Il Banco del Mutuo Soccorso, sta per partire per la tournèe promozionale del concept album Orlando: le forme dell’amore uscito a settembre con l’etichetta Inside Out Music/Sony Music Group. 50 anni di carriera non sono pochi e Orlando Furioso dell’Ariosto rimane un classico dal gusto sempre giovane.
Vittorio Nocenzi, storico leader della band afferma infatti:
“Capimmo che la forza dell’Orlando stava nella sua insospettabile modernità. E abbiamo ritenuto opportuno sottolineare i contenuti della sua contemporaneità”.
Questo album si lega a Salvadanaio del 1972. I tratti comuni sono il Salvadanaio della Cover e l’introduzione ariostesca. Il tutto si concretizza nella ricerca di Astolfo sulla luna in sella al suo Ippogrifo. Salvadanaio prende però delle forme impreviste, mentre Orlando: le forme dell’amore si riaggancia al viaggio dell’Ippogrifo, che nella cover appare in basso a destra, sullo sfondo un cielo stellato che ci introduce alla bellezza dell’amore e delle sue forme, ci fa viaggiare nella follia amorosa di Orlando.
Banco del mutuo soccorso, Orlando: le forme dell’amore
Il disco si apre con il noto proemio ariostesco, con la voce di Tony D’Alessio che come un moderno menestrello ci introduce nel dilemma di Orlando che diventerà molto forte in Cadere o Volare per esplodere nella pazzia. Dalla dolcezza iniziale, la batteria ci introduce in quello che è il clima di La pianura rossa, il cui splendido e suggestivo videoclip è stato girato a Palazzo Chigi ad Ariccia (RM).
Il riferimento letterario è quello della battaglia tra Cristiani e Saraceni sotto le mura di Parigi, con la quale inizia il Furioso. In realtà il Banco trasporta la vicenda in un tempo vago e indeterminato, ma tragicamente attuale. Quella tra cristiani e saraceni non è dunque una battaglia di religione, ma una lotta per il possesso dell’acqua.
Orlando si aggancia così al tema del cambiamento climatico e della siccità che ha tormentato l’estate del 2022. Il Mago Atlante, magistralmente interpretato dalla voce di Tony D’Alessio rappresenta uno spettatore e allo stesso tempo un potere occulto che muove le azioni dell’umanità pronta ad autodistruggersi.
Con Serve Orlando adesso e Non mi spaventa Più l’amore si entra nel vivo del contrastato amore di Orlando per Angelica. Il secondo brano ricorda le sonorità di Carlos Santana ed è un tango che raggiunge il culmine con il piano di Michelangelo Nocenzi che con accordi dissonanti e ossessivi dà vita al caos che si agita nella testa di Orlando in preda alla follia amorosa.
Il punto di vista di Angelica
Non serve tremare rappresenta la fuga di Angelica, una donna mai stata veramente libera e che punta a salvarsi e ad autodeterminarsi. Sarà lei a scegliere e a preferire il soldato semplice Medoro e a rifiutare il valoroso paladino Orlando. La sincerità, la dolcezza e la determinazione vengono quindi rappresentate dalla voce di Viola Nocenzi, figlia di Vittorio, ne L’Amore Accade, in cui la principessa Angelica confessa di amare Medoro. L’amore non si può dunque imporre, ma accade così irrazionalmente e senza alcun programma.
Com’è successo che sei qui, rappresenta lo stupore semplice ed ingenuo di Medoro che è amato da Angelica e la ricambia.
Il Mago Atlante e Le anime deserte del mondo
“Sono millenni che aspetto che accada qualcosa di nuovo! Cerco uomini speciali nel silenzio della storia ma c’è solo rumore! Vite disperse, pensieri depressi, io scansiono i tuoi giorni, c’è tutto di tutti qua dentro i miei monitor, e soprattutto i segreti!!! Solo nel mio tutto io coltivo il nulla e mi illudo che fiorisca, mentre il nulla è nulla! mentre il nulla è nulla! mentre il nulla è nulla!”.
Il Mago Atlante dal suo castello spia l’umanità attraverso i suoi monitor e interviene nelle vicende umane. Attira i visitatori cullandoli nelle loro stesse illusioni. Ariosto ha voluto dunque esprimere la vanità dell’agire umano e il Banco ripropone questo personaggio come l’autore di un oscuro presagio, colui che vede le sorti della società attuale, minacciata dal nulla che avanza.
L’isola del disimpegno e la fuga di Ruggero e Astolfo
La voce recitante introduce la mitica figura dell’Ippogrifo che cavalcato da Ruggero, atterra nell’Isola della felicità, un luogo illusorio che libera chi vi entra da ogni responsabilità.
Ruggero sta per cedere alla tentazione, ma viene avvisato da Astolfo la cui voce viene restituita dall’ausilio dei sintetizzatori. Il paladino era prigioniero all’interno di un tronco di un albero a causa di un incantesimo della maga Alcina sua amante. Ella lo imprigiona per impedirgli la fuga ed esercita su di lui una forma di amore geloso e possessivo.
I due fuggono dalla trappola di una felicità illusoria sul dorso di Ippogrifo, il cui volo ci viene restituito dalle chitarre acustiche e dall’organo.
L’amicizia tra Orlando e Astolfo
Non credere alla luna è un blues in cui Astolfo si rende conto della follia e dello stato d’animo di Orlando, osserva la luna e capisce che deve intraprendere quel viaggio per recuperare il senno perduto dell’amico.
La luna viene vista come un “ladro bianco in mezzo al cielo che ruba i sogni e li porta via”. Nel brano interviene il sassofono tenore di Carlo Micheli e il pianoforte di Michelangelo Nocenzi e nel finale si aggiunge il Moog di Vittorio Nocenzi.
Moon Suite scandisce i vari momenti del viaggio di Astolfo, dal volo dell’Ippogrifo, all’atterraggio sulla luna, alla scoperta della valle dei sogni perduti, lo stupore di Astolfo che dalla Luna ammira la Terra come un piccolo punto, la paura nel vedere le Parche e il viaggio di ritorno.
L’amore tragico di Ruggero e Bradamante
Il Mago Atlante che tiene prigioniero Ruggero, proietta il tutto in un flash forward e lascia presagire la fine dell’eroe, destinato a morire nel momento in cui incontrerà la donna della sua vita.
Si immagina quindi il feretro di Ruggero e il tragico canto di Bradamante. Nel brano vengono anche riportati i celebri versi di Catullo:
“E mille baci ancora sotto il cielo ti darò e mille baci ancora e di nuovo ancora cento e quando finirà questa breve luce insieme dormiremo un’unica notte, e ancora baci e ancora cento”
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