza devono aver pensato l’inimmaginabile, quando a seguito di una programmata ricognizione in vista della chiusura, si sono accorti che un’opera mancava una una sua parte fondamentale: una giacca blu.
Ma vediamo più da vicino di cosa si tratta.
Subito interpellata la prova visiva, le telecamere hanno fin da subito indicato il colpevole in un’anziana parigina che con una spigliatezza da fare invidia, si è avvicinata all’opera d’arte, situazione di fatto permessa proprio per la natura dell’opera stessa che per esistere ha bisogno di interfacciarsi fisicamente con il pubblico.
Ma cosa accade. Il visitatore più davvero frugare nelle tasche del capo spalla, appeso quasi distrattamente su un attaccapanni a muro, per rovistarne nelle tasche e scoprire così il contenuto, risultanza della storia della giacca, del suo vissuto e del suo peregrinare per il mondo.
Anche qualche cartolina faceva capolino dalle tasche interne ed esterne, segno che la giacca blu di viaggi ne aveva fatti prima di approdare nel museo e l’intento dell’autore era proprio quello di solleticare il visitatore a prendere quelle cartoline, sentirne tra le mani la consistenza, girarle su se stesse e poi rimetterle al loro posto anche in ordine sparso ma non aveva di certo fatto i conti con un’anziana parigina e il suo potenziale.
Un’anziana parigina spinge un’opera contemporanea ben oltre il suo significato
La sparizione di un’opera d’arte da un museo è di per sé un fatto eclatante ma in questo caso ci preme decisamente di più approfondirne il perché, quale mistero cioè si cela dietro quest’atto in virtù maggiormente della successiva scoperta che ha davvero lasciato tutti a bocca aperta.
L’anziana parigina, con una solerzia da far invidia, in tempi brevissimi ha agito prontamente rimettendo “a misura” il capo appena acquisito.
Ed in effetti, la sua statura minuta, poco o niente aveva a che fare con l’opera d’arte travestita da giacca blu e la sentenza della nonnina è stata inesorabile: troppo lunga!
Forse le forbici usate dall’anziana parigina entreranno chissà a far parte anche loro dell’opera d’arte contemporanea un giorno ma intanto nell’immediatezza sono servite a dare un taglio netto alla questione.
Accorciata di circa venti centimetri, un’austera giacca da uomo s’è trasformata nello spazio di un pomeriggio in una graziosa redingote ed in effetti a Parigi siamo o no nella capitale mondiale della moda?
Sembra che l’autore dell’installazione non abbia ritenuto di dover commentare anche se a nostro avviso due parole poteva pur spenderle ma si sa che certi artisti hanno il loro carattere
Mi chiedo però se la capra abbia taciuto volontariamente il colpo di mano dell’anziana parigina o proprio non si sia accorta di niente !
Anche questo un bel mistero.
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